Visualizzazione post con etichetta congresso. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta congresso. Mostra tutti i post

giovedì 7 gennaio 2021

STATI UNITI. ASSALTO AL CONGRESSO


 Stati Uniti, reazioni della Chiesa americana 

sull'assalto al Congresso

Si aggrava il bilancio delle vittime in seguito agli scontri avvenuti il 6 gennaio durante l'assalto al Campidoglio Usa da parte dei sostenitori di Donald Trump. Il presidente uscente ieri è intervenuto con un video in cui ribadiva l'accusa di elezioni falsate invitando comunque i suoi fan a 'tornare a casa'. Unanime la condanna delle violenze

 -         Antonella Palermo – Città del Vaticano

 Situazione senza precedenti a Washington, dove ieri gruppi di manifestanti pro Trump hanno fatto irruzione, alcuni armati, all’interno del complesso di Capitol Hill, dove il Congresso era riunito per certificare l’elezione di Joe Biden. Senatori e deputati sono stati evacuati dall’aula, dopo avere ricevuto dagli addetti alla sicurezza l’ordine di indossare maschere antigas. I manifestanti hanno tentato di fare irruzione nell’aula della Camera dei Rappresentanti e la situazione è andata fuori controllo. I fatti scuotono l'opinione pubblica mondiale. Oltre alla donna uccisa da colpi d'arma da fuoco esplosi da un agente in Campidoglio, altre tre persone sono morte. Sono 13 i feriti e 52 gli arresti. Intanto, la sindaca di Washington ha esteso l'emergenza pubblica per altre due settimane, fino al giorno dopo l'insediamento di Joe Biden, appuntamento per il quale si temono nuovi forti tensioni. E, dopo il no di Camera e Senato alla prima obiezione sul voto in Arizona, il Congresso si è riunito sotto la presidenza di Mike Pence per esaminare i certificati dei voti Stato per Stato. Intanto fioccano le dimissioni: dalla portavoce di Melania Trump al vice portavoce della Casa Bianca. Mentre critiche arrivano da tutti i leader europei: da Macron a Von der Leyen e Johnson. "L'assalto a Capitol Hill è una pagina nera che resterà impressa", dice il presidente del Parlamento Ue Davide Sassoli. 

La voce dei vescovi americani 

Da Los Angeles, il presidente della Conferenza dei vescovi statunitensi, monsignor José Horacio Gómez,  si unisce alle voci di condanna della violenza: “Questo non è ciò che siamo come americani, dove la transizione pacifica del potere è uno dei segni distintivi”, ha dichiarato, affidandosi alla Madonna perché guidi sulla via della saggezza e di un sano e autentico patriottismo. “Dobbiamo fermarci e pregare per la pace in questo momento critico”, ha detto il cardinale Wilton Gregory, arcivescovo di Washington sull’assalto al congresso Usa. “Il tono di divisione che ha recentemente dominato le nostre conversazioni deve cambiare – ha scandito – e coloro che ricorrono alla retorica incendiaria devono assumersi la responsabilità di incitare alla crescente violenza nella nostra nazione”. Ha invitato a onorare il luogo, che definisce ‘terreno sacro’, in cui le leggi e le politiche della nazione americana vengono discusse e decise. Il porporato ha pregato per la sicurezza dei funzionari eletti, del personale, dei lavoratori, dei manifestanti, delle forze dell'ordine.  “Ci sono ferite e danni tremendi – ha ammesso – richiamando tutti alla collaborazione, al rispetto dei valori democratici e al bene comune. L’arcivescovo di Chicago, cardinale Blase Joseph Cupich, in una serie di tweet parla di “vergogna nazionale”, commentando l’accaduto: Possa l'amore di Dio ricordare a tutti gli americani che la politica è la risoluzione pacifica di punti di vista contrastanti. Questa è la nostra tradizione di nazione democratica, e noi la miniamo a nostro rischio e pericolo”. Fa appello anche ai funzionari eletti: “Che possano ascoltare i consigli dei loro angeli migliori per difendere la Costituzione che hanno giurato di difendere”. E ancora: “La violenza al servizio di una falsità è peggiore”. “Per molti mesi abbiamo assistito alla deliberata erosione delle norme del nostro sistema di governo”. Mentre difende la protesta pacifica che, afferma, è un diritto sacro, ribadisce che i fatti del Campidoglio dovrebbero “scioccare la coscienza di ogni americano patriottico e di ogni cattolico fedele”.

