P. ALEX ZANOTELLI
- - di Luigi Giario
Ho
distolto Padre Alex Zanotelli dai suoi numerosi impegni per porgli alcune
domande durante una conversazione semplice e diretta in cui è tornato sui temi
che più gli stanno a cuore.
Torno
indietro nel tempo, quando ci siamo conosciuti di persona nell’eremo di Adriana
Zarri. Mi ricordo che avevi detto: io vado molto volentieri ovunque quando mi
invitano, ma solo se intravedo un vero impegno in campo civile e/o religioso.
Faccio un salto di dieci anni e a Napoli quando ti ho invitato a parlare
all’Università, mi avevi risposto: vengo solo perché si parla ai giovani. Ecco,
ora sono passati altri 5 anni, a chi ti senti di parlare volentieri? Chi genera
futuro?
Penso
che quello che ti ho detto allora sia doppiamente vero oggi; io quando parlo ai
giovani, dico semplicemente: ragazzi, guardate che ho 85 anni, la mia
generazione sarà tra le generazioni più maledette della storia umano, perché
nessuna generazione come la mia, ha talmente violentato il pianeta terra come
l’abbiamo fatto noi fino ad oggi.
A
voi giovani, noi, la mia generazione, consegna un mondo malato, anzi gravemente
malato, quindi io sono qui a chiedervi perdono per questo disastro che abbiamo
fatto a questo pianeta, per questo mondo disastrato che vi consegniamo. So che
da voi giovani vengono per di più grandi personalità che vi dicono: voi siete
il futuro del mondo. Io vi dico, mandateli tutti a quel paese! Il futuro non
esiste, ricordatevi, ragazzi, che siete l’unico presente che abbiamo e toccherà
alla vostra generazione cambiare tutto se vogliamo che homo sapiens, che ha
camminato su questo pianeta per 100 – 150.000 anni ormai, sia ancora homo
sapiens, e possa continuare a camminare. Ne va della sopravvivenza
dell’umanità! Purtroppo devo dirvi che homo sapiens è diventato homo demens.
Siamo impazziti! Ecco perché è fondamentale parlare ai giovani.
Credo
che le persone come te siano l’emblema del detto biblico “lo zelo per la mia
casa mi consuma”; hai passato tutta la tua vita lavorando per gli ultimi della
terra come missionario; hai appena detto di avere 85 anni forse è tempo di
bilanci, quindi cosa dici della tua vita? Sei soddisfatto delle tante cose che
hai fatto?
Certo,
io sono ben felice, più di tutto perché la mia vita è stata fondata
essenzialmente su quel detto di Gesù: fratello, sorella se tu la tua vita, la
tieni per te, tu sei morto, ma se sei capace di giocarti, la vita per gli
altri, per un sogno, tu sei vivo. Per me quel povero Cristo su quella croce,
come dice il Vangelo di Giovanni, è vivo, è lui che dona lo spirito, e questo,
secondo me, è fondamentale.
Il
grande psicanalista Erich Fromm ci ricorda che questo detto di Gesù, è alla
base di ogni sana psicologia umana, io sono stato felice facendo quello che ho
fatto. Penso che la felicità nasca proprio da questa capacità di giocarti la
vita, altrimenti ci incistiamo e sperimentiamo la morte come questa società sta
facendo.
È
un esempio per tutti noi! Sai perfettamente che la critica più benevola nei
confronti di uomini come te, come don Ciotti, vi percepisce più come politici,
che come uomini di fede… al papa dicono ben di peggio. Tu cosa rispondi?
Rispondo
con quello che diceva Paolo VI: la politica è il più alto atto di carità
cristiana che un cristiano può fare. Aggiungo che parecchia gente mi ha sempre
chiesto, ma perché non sei entrato in Parlamento per portare avanti certe cose?
Io sento che nella mia vita ho fatto molto più politica che non i politici che
voi mandate in Parlamento. A livello di base, tipo i comuni è ancora un po’ più
facile prendere delle decisioni, ma in alto è molto difficile, per cui oggi la
politica deve davvero nascere dal basso e portare poi a chi sta in alto,
istanze per la realizzazione di determinate cose. Ormai… nei governi ho ben
poca fiducia! Cioè, sono prigionieri, prigionieri delle banche, prigionieri
delle grandi multinazionali, per cui godono di un’autonomia molto limitata.
Soltanto se la base prende coscienza del suo potenziale e partono grandi
movimenti popolari qualcosa può cambiare. La speranza oggi nasce dal basso.
Certo,
ma i critici dicono appunto che tu non fai il prete, fai il politico.
Certamente
lo non faccio il politico. Assolutamente, ma vorrei ricordare a tutti che
l’uomo è essenzialmente un animale economico, un animale politico e un animale
religioso; un animale economico e non c’è dubbio, ma è pure un animale politico
perché anche quando io dico che non voglio saperne dalla politica, faccio
politica. Non si scappa, ogni uomo è essenzialmente un essere politico, per
forza di cose. E io sono un prete missionario, per me il cuore della mia vita è
il Vangelo, quindi è da lì, porto avanti i miei discorsi e le mie azioni.
Soprattutto
in questo tempo in cui la nostra vita è sempre più complicata e indaffarata, è
possibile tenere insieme Marta e Maria, azione e contemplazione?
Per
me non soltanto può essere possibile, ma è necessario. Se veramente la tua vita
ha una dimensione contemplativa basata sul vangelo sulla Parola, questa ti dà
un’altra maniera di leggere la realtà molto più profonda. Ecco perché io
ritengo fondamentale la contemplazione, la ricerca, la lettura della Parola.
Però una Parola che sia legata alla vita. Come diceva Don Milani, bisogna avere
la Bibbia in mano, da una parte, e dall’altra mano il giornale, cioè la stampa
che ti dà le notizie di cui hai bisogno per poi interpretarle alla luce della
Parola. Le due cose per me sono fondamentali, dovrebbero esserlo per ogni
cristiano. Fra l’altro è questo proprio una delle cose che mancano di più nei
cristiani. Questa capacità di legare fede e vita; in chiesa facciamo spesso
prediche che non hanno nulla a che fare con la realtà.
Infatti,
è proprio quello che osservo anch’io: ci sono troppi preti che mostrano grande
amore per la liturgia, ma poco per la vita, questo, secondo me, è un problema.
Esattamente.
Guarda, soprattutto in tanti preti giovani, che escono ora dal seminario, c’è
la mania delle grandi celebrazioni liturgiche che nulla hanno a che fare con la
vita, ma cavoli, non c’è Gesù! Ricordo a tutti che Gesù non era un prete ma un
vero laico ed è vissuto da laico. Anzi è stato così critico nei confronti del
Tempio che è stato fatto fuori. Cioè penso all’importanza di quello che Dio ci
chiede. È giustizia quello che il Vangelo ci chiede. L’ultimo testo, il Vangelo
di Matteo: Io avevo fame, avevo sete… Prestare soccorso al prossimo, all’ultimo
che non conta, all’emarginato, all’affamato, questa è la questione
fondamentale.
I
problemi del mondo attuale sono così numerosi e importanti e complessi che si
fatica a coglierne l’unitarietà e stabilire delle priorità. Oggi quali sono le
tue priorità ? secondo te cos’è che dobbiamo fare per prima cosa in
assoluto?
Prima
di tutto oggi bisogna, è fondamentale, secondo me, la lettura del sistema in
cui viviamo, ed è questo che spesso ci manca. Te lo spiego in poche parole.
Siamo dentro un sistema economico, finanziario, più finanziario che economico.
Sono le banche oggi che comandano il sistema finanziario mondiale. Per
consentire al 10% della popolazione mondiale, facciamo i generosi, un poco più
di un miliardo di persone di vivere bene, taluni perfino da nababbi, tale 10%
consuma il 90% dei beni prodotti su questo pianeta, facendo crescere da tutte
le parti la povertà; oggi ci sono 200 milioni di baraccati in Africa e crescono
dappertutto, sempre di più. È un pianeta di baracche, ormai quello che sta
venendo fuori e tutto ciò è dovuto a questo sistema, che non fa altro che
impoverire, produrre fame: 800 milioni di affamati! A questo proposito la mia
domanda è sempre stata, ma come è possibile che miliardi di persone non si
ribellino?
E
cosa ti rispondi?
L’unica
ragione che mi posso dare è che chi ha, chi sta bene, è armato fino ai denti,
infatti, l’anno scorso, dati SIPRI di Stoccolma riferiscono che abbiamo speso
2240 miliardi di dollari in armi. L’Italia, un paese piccolo che non è in
guerra con nessuno, da sola, ha speso 32 miliardi di euro. Perché tutti questi
soldi, per fare cosa? Prima di tutto per proteggere il nostro stile di vita
dell’Occidente. Noi parliamo, di valori dell’Occidente, ma nei fatti si tratta
di salvaguardare il nostro stile di vita, quello del 10% del mondo e le armi ci
permettono di difenderci, ma anche di ottenere quello che non abbiamo.
Basterebbe ricordare la guerra di cui nessuno parla in Congo: sessant’anni di
guerra, 12 milioni di morti, perché? Perché lì ci sono i minerali essenziali
per l’hi-tech: coltane per i telefonini, cobalto per le pile elettriche, ecco
il motivo del silenzio di tanti, e così si va avanti imperterriti
dentro un sistema economico-finanziario militarizzato.
E
questi due aspetti (il sistema economico finanziario che permette a questo 10%
di papparsi il 90% a una velocità incredibile e la militarizzazione) stanno
pesando sull’ecosistema, che, in effetti, ci sta saltando. Siamo andati a un
punto, dice papa Francesco nella Laudato Deum, a un punto di
rottura. E’ gravissima la situazione. Siamo sull’orlo del baratro di una guerra
atomica che potrebbe portarci ad un inverno nucleare e di un disastro ecologico
con una conseguente estate incandescente.
Questo
è il sistema, e quindi la cosa fondamentale oggi consiste nella
capacità, prima di tutto, di leggere la realtà per quella che è.
Quindi la comprensione della realtà è un impegno imprescindibile per tutti,
soprattutto per i politici. E anche questo tipo di ragionamento lo
devo, e sono grato, ai 12 anni passati nelle baraccopoli di Korogocho
che mi ha insegnato a leggere con altri occhi la realtà e quindi, per me, è
fondamentale che tutti ne prendano coscienza, perché questo sistema
ci sta portando davvero al disastro.
La
guerra in Ucraina, e in Terra santa, da un alto e l’esito delle elezioni in
Argentina soprattutto, ma anche in Olanda, dall’altro ci consegnano situazioni
estremamente preoccupanti, come se ci trovassimo di fronte a un ritorno al
passato, a volte anche remoto. Mi vengono in mente le parole profetiche di P:
Turoldo: «Hitler non è stato vinto, il nazismo non è stato vinto, il razzismo
non è stato vinto. Tutto è stato solo emarginato, in attesa di esplodere
ancora».
Non
ti sembra che il potere torni a esprimere il peggio di sé, calpestando il
diritto internazionale, spargendo lacrime e sangue?
Ma
certamente guarda quello che sta arrivando in questo momento, sia per la guerra
in Terra Santa, che per quella in Ucraina. Considera che il conflitto in
Ucraina per me è una guerra voluta dagli occidentali, ma io cito, Biden.
Biden vuole che continui quella guerra perché cosa? Ma per indebolire la
Russia, per poi affrontare la Cina. Ma cavolo vuol dire veramente andare al
conflitto nucleare, non ci si scappa. La stessa cosa vale per la situazione in
Medio Oriente. Israele è pieno di bombe atomiche non dimentichiamolo, e quindi
basta un nulla… e, infatti, c’è stato un ministro che ha detto: noi possiamo
anche usare la bomba atomica, poi è stato zittito. Cioè siamo davanti davvero
alla follia io ormai dico che siamo diventati pazzi, è pazzia collettiva che va
avanti. Non ci son più norme che tengono, il diritto
internazionale sta saltando tutto. Io condivido profondamente le parole del
papa che hanno fatto arrabbiare la Comunità rabbinica in Italia. Pazienza,
ma papa Francesco l’ha detto correttamente. È stato
terrorismo, terrorismo mascherato quello di Hamas perché Hamas esprime
chiaramente, se vuoi, la lotta palestinese, però radicalizzata in un Islam che
non ha problemi a usare la peggiore violenza, per cui diventa
estremamente pericoloso. Dunque si tratta di terrorismo che si è manifestato
come tale, ma è altrettanto terrorismo il bombardamento di Gaza da parte di
Israele. È una cosa incredibile oggi, con il silenzio totale di tutti: sì,
l’ONU parla con Gutierres, ma non può nulla… ma è l’Europa quella che mi
sconvolge, soprattutto l’Europa! È mai possibile che la terza gamba mondiale
dell’economia non abbia una voce? Questo fa veramente male, è tragico!
Tutto
questo discorso ci porta a pensare che non possiamo fare affidamento sulle
classi dirigenti mondiali neanche dei paesi democratici…
Ma
è proprio questo. Io vorrei sottolinearlo, non so se te ne sei accorto, ma
guarda che tutte le nostre cosiddette democrazie liberali d’Occidente, per cui
stiamo lottando per i grandi valori… ma son tutte ormai di una debolezza
estrema. Dall’Europa agli Stati Uniti, minate ovunque dal suprematismo. E dove
non c’è questo, c’è l’altro tipo di suprematismo, vedi quello indù in India o
quello ebraico. Il suprematismo bianco che abbiamo noi in Occidente, che si
esprime poi in tutta questa ultradestra che abbiamo in Italia, con Orban in
Ungheria adesso perfino in Olanda, in Svezia, in Finlandia… é veramente
pericoloso. Io penso che se in Spagna dovesse vincere Vox anche le istituzioni
stesse europee potrebbero essere travolte. C’è il pericolo che Trump ritorni al
potere, abbiamo visto in Bolsonaro l’espressione del suprematismo bianco e
adesso Milei in Argentina…
Un
campione del neoliberismo estremo! È la morte del prossimo?
Sì,
sì, siamo davvero in questa situazione, ma dietro ci sta questo suprematismo
bianco, che emerge ovunque, cioè noi bianchi non capiamo… La mia gente a
Korogocho, l’ultimo giorno, mi ha imposto le mani e mi ha rispedito a casa con
un bellissimo momento di preghiera. Un ministro di una chiesa
indipendente africana ha fatto una preghiera: Papà, ti prego,
rivolgendosi a Dio, dona a padre Alex il tuo Spirito Santo, e la
gente che si schiacciava a terra per darmi lo spirito, dona il tuo
spirito perché adesso possa tornare dalla sua tribù bianca e convertirla.
E
il problema centrale è proprio il nostro, della tribù bianca; noi ci portiamo
dentro, è inutile che ce lo neghiamo, ci portiamo dentro il senso della
superiorità della nostra civiltà, della nostra cultura e che noi abbiamo la
vera religione. Sono state queste le cose fondamentali su cui è basato 500 anni
di colonialismo; abbiamo pensato di occidentalizzare il mondo e questo dobbiamo
incominciare a riconoscerlo! E tutto ciò mentre l’ultra destro ormai in Europa,
e nel mondo, sta propugnando questi principi che sono alla base del
suprematismo bianco. Il profondo disprezzo dell’altro.
Restringendo
il campo visivo all’Italia come vedi la nostra situazione? Abbiamo un governo
che, visti gli esiti di quelli precedenti, si sente autorizzato a far di
peggio. Prendo ad esempio un tema che mi sta a cuore, la casa: ci sono migliaia
di sfratti in corso, famiglie costrette all’addiaccio, non c’è un Euro nella
finanziaria per l’edilizia popolare. Cosa succede nel tuo punto di osservazione
di Napoli?
