+ Dal
Vangelo secondo Luca - Lc 12,49-53
Il profeta è
colui che parla a nome di Dio. Non predice semplicemente il futuro, ma giudica
gli eventi alla luce della Parola e prevede gli esiti dell’azione umana.
Certamente i profeti più popolari sono quelli che ci promettono un futuro
roseo, ma la verità non sempre è gradevole e questo ha reso molti di loro
nemici al popolo. Geremia viveva in un tempo di prosperità, ma ammoniva il
popolo e il re che la persistente infedeltà all’alleanza li avrebbe condotti
alla punizione da parte del Signore, cioè all’invasione dei popoli del nord, i
babilonesi.
Naturalmente
nessuno voleva ascoltare simili minacce e quando l’esercito babilonese assedia
Gerusalemme, anziché ammettere le proprie colpe, i capi lo gettano in una
cisterna vuota. Questa storia ricorda molto da vicino quella di Gesù. Egli
porta il fuoco sulla terra, cioè la purificazione e il giudizio. Il fuoco
purifica i metalli dalle scorie o elimina i germi sterilizzando, ma decisamente
brucia. Ecco perché divide: separa il buono dal cattivo. San Paolo definisce la
Parola di Dio una spada a doppio taglio, che penetra profondamente.
È questo che
vuole dire Gesù, di fronte al fuoco della verità non si può evitare che il bene
e il male si scontrino e si combattano. Anche oggi assistiamo alla levata di
scudi contro la chiesa accusata di ingerenza nella vita politica e sociale. Da
che parte sta il vero? Il Signore ci chiede di prendere posizione in modo
coraggioso: è meglio affrontare il giudizio dei contemporanei che quello di
Dio!
Questo
significa anche guardare avanti e prevedere dove ci porteranno determinate
scelte, così come sappiamo capire guardando il cielo se pioverà o farà bello.
Oggi sta crescendo una forte coscienza ecologica, ci chiedono di risparmiare
energia e di rispettare l’ambiente perché ci si rende conto che stiamo
spendendo più di quello che guadagniamo. Se abbattiamo più alberi di quanti ne
crescano o sporchiamo più di quanto possiamo pulire, presto moriremo in un
deserto di immondizia.
Un
comportamento virtuoso è allora quello di cominciare dal basso a cambiare
abitudini e essere più parsimoniosi e rispettosi dell’ambiente. Ci sono però
altri temi altrettanto pressanti ma molto meno popolari. Se la famiglia è la
base della società e noi andiamo avanti distruggendola, col divorzio, con
l’aborto, con l’immoralità, in che mondo vivranno i nostri figli? Non sono
sempre gli altri che devono cambiare, anche noi siamo chiamati a fare delle
scelte coerenti. Basta andare a messa la domenica per essere cristiani?
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