mercoledì 19 ottobre 2011

L'INSEGNANTE OGGI

Nel corso del tempo il profilo professionale dell’insegnante è cambiato, in relazione al modificarsi del contesto sociale e culturale. Senza risalire troppo lontano, basti pensare a come era diversa la richiesta sociale che veniva fatta agli insegnanti della scuola elementare agli inizi del dopoguerra, rispetto alle aspettative di oggi. La scuola elementare doveva garantire la prima alfabetizzazione, sia sul piano della strumentalità linguistica che nella Matematica; era, in definitiva, scuola del leggere, scrivere e far di conto. Un notevole salto qualitativo avviene negli anni Ottanta, con i “Nuovi Programmi della scuola elementare”.
Nella scena dell’aula irrompono le discipline,l’alfabetizzazione richiesta cambia di segno, da funzionale diventa culturale.
Le discipline di studio sono i principali strumenti di questo tipo di alfabetizzazione. Compito della scuola è di introdurre gli alunni nei “principali linguaggi della cultura”. Questa scelta comporta una ridefinizione del profilo dell’insegnante, che non può essere più “tuttologo”. Pochi anni dopo l’emanazione dei “Nuovi Programmi” una legge cambierà il modello organizzativo, introducendo una dimensione collegiale della didattica, nella quale l’unitarietà della proposta non sarà più garantita dalla figura dell’insegnante unico, ma sarà affidata a un buon lavoro di squadra1.
È una novità impegnativa, quella del gruppo docente, che si muove nel segno di una maggiore professionalizzazione, non nel segno della frammentazione. Il gruppo docente condivide non solo gli stessi alunni, ma una progettualità comune; il suo buon funzionamento richiede l’esercizio di una interdipendenza molto stretta.
Oggi il modello del gruppo docente è stato abbandonato, in favore della riproposizione dell’insegnante unico, o, per meglio dire, prevalente. Le ragioni sono diverse. ......

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