Guarda,
anche i governi di prima, per carità, ma ora siamo davanti al Governo Meloni
che innanzitutto esprime l’ultradestra europea, il suprematismo bianco, ed è
appiattito totalmente sul capitalismo ultra liberale. Direi proprio un
appiattimento che davvero meraviglia. Non solo, ma sta investendo in armi, in
maniera spettacolare, come dicevo, siamo arrivati a 32 miliardi di euro l’anno
scorso. È una cifra talmente assurda mentre ci sta saltando tutta la sanità
pubblica; è una situazione che sta diventando veramente disastrata. Mi sembra
che in Campania, ci vogliano qualcosa come 200 giorni prima di avere un
appuntamento per una visita medica o altro, ma è incredibile. Praticamente
hanno tolto in questi ultimi 10 anni 37 miliardi di euro alla sanità pubblica
che poi corrispondono quasi ai soldi che spendiamo in armi. E’ pazzia,
collettiva. Tu segui il problema della casa, ma è la stessa cosa; ti faccio un
esempio. Io vivo qui al Rione Sanità, ebbene è incredibile quello che stiamo
vedendo; qui sta arrivando il turismo, adesso cosa succede? Prima trovavi
abbastanza a buon prezzo un appartamentino. Noi stessi a volte cerchiamo casa
per alcune persone che ce lo chiedono e vediamo che oggi non trovi più nulla a
prezzi decenti. Li hanno trasformati tutti in B&B perché si guadagna di
più. Il turismo diventa prioritario a scapito dell’abitare. Son queste le cose
cui il governo dovrebbe rimediare.
Mi
ricordo che parecchio tempo fa in un incontro ci avevi parlato della necessità
di promuovere “fraternità di resistenza umana”. Iniziative, per me, oggi
essenziali per aprire prospettive di futuro. Come cercare di mantenere in vita
i valori vissuti quotidianamente nel piccolo, senza misconoscere l’importanza
dell’agire collettivo in politica?
La
speranza per me nasce dalle piccole realtà di base, cioè direi, comunità
piccole, piccoli raggruppamenti dove le persone si ritrovano, ragionano poi si
connettono con altri perché è importante connettersi. La sensazione, purtroppo
è che ognuno tende ad andare per proprio conto, mentre sono convinto che i
problemi siano tutti collegati tra di loro. Papa Francesco ha ragione quando nella “Laudato si’”
scrive che tutto è connesso, per cui è fondamentale mettersi insieme con altri
che stanno lottando per creare un grande movimento popolare. Io sono uno di
quelli che hanno lavorato su questo tema e ho lanciata con forza l’idea di
ritornare all’Arena. Saremo all’Arena 2024 e, parlando a Verona sia col sindaco
sia con il vescovo, ho detto loro: guardate che è fondamentale ritrovare un
luogo pubblico dove far ascoltare alla gente un’altra narrativa che non c’è, ma
soprattutto per far partire lentamente dei movimenti di base. Infatti, l’Arena
non sarà un evento spot, ma ho chiesto che venga programmata ogni due anni e
due anni dopo ci sarà la verifica. Gli invitati saranno soprattutto i movimenti
popolari perché oggi, purtroppo, non puoi più fare politica a certi livelli. È
il motivo per cui si sta lavorando in questa direzione, per lanciare una sfida,
perché è questa la speranza, dall’alto non vedo soluzioni.
Certo,
certo, assolutamente, però andando a una scala ancora più piccola non credi
sarebbe opportuno realizzare diffusamente piccole realtà comunitarie di
vicinato solidale dove si manifestano i valori fondanti del vivere sociale,
anche attraverso le cose più semplici: persone, famiglie che si mettono insieme
e si aiutano a vicenda nel quotidiano?
Questo
è fondamentale perché oggi il sistema dominante ci porta ad essere gli uni
contro gli altri e già tentare di vivere insieme, creare questa realtà è già un
vivere controcorrente, così diventano fondatori di futuro. Certamente questa è
la strada, io non vedo altre vie. Anche questa è politica che nasce dal basso.
Grazie
di cuore e continua nella tua buona vita!
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