Il commento di Pax Christi

Anche Johnny Zokovitch, direttore esecutivo di Pax Christi USA non usa mezzi termini, in risposta agli eventi in Campidoglio durante il conteggio dei voti del Collegio Elettorale. Li definisce “il risultato della demagogia di un uomo, il presidente Trump, e del fallimento di tutti coloro - politici, media, famiglia e altro ancora - che hanno scusato, trascurato, licenziato o comunque incoraggiato l'odiosa e divisiva retorica che ha definito il mandato di questo presidente”. Da Pax Christi si sottolinea anche che “coloro che avrebbero potuto e dovuto ritenere questo presidente responsabile hanno fatto esattamente il contrario negli ultimi quattro anni e i brutti e vergognosi incidenti al Campidoglio degli Stati Uniti sono stati il triste e prevedibile risultato di questa abdicazione di responsabilità”. 

 

Vatican News

 

 

giovedì 8 febbraio 2018

AIMC - XXI CONGRESSO NAZIONALE- DOCUMENTO PROGRAMMATICO

AIMC memoria e futuro. 
Periferie e  frontiere
dei saperi professionali

DOCUMENTO PROGRAMMATICO

Testo della Mozione approvata dall’Assemblea congressuale in data 5 gennaio 2018, contenente le linee orientative per il cammino del quadriennio 2018-2022.

Il XXI Congresso nazionale dell’AIMC celebrato in Roma presso l’Hotel Cicerone nei giorni 3-5 gennaio  2018,
udita la relazione del presidente nazionale, Giuseppe Desideri;
udite le relazioni sul tema congressuale dei proff. Giuseppe Trebisacce e Nicola Lupoli;
recepiti gli orientamenti del dibattito delle assemblee sezionali, dei consigli provinciali, dei congressi regionali, dell’assemblea congressuale nazionale, nonché gli esiti delle tre sezioni congressuali;
accolti i messaggi di S. Em.za il card. Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e di S. Em.za il card. Lorenzo Baldisseri, Segretario generale del Sinodo dei Vescovi;
approva e propone
a tutta l’Associazione e all’attenzione pubblica il seguente documento programmatico.

Premessa
L’AIMC è consapevole di doversi confrontare con il “presente”, conservando la memoria dei propri valori spirituali, culturali e professionali ed essere pronta a intercettare il cambiamento, ponendosi in atteggiamento di apertura non solo verso il mondo professionale, ma anche verso le famiglie e le realtà locali.
L’Associazione è chiamata a vivere la “sinodalità” tenendo vivi i carismi e non dimenticando lo spirito delle origini che richiama all’essere testimoni di impegno democratico, passione educativa, sensibilità ecclesiale e interculturale.
L’AIMC si connota come comunità educante, fonte di esperienza e di formazione continua, portatrice di uno stile e di un’impronta identitaria riconoscibile e condivisibile, in grado di compiere azione di mediazione rispetto ai cambiamenti, partecipe della gestione democratica della scuola e della vita sociale e sempre protesa alla ricerca e all’innovazione.
Riconosciuti e riconfermati i tratti identitari dell’Associazione, che non si sottrae alla ricerca di nuovi approcci e nuove strade per continuare a essere accanto ai docenti, oggi si è chiamati a riflettere per quale idea di educazione, di scuola, di docente e di Associazione s’intende lavorare e impegnare il nostro tempo.
In un contesto dominato da complessità e relativismo, da superamento dei confini materiali, ma anche etici, occorre riportare l’azione educativa al completo servizio dell’uomo secondo la logica di un “nuovo umanesimo”, che riposizioni “al centro” la persona e riaffermi la centralità dei processi educativi.

