“Ambrogio Ietto, testimone appassionato nell’impegno per
l’educazione, la scuola e l’associazione”.
Il convegno
organizzato dall’Associazione Italiana Maestri Cattolici della Provincia di
Salerno.
-di
Aniello
Palumbo
-
Dopo
l’ascolto dell’Inno Nazionale e di altri brani di musica jazz eseguiti
dall’Orchestra del Liceo Musicale De Filippis Galdi di Cava De’ Tirreni,
diretta dal Maestro Stefano Giuliano, la Dirigente Scolastica
dell’Istituto Maria Alfano ha ricordato il professor Ambrogio Ietto:”
È stato per me un secondo padre. Mi ha visto bambina. Ho frequentato con lui il
corso di preparazione per il concorso a Dirigente Scolastica e ciò che mi ha
insegnato lo metto in pratica ogni giorno, con i miei docenti e con i miei
studenti”.
L’Associazione
Italiana Maestri Cattolici quest’anno festeggia gli ottant’anni dalla sua
fondazione come ha ricordato la docente Antonietta D’Episcopo, già Consigliera
Nazionale e Presidente Regionale dell’AIMC Campania:”
L’AIMC
è stata costituita nel 1945 da Maria Badaloni, un’insegnante
elementare romana, e da Carlo Carretto, Dirigente Scolastico, con
l’obiettivo di combattere l’analfabetismo e di assumersi il compito di
provvedere all’insufficiente formazione degli insegnanti, per far sì che
l’educazione e l’istruzione diventassero leve per la ricostruzione del Paese.
Da allora l’AIMC, che è stata insignita nel 1952 della medaglia d’oro del
Ministero della Pubblica Istruzione per meriti educativi e anche, nel 2010,
della targa commemorativa della Presidenza della Repubblica, è un’associazione
professionale libera e democratica che riunisce docenti, dirigenti scolastici e
tecnici della scuola statale e non. È oggi presente su tutto il territorio
nazionale nelle diverse articolazioni sezionali: provinciali e regionali”.
Antonietta
D’Episcopo, anima del convegno promosso dal Consiglio Provinciale dell’AIMC di
Salerno, ha ricordato le innumerevoli attività svolte dal professor Ambrogio
Ietto:” Che mi piacerebbe definire il mio padre associativo, colui che mi ha
introdotta nel mondo dell’AIMC. Nel corso del suo impegno professionale si è
interessato prevalentemente di scuola, svolgendo, nell’ordine, le funzioni di
maestro elementare, di direttore didattico, di dirigente scolastico, di
dirigente tecnico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca, di docente di discipline pedagogiche e didattiche presso l’Ateneo di
Salerno. Contestualmente ha assunto responsabilità istituzionali, accettando le
designazioni elettive di componente del Consiglio Superiore della Pubblica
Istruzione, di presidente dell’Istituto Regionale di Aggiornamento, Ricerca e
Sperimentazione Educativi (IRRSAE) della Campania, di presidente del Patronato
Scolastico di Salerno, di presidente del Consiglio scolastico provinciale di
Salerno, di presidente del consiglio di Amministrazione del Conservatorio
Statale di Musica Giuseppe Martucci di Salerno.
In
qualità di giudice onorario ha fatto parte della Sezione di Corte di Appello
presso il Tribunale dei Minori.
Impegnato
da sempre nell’associazionismo professionale di ispirazione cattolica (AIMC-
Associazione Italiana Maestri Cattolici), fu insignito, con decreto del 2
giugno 1983, dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini di
medaglia d’oro in quanto “Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte “.
Dopo l’esperienza giovanile di Consigliere Comunale e di Assessore presso il
comune di Montecorvino Rovella, negli anni 2005 e 2006 fu chiamato a far parte
della giunta del Comune di Salerno in qualità di Assessore ai Rapporti con
l’Università. In tale veste rappresentò il comune di Salerno presso il
Consiglio di Amministrazione del locale Ateneo.
Nell’agosto
2011 il Consiglio Comunale di Vibonati, paese natale dei genitori, gli concesse
all’unanimità la cittadinanza onoraria quale attestato di gratitudine per
l’opera di promozione culturale svolta, in particolare, con l’annuale premio
letterario “Torre Petrosa”.
Praticò
con passione l’hobby di arbitro di calcio, calcando i campi della serie
semiprofessionistica. Dopo oltre mezzo secolo di fedeltà all’Aia – Figc e al
Coni è stato insignito di benemerenze auree da entrambe le organizzazioni.
Ha
scritto molti libri e saggi di pedagogia, di didattica e di costume. Con “Angelo
Patri da emigrante a Schoolmaster “vinse nel 2006 il “Premio Villalago” di
pedagogia.
È
stato giornalista pubblicista: ha scritto per varie testate giornalistiche e
collaborato con varie emittenti televisive, locali e regionali, sia come
editorialista, sia come opinionista”.
Il
Vice Presidente della Provincia di Salerno, il professor Giovanni Guzzo,
ha sottolineato l’importanza di creare modelli, soprattutto nei giovani:” Siamo
di fronte ad un processo educativo che deve essere capace di tirare fuori il
meglio dai ragazzi che hanno bisogno di nuovi riferimenti culturali ed
educativi: di una “paideia”; di una formazione umana. La nostra comunità ha
bisogno di questi modelli e noi, per questo, continueremo a lavorare”.
A
rappresentare l’Amministrazione del Comune di Cava De’ Tirreni è stata
l’avvocato Lorena Iuliano, Assessore all’Istruzione, che è stata allieva
di Ambrogio Ietto:” Ricordo con tutto il cuore le grandi emozioni che sapeva
trasmetterci: conservo ancora le foto di quando, all’età di cinque anni, mi
consegnò il diplomino.
È
stata una guida ed una figura esemplare per tutto il mondo della Scuola di Cava
De’ Tirreni e per l’intera comunità cavese”. L’Assessore Iuliano ha portato i
saluti del Sindaco Vincenzo Servalli e resa nota la proposta della
Dirigente Scolastica Ester Cherri, che ricoprì il ruolo di Dirigente dopo
la nomina ad Ispettore Scolastico di Ambrogio Ietto, di intitolare l’Istituto
Comprensivo Don Bosco di Cava de’ Tirreni al professor Ietto. A rappresentare
l’Amministrazione Comunale di Nocera Inferiore è stato il Consigliere
Comunale Alfonso Romano che ha portato i saluti del Sindaco Paolo
De Maio.
A ricordare la figura di Ambrogio Ietto sono stati tanti suoi amici:
l’Onorevole Tino Iannuzzi che, il giorno della scomparsa del
professor Ietto gli dedicò, sul quotidiano “La Città”, un suo ricordo nel quale
lo definì “Maestro del dialogo”:” Ambrogio Ietto ha onorato la nostra terra in
tutte le diverse attività che ha svolto. È stato un galantuomo, un
intellettuale vero che nel suo percorso ha avuto la fiducia profonda, la fede
nell’educazione, nella formazione, nella cultura. La sua funzione di docente è
stata non solo didattica, ma di guida”.
L’Onorevole Antonio
D’Alessio ha ricordato, emozionato, di quando frequentava casa Ietto per
studiare insieme all’amico Bartolomeo Ietto, suo compagno di scuola:”
Ambrogio Ietto aveva un carisma infinito e una grande autorevolezza che però
sapeva coniugare con la capacità che aveva di creare ponti con ognuno, con
naturalezza, con empatia”. Il giornalista Franco Esposito, Direttore
Responsabile dell’emittente televisiva “Telecolore” ha ricordato il giornalista
Ambrogio Ietto: “Curava con me la rassegna stampa che andava in onda
alle sette del mattino: io ero spesso assonnato, lui mai. Era un
uomo d’altri tempi, calato nel suo e nel nostro tempo. Un uomo di grande
cultura che aveva a cuore la libertà di pensiero: ciò che pensava diceva,
spesso anche in modo tagliente, pungente. Ha consolidato in me una
visione pluralista e libera del pensiero”.
Il
professor Giacomo Zampella, Psicologo, Docente, Presidente Regionale
AIMC Campania, ha ricordato con simpatia alcune caratteristiche comportamentali
di Ambrogio Ietto:” Quando partecipava a Napoli ai nostri consigli regionali,
lui non parlava: tuonava! Per me è stato sempre un punto di riferimento”.
ùLa professoressa Angelina Lamberti, Presidente Provinciale
AIMC di Salerno, ha ricordato di avere insegnato in una delle scuole diretta
dal professor Ietto:” Era molto affettuoso con i bambini della scuola
dell’infanzia per i quali era quasi come se fosse stato un nonno”.
La
professoressa Lucia Amendola, Presidente della Sezione AIMC di Nocera
Inferiore, ha ricordato di quando il professore Ietto la nominò presidente
della sua sezione:” Ero giovanissima e non avevo ancora alcuna esperienza, ma
lui credette in me. Ancora oggi la nostra Sezione di Nocera, che abbiamo
dedicato al professore Ietto, accoglie tanti ragazzi delle scuole: collaboriamo
anche con l’Amministrazione Comunale. Una foto del professore Ietto sorridente
è presente nella nostra sede e ogni giorno guida le nostre azioni dedicate alla
scuola che lui voleva”.
La
professoressa Donata Salvatore Presidente della Sezione AIMC
di Salerno, con animo grato, ha ricordato il professor Ambrogio Ietto:” Se
ancora oggi faccio il mio “mestiere” in modo positivo, in modo creativo, con
tanto desiderio, lo devo a lui che mi preparò al concorso: mi ha insegnato ad
avere quelle qualità che non è facile trovare nei docenti, anche oggi”.
La
Presidente Nazionale dell’AIMC, la professoressa Esher Flocco ha
raccontato i cambiamenti che ha avuto l’AIMC in ottant’anni di vita:” Ambrogio
Ietto ha fatto dell’educazione una missione, un’arte, un atto d’amore e noi
vogliamo che in questo traguardo degli ottant’anni raggiunto dall’ AIMC con il
cuore e con determinazione, il suo nome possa essere un’eredità che diventi
futuro. Facciamo in modo che il suo sogno continui. L’AIMC,
nel 1945, sorse come una risposta d’amore ad un’Italia ferita dalla guerra, per
ricostruire il senso di comunità, la dignità, la speranza. Oggi l’AIMC è un
faro che guida, una casa per chi crede che educare sia un atto di fede”.
Il presidente della Fondazione AIMC Onlus, il
Dirigente Scolastico Giuseppe Desideri, ha raccontato di
quando il professor Ambrogio Ietto, in occasione del Consiglio Regionale
dell’AIMC, lo propose come Presidente Regionale dell’AIMC Campania:” Io non mi
sentivo pronto, ma lui mi incoraggiò e per otto anni sono stato Presidente
Regionale e poi sono stato il primo Presidente Nazionale AIMC del Sud. Quando
Ambrogio parlava rimanevamo tutti incantati, ma come tutti i grandi educatori
non parlava soltanto, ma amava costruire per il presente e per il futuro”.
Il
Professor Pino Acocella, Professore Emerito dell’Università di Napoli
Federico II, Rettore dell’Università Telematica “Giustino Fortunato”, citando
il noto pedagogista Angelo Patri, ha definito il professor Ietto:” Lo
Schoolmaster che faceva scoprire il mondo sulle ali dello studio.
Il
professor Acocella ha sottolineato l’importanza dell’impegno nello studio e
spiegato quanto sia fondamentale saper insegnare:” Colui che deve apprendere
capisce ciò che vale la pena di imparare solo se ha di fronte uno che gli fa
capire cosa vale la pena di insegnare”.
Il
professor Francesco D’Episcopo, già professore di Letteratura Italiana,
Critica Letteraria e letterature comparate all’Università Federico II di Napoli
ha ricordato il libro scritto da Ambrogio Ietto “Stato, pedagogia e scuola
in Salvatore Valitutti” nel quale sottolineava la straordinaria attualità
del pensiero, anche in campo scolastico, del Ministro della
Pubblica Istruzione Salvatore Valitutti, nativo di Bellosguardo,
che Ietto incontrava spesso:” Leggendo questo libro si capisce che
Valitutti è stato un punto di riferimento per Ambrogio Ietto al
quale aveva insegnato il senso del dissenso. Noi siamo figli dei nostri Maestri
eccezionali, che erano delle vere e proprie enciclopedie: sapevano tutto.
Ambrogio Ietto voleva che il maestro non fosse maestro per sé, ma che facesse
diventare maestri di sé stessi gli altri: voleva che ognuno di noi conquistasse
una sua identità culturale”.
Il
professor Umberto Landi, già Dirigente Tecnico del MIUR, ha
raccontato degli anni trascorsi con Ambrogio Ietto all’IRRSAE (Istituto
regionale di aggiornamento ricerca e sperimentazione educativi) della
Campania:” Ambrogio fu presidente dell’IRRSAE della Campania dal 1979 al 1987:
egli fece bene all’IRRSAE e l’IRSSAE fece bene ad Ambrogio”. Il professor Gerardo
Galiani, già Dirigente Scolastico, amico per oltre cinquant’anni di Ambrogio
Ietto, che ha affiancato anche in un Master dell’AIMC all’Università di
Salerno, ha ricordato l’impegno formativo di Ietto sul territorio:” Per me
Ambrogio Ietto era una figura eccezionale per quello che ha fatto per l’AIMC,
il tempo che le ha dedicato non si può conteggiare: era una presenza costante.
Tante le opere che ha realizzato con slancio ed entusiasmo: era una nostra
risorsa”.
La
professoressa Antonietta D’Episcopo ha letto il messaggio di
don Giulio Cirignano, Assistente Nazionale AIMC, che ha ricordato la
tensione dialettica che aveva con Ambrogio Ietto: “Era funzionale a
salvaguardare dall’indifferenza e dalla superficialità. Ietto coltivava
l’amicizia quale necessaria garanzia della qualità dei rapporti”.
Anche
la professoressa Pina Martone, già Dirigente Scolastica, ha inviato un suo
scritto “La scatola dei ricordi” attraverso il quale ha sottolineato che:” La
scuola e l’AIMC, dopo la famiglia, sono stati i due grandi amori di Ambrogio
Ietto”.
Messaggi
di saluto sono arrivati anche dal professor Vittorino La Placa (presidente dell'Associazione degli ex parlamentari della Regione Siciliana) e
Mario Boschi, già Vicepresidenti Nazionale AIMC; dallo storico Presidente
Regionale AIMC Campania, Luigi Antonio Gambuti; dal Dirigente Scolastico e
Rettore del Convitto Nazionale di Salerno, Claudio Naddeo, presidente
provinciale dell’ANP e dal professore Giovanni Perrone, Consigliere
Speciale dell’Unione Mondiale Insegnanti Cattolici.
La
docente D’Episcopo ha spiegato che il convegno è stato organizzato in
concomitanza con la Festa del maestro e della scuola:” Una data evocativa per
L’AIMC salernitana che ha festeggiato per più di un trentennio questa festa
diventata una tradizione confermata nel tempo, promossa da Ambrogio Ietto in
qualità di presidente provinciale AIMC” e ricordato che ”Il professor
Ietto dialogava con gli alunni della scuola che dirigeva attraverso una lettera
che scriveva periodicamente e che iniziava così:” Caro piccolo
amico”. Egli rispettava i suoi piccoli alunni ai quali porgeva la
sua mano per intraprendere, insieme, un viaggio di crescita. A differenza dei
genitori che danno delle carezze affettive ai loro bambini, noi insegnanti
diamo delle carezze pedagogiche ai nostri alunni”.
Durante
la serata ha poi annunciato che prima del periodo pasquale la sede dell’AIMC di
Salerno, ubicata in Via Salvatore Calenda, sarà dedicata al professor Ambrogio
Ietto.
A
suggello di questa iniziativa, il presidente della Fondazione AIMC Onlus, il
professor Giuseppe Desideri, ha consegnato una targa su cui campeggia il
nome del professor Ambrogio Ietto alla Presidente Provinciale AIMC, Angelina
Lamberti. La targa, che sarà apposta all’entrata della sede AIMC di Salerno,
è stata benedetta da Don Biagio Napolitano, Rettore del Santuario di Santa
Maria di Monte Carmelo, grande amico del professor Ietto.
Nell’ambito
del convegno sono stati consegnati dalla Presidente Nazionale dell’AIMC Esher
Flocco, degli “Attestati di Benemerenza “ai soci AIMC che hanno raggiunto
più di quarant’anni di adesione all’Associazione: Rita Mazzotta, Anna
Astarita, Lucia Amendola e Antonietta D’Episcopo. Profondamente
commossi la moglie di Ambrogio Ietto, la signora Annamaria Iovane, e i
figli, Bartolomeo e Nicola, il fratello e le sorelle
presenti.
La
signora Ietto ha ricordato che il marito è sempre stato vicino alla famiglia:”
Ha lavorato tanto, ma non ha mai trascurato i suoi familiari. Ha sempre seguito
i figli e ha fatto tanto per tutti noi”. Il figlio Bartolomeo ha ringraziato
tutti i presenti:” Avete dimostrato il grande affetto profondo che sempre vi ha
uniti a papà che sicuramente questa sera è stato con tutti noi e dal cielo sarà
contento”. Il figlio Nicola, commosso, ha ricordato la grande passione che
aveva il padre per la scuola:” Aveva una caratteristica essenziale, una
passione, un entusiasmo e un amore profondo per il mondo dell’infanzia”.
La
serata si è conclusa con l’intervento musicale del pianista Francesco
Stanzione che ha eseguito alcuni brani classici della Canzone Napoletana
che Ambrogio Ietto tanto amava ascoltare e, a volte, anche canticchiare.
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