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giovedì 5 luglio 2012

SONO STATO A BARBIANA

SONO STATO A BARBIANA

 Ho letto, da poco, un agile e interessante volumetto edito da “Chiarelettere”, che prende il titolo da una bella espressione di don Lorenzo Milani : A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca.
Ancora più recentemente - nei primi giorni del corrente mese di luglio – partecipando a una delle tante iniziative culturali della mia associazione di professionisti di scuola (Aimc), svoltasi a Firenze, sono andato con i miei colleghi a Barbiana, piccola frazione del Comune di Vicchio, dove don Milani ha portato avanti la sua esperienza di sacerdote e di educatore.
Abbiamo compiuto una visita accurata e ben guidata nei luoghi impervi e poco confortevoli in cui egli visse, dopo essere stato assegnato a quella piccola comunità di contadini, che negli anni cinquanta / sessanta non avevano ancora, nelle loro abitazioni, acqua e luce.
Attraverso l’osservazione di ciò che è rimasto ed è ancora oggi ben custodito siamo risaliti al suo metodo d’insegnamento, alla sua didattica, alla sua pedagogia.
Ciò che mi ha maggiormente colpito è originato, pero’, dalla conoscenza ravvicinata di un prete scomodo, entrato nel sacerdozio già uomo, che si è legato a quei poveri contadini per assumere la difesa dei loro diritti mediante un’azione di riscatto sociale, fondato sull’emancipazione culturale.
Percorrendo  un viottolo sono poi andato nel piccolo, disadorno cimitero,  dove don Milani riposa e la semplicità della sua lapide tombale, distesa a terra, mi ha scosso ed emozionato.
Con don Giulio, fiorentino, a lungo  assistente nazionale associativo, abbiamo recitato una preghiera.
Risalendo per il viottolo don Giulio diceva che nel 1967, da prete appena ordinato, andò a rendere omaggio alla salma di don Milani  e si trattò di una visita assai desiderata ma riservata.
La Chiesa ufficiale non apprezzava l’opera svolta da don Milani e c’e’ motivo di ritenere che la piccola pieve di Barbiana non era stato un premio: la lettura di “Esperienze pastorali” era, infatti, assolutamente sconsigliata.
Ho pensato e penso che spesso alle persone di maggiore ingegno, di forte impegno e capaci di grandi testimonianze la riconoscenza umana arriva tardi e, spesso, troppo tardi.
       Oportet ut scandala eveniant . E’ vero, sono necessari gli eventi scandalosi.
Con  questi uomini, fra contraddizioni e  incomprensioni, cresce la comunità umana, cresce ciascuno di noi, anche nella fede.

                                                                                                                           Rino La Placa

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