lunedì 17 dicembre 2012

LE MAESTRE EROINE



Ancora una volta dagli Stati Uniti d’America ci giungono le immagini di bambini dagli occhietti terrorizzati e di adulti piangenti e disperati. L’eccidio consumatosi nella pacifica cittadina del Connecticut ha prodotto solo disperazione e sangue.Non è la prima volta che si verificano simili  carneficine oltreoceano. Avvenne nelle Columbine, nel 1999, quando due adolescenti ammazzarono 12 loro compagni di classe e un insegnante. Nell’aprile scorso in California un ex studente entrò in un’aula della Oykos University e uccise sei colleghi. In luglio, sempre di quest’anno, un ventiquattrenne, alla prima di un film di Batman, fece fuori in un cinema del Colorado ben dodici persone, ferendone altre cinquanta.
La strage di Oslo in Norvegia non fu da meno qualche anno fa.
Ora, però, nella cittadina di Newtown, si contano dodici bambine e otto maschietti della locale scuola primaria assassinati insieme alla dirigente  del plesso e a due altre maestre.
A Scampia, qualche settimana fa, a morire ammazzato fu soltanto un pesce piccolo della malavita locale ma l’esecuzione si concretizzò nel cortile della scuola dell’infanzia a pochi metri di distanza dall’aula che ospitava un’allegra e fiorente comunità di bambini.
Anche gli episodi della cronaca locale non vanno analizzati con i ‘ se ’ e con i ‘ma’. Resto convinto, però, che quegli stessi killer non avrebbero indugiato a sparare anche nel mucchio dei bambini se il disperato tentativo di fuga della vittima designata avesse avuto come meta da considerare zona franca lo stesso contesto educativo ove i piccoli svolgevano le attività didattiche prenatalizie.
A Napoli la crudeltà spietata di  quanti sono coinvolti in lotte tra famiglie e gruppi rivali. Nel Connecticut ad azionare le armi è stata la follia di un ventiquattrenne che, secondo Vittorino Andreoli, esperto del settore e sostenitore della compatibilità della normalità con gli omicidi più efferati, matto proprio non sarebbe stato a conferma dell’assunto che la follia più estrema  partirebbe da una mente normale.
L’evento,purtroppo gravissimo, si è consumato ed ora si è costretti a prenderne atto. L’America ricomincerà a discutere sul problema delle armi che si vendono liberamente nei supermercati mentre i congiunti delle vittime continueranno a piangere i loro cari. Una strage degli innocenti a conferma che anche il matto razionale trova comodo scaricare la sua furia omicida su teneri bambini della scuola elementare  e su tre donne che non hanno indugiato un attimo nell’andargli incontro nel tentativo disperato di fermare la sua violenza omicida.
E’ anche e, soprattutto, a Dawn Lafferty Hochsprung, l’insegnante responsabile della scuola, alla sua giovane collega ventisettenne Vicki Soto, uccisa perché ha fatto da scudo ai suoi scolari, e a Mary Sherlach, la docente psicologa, le tre eroine della tragedia americana, che va il pensiero di quanti, in ogni angolo del pianeta, all’infanzia dedicano la loro vita professionale, continuando ad augurarsi  che, nonostante questa ennesima carneficina di minori, l’umanità tutta continui ad offrire, col sorriso e con l’immancabile tenerezza, a chi si affaccia al mondo  la prospettiva di un’autentica speranza. 

                                                                                                                                                Ambrogio Ietto

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