Ottant’anni
e un giorno che profuma di futuro.
Ieri non abbiamo solo spento delle candeline: abbiamo acceso fiammelle di
speranza.
Davanti agli occhