SONO STATO A BARBIANA
Ho letto, da poco, un agile e interessante volumetto
edito da “Chiarelettere”, che prende il titolo da una bella espressione
di don Lorenzo Milani : A che serve avere le mani pulite se si tengono
in tasca.
Ancora più recentemente - nei primi giorni del corrente
mese di luglio – partecipando a una delle tante iniziative culturali
della mia associazione di professionisti di scuola (Aimc), svoltasi a
Firenze, sono andato con i miei colleghi a Barbiana, piccola frazione
del Comune di Vicchio, dove don Milani ha portato avanti la sua
esperienza di sacerdote e di educatore.
Abbiamo compiuto una visita accurata e ben guidata nei
luoghi impervi e poco confortevoli in cui egli visse, dopo essere stato
assegnato a quella piccola comunità di contadini, che negli anni
cinquanta / sessanta non avevano ancora, nelle loro abitazioni, acqua e
luce.
Attraverso l’osservazione di ciò che è rimasto ed è
ancora oggi ben custodito siamo risaliti al suo metodo d’insegnamento,
alla sua didattica, alla sua pedagogia.
Ciò che mi ha maggiormente colpito è originato, pero’,
dalla conoscenza ravvicinata di un prete scomodo, entrato nel sacerdozio
già uomo, che si è legato a quei poveri contadini per assumere la difesa
dei loro diritti mediante un’azione di riscatto sociale, fondato
sull’emancipazione culturale.
Percorrendo un viottolo sono poi andato nel piccolo,
disadorno cimitero, dove don Milani riposa e la semplicità della sua
lapide tombale, distesa a terra, mi ha scosso ed emozionato.
Con don Giulio, fiorentino, a lungo assistente nazionale
associativo, abbiamo recitato una preghiera.
Risalendo per il viottolo don Giulio diceva che nel 1967,
da prete appena ordinato, andò a rendere omaggio alla salma di don
Milani e si trattò di una visita assai desiderata ma riservata.
La Chiesa ufficiale non apprezzava l’opera svolta da don
Milani e c’e’ motivo di ritenere che la piccola pieve di Barbiana non
era stato un premio: la lettura di “Esperienze pastorali” era, infatti,
assolutamente sconsigliata.
Ho pensato e penso che spesso alle persone di maggiore
ingegno, di forte impegno e capaci di grandi testimonianze la
riconoscenza umana arriva tardi e, spesso, troppo tardi.
Oportet ut scandala eveniant . E’ vero, sono necessari
gli eventi scandalosi.
Con questi uomini, fra contraddizioni e incomprensioni,
cresce la comunità umana, cresce ciascuno di noi, anche nella fede.
Rino La Placa
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