Santo Padre Leone XIV, la Sua elezione ha il suono profondo
di una chiamata: non solo alla Chiesa, ma al cuore del mondo. Per noi
insegnanti cattolici, non è solo un momento di festa. È un momento di verità.
Abbiamo ascoltato le Sue prime parole con emozione, ma soprattutto con
riconoscenza. Perché in Lei non vediamo soltanto il successore di Pietro:
vediamo il missionario che ha camminato tra i villaggi delle Ande, parlato la
lingua dei più umili, ascoltato i racconti di chi ha poco ma spera ancora. Il
Suo tempo in Perù non è stato un passaggio, ma una scelta. Lei ha abitato la
periferia, e da lì ha insegnato il Vangelo senza cattedre, solo con la forza
delle mani tese, degli occhi che si abbassano per sollevare chi è a terra
perché sappiamo che conosce il peso e il valore dell’educare. Che sa quanto sia
difficile parlare al cuore di un ragazzo smarrito, o accendere la curiosità in
chi si sente escluso.
Sappiamo che porterà nel proprio Magistero, l’umiltà di chi ha imparato dalle
donne e dagli uomini invisibili.
In un’epoca che svuota le parole, la Sua scelta del nome Leone XIV – che
richiama la Rerum Novarum e la giustizia sociale – ci appare come una presa di
posizione netta, coraggiosa. Una direzione chiara che parla anche a noi, che
ogni giorno, nelle aule, proviamo a costruire dignità e pace, una lezione alla
volta.
Ci auguriamo che la Sua voce possa incoraggiare i docenti, i dirigenti, i
genitori e tutti coloro che, spesso nel silenzio, continuano a educare alla
vita. E che i giovani, ascoltandoLa, tornino a credere che ci sono ancora
adulti capaci di compassione e visione.
Santo Padre, noi cammineremo con Lei, portando la scuola dove va il cuore:
accanto agli ultimi, con tenacia e amore.
Benvenuto Santo Padre.
Nessun commento:
Posta un commento