PENSIONAMENTO
CHE LASCIA
UNA TRACCIA
In genere i pensionamenti
di un insegnante vengono festeggiati all’interno delle mura scolastiche, con la
partecipazione dei colleghi della pensionata o del pensionato, di qualche autorità
locale, e anche di genitori.
Felicità per avere
raggiunto una meta si unisce alla nostalgia per gli anni trascorsi a scuola.
Questa volta ho avuto la
gioia di partecipare a una festa di un intero paese, che si è unito alla
festeggiata per ringraziarla del servizio svolto.
Godrano è un elegante e
piccolo centro de palermitano, incastonato nel bosco della Ficuzza e dominato
dall’imponente e maestosa Rocca Busambra. Laboriosità, pastorizia e agricoltura
ne costituiscono le risorse.
Vi è stato parroco per
diversi anni il beato Pino Puglisi, ancor giovane prete, capace di lasciare un
profondo segno di spiritualità e civismo, ma anche tanti preziosi ricordi.
L’insegnante, Giusi Cannella,
maestra aperta, dinamica, con spirito umile ma competenza elevata e volontà
forte, ha voluto ringraziare tutta la comunità per aver saputo accompagnare e
sostenere il suo quarantennale servizio educativo.
Non è stato un saluto di
commiato, ma una tappa del suo cammino, preludio ad un servizio di volontariato
nella comunità civica, scolastica ed ecclesiale.
La cerimonia- festa,
infatti, testimoniava principalmente la gioia di tutti di far festa ad una
maestra cresciuta con loro.
La partecipazione di
sindaco e assessori, parroco, carabinieri, genitori, colleghi “vecchi e nuovi”,
dirigenti scolastici “di ieri e di oggi”, alunni ha dato dinamicità e sostanza
all’evento.
Una tavola rotonda sul
tema “educazione, cultura e identità” ha dato un tono culturalmente elevato
alla giornata.
Molteplici i ricordi-
tasselli del suo cammino umano, civile, scolastico. Emozione, memoria,
gratitudine, rimpianto e sguardo al domani hanno interagito costantemente.
L’inserimento della
maestra nella vita parrocchiale e le varie attività vissute, il suo itinerario
di formazione, la sua partecipazione ai campi estivi per insegnanti organizzati
dall’AIMC nel bosco e l’arricchimento ricevuto dall’associazione professionale,
le sue attività a favore delle famiglie, il sostegno a situazioni precarie …. In tutto questo percorso, intenso e
pregevole, l’insegnante ha avuto modo di incontrare persone significative con
le quali ha potuto interagire per condividere sentieri comuni. “Circulus et
amici me fecerunt”, scriveva Cicerone. Io sono quel che sono grazie alla vita
associativa e alle relazioni amicali.
La “festa del
pensionamento” non è stata un evento autoreferente, ma ha evidenziato e
rafforzato lo spirito di comunità e il senso della presenza feconda della
istituzione scolastica nella comunità cittadina e oltre.
Giovanni Perrone