Memoria e futuro. Periferie e frontiere dei saperi professionali
Non può esistere il futuro senza il passato e l’AIMC fa memoria nel momento in cui riscopre la propria idealità, la forza propositiva che, da sempre, l’ha vista a fianco dei professionisti di scuola nei momenti del cambiamento.
Parlare di nuove frontiere dei saperi professionali vuol dire riconoscere che ......



venerdì 27 ottobre 2017

PAPA FRANCESCO INCONTRA L'AIMC

Sua Santità Papa Francesco riceverà i partecipanti al Congresso Nazionale AIMC la mattina di giovedì 5 gennaio, al termine dei lavori congressuali.
Nel ringraziare il Santo Padre per il grande dono che ci concederà, preghiamo coloro che desiderano partecipare al Congresso e all'udienza pontificia  di inviare la scheda di iscrizione, con cortese sollecitudine, per ovvie esigenze organizzative.

Per scaricare il modulo di prenotazione:



venerdì 13 ottobre 2017

IN CAMMINO VERSO IL CONGRESSO NAZIONALE



... in cammino verso il Congresso Nazionale
dell'Associazione ....
per costruire insieme il domani ....









3-5 gennaio 2018 

a Roma  

il Congresso Nazionale

 dell’AIMC










Prenotati per tempo!                 www.aimc.it

Scarica la 

mercoledì 26 luglio 2017

AIMC: SENTINELLE E COSTRUTTORI DI PONTI

     
                                       
 di Giuseppe Desideri

All’indomani dell’ultima Conferenza nazionale del quadriennio, importante tappa di riflessione per il percorso precongressuale, sembra giusto sottolineare la preoccupazione comune a chiunque abbia a cuore il bene associativo di come porsi, quali soci dell’Aimc, di fronte alla complessità sociale e culturale dell’oggi e del prospettato futuro che si ripercuote, inevitabilmente, sulla scuola e sulla professione.
Come orientarsi in tale complessità, come interpretare il ruolo di appartenenti a un’associazione professionale di identità cattolica?
Due mission sono emerse dall’ampiezza e ricchezza della riflessione. Due mission traducibili in immagini ben definite che, non a caso, sono direttamente riconducibili a due inviti pressanti rivolti dal Santo padre ai laici: essere “sentinelle” e “costruttori di ponti”.
In che senso? Dobbiamo essere con le antenne ben vigili nell’oggi, quindi essere attenti osservatori delle cose che succedono, perché mentre noi facciamo le analisi il contesto cambia e, quindi, dobbiamo fare una nuova analisi, entrano in gioco variabili diverse (lo stiamo vedendo: i decreti hanno aperto alcune variabili, altre situazioni creano altre variabili, si verificano tutta una serie di fattori che interagiscono e rendono complesso anche il solo interpretare il nesso di causalità).
Viviamo pienamente il cosiddetto effetto “butterfly”: un provvedimento, un’azione provoca un’onda lunga di processi che produce effetti che dal micro vanno al macrosistemico.
Prendiamo l’esempio della nuova previsione di gestione del segmento “zero-sei” introdotto dal Decreto susseguente la Legge 107/2015. La previsione normativa, che introduce una specifica qualificazione professionale per gli educatori dello 0-3, ha come onda lunga di inferenza il dibattito sul ruolo unico docente che, soprattutto negli ultimi tempi, l’Associazione sta tentando di ri-alimentare tra varie e notevoli resistenze.
Viviamo su diversi e diversificati versanti situazioni in cui dobbiamo ridefinire continuamente la rotta (mentre stiamo guidando l’automobile ci “spostano” l’autostrada) e dobbiamo essere bravi a contestualizzare in progress. È un vero e proprio “cantiere” per costruire ponti. Una pluralità di ponti verso mondi a noi prossimi, ma anche più distanti.
Ponti verso: la famiglia che sicuramente è universo complesso con cui vogliamo e dobbiamo confrontarci. Vediamo i lati deboli della famiglia, ma se ci decentriamo e ne assumiamo i parametri di lettura, vestendo i panni di genitori, riusciamo a vedere i lati deboli e le criticità della scuola, della funzione docente, della professionalità docente.
In mezzo c’è un altro soggetto verso cui tendere un ponte: è l’alunno, lo studente che è nativo digitale, portatore di problematiche varie, bambino o adolescente dell’oggi. Come essere contemporanei a loro con la proposta formativa, con i mezzi educativi, con la significatività dell’apprendimento?
Cambiano i versanti, cambiano le dimensioni e, come Associazione, non possiamo che tendere ponti verso le altre associazioni, le organizzazioni sindacali, i nuovi movimenti e gruppi organizzati e semiorganizzati di colleghi e futuri colleghi. Con tutti abbiamo fili che ci uniscono e altri elementi identitari che, logicamente, ci distinguono, ma sull’attenzione allo studente, alla professione oggi esistono meno distanze di una volta.
Oltre a questo, il ponte verso l’Accademia. Nella nostra lunga storia abbiamo vissuto varie stagioni di rapporti con il mondo dell’università. Oggi stiamo cercando di valorizzare le diverse specificità del sapere accademico e di quello professionale in una sinergia che porti, per esempio in quella iniziale, a promuovere una formazione equilibrata e completa del futuro professionista di scuola.
 Altro ponte è quello verso i territori, nel senso che la specificità dell’AIMC, le quattro dimensioni storiche dell’AIMC sono sempre state quelle dell’essere docenti, essere soci in un corpo associato, essere laici impegnati, essere cittadini.
Per costruire ponti la cosa fondamentale sono le fondamenta. I pilastri di partenza quali sono? Sono i nostri tratti identitari, la nostra laicità impegnata, forte, consapevole che parte logicamente dal Magistero della Chiesa, analizza, studia, riflette, supporta e dà anche basi per la riflessività.
Sempre sui nostri tratti identitari, che sono le fondamenta da cui partiamo per gettare ponti logicamente verso gli altri, c’è il socio, dell’essere un corpo associato e, quindi, il rapporto fra centro e periferia, fra territorialità e nazionalità, fra partecipazione e rappresentatività, che è un problema oggi generalizzato.
Si tratta di attuare una riflessività seria, superando idee e interessi personali, andando verso il bene comune e cercare la strada migliore per la nostra Associazione oggi e per il futuro.
Sarà vero cantiere di democrazia associativa se saremo impegnati in maniera forte e consapevole a tutti i livelli, perché solamente nel collegamento tra territorio e nazionalità riusciamo ad avere il quadro della nostra associazione che è l’Associazione Italiana Maestri Cattolici.
La nostra attenzione, il nostro sforzo devono essere quello di avere coraggio, che significa non dare niente per definito, coraggio delle idee, creatività, coraggio di pensare che, forse, l’idea dell’altro può essere anche migliore della mia o che, probabilmente, l’idea dell’altro unita a una parte della mia idea può essere un’idea diversa dalle due e migliore.

Attenzione, però: le idee hanno bisogno del piano di fattibilità perché se no restano belle idee, ma non cambiano, solo sull’idea non si cambia, il mondo cambia quando un’idea si realizza.

    da il Maestro nn. 5-6/2017

venerdì 20 gennaio 2017

AIMC. IN CAMMINO VERSO IL XXI CONGRESSO NAZIONALE - Il cronogramma


 Un cammino da progettare, da condividere, da vivere e fare vivere nelle sezioni, nelle province, nelle regioni, a livello personale e comunitario, per verificare il cammino percorso e preparare il futuro associativo.    Dove e come andare, a quali persone (spirito associativo, spirito di servizio, autenticità, competenza, relazionalità, progettualità, fede, entusiasmo, memoria e futuro ....) affidare le varie responsabilità?
Quali azioni intraprendere? ......


Lo Spirito ci guidi verso il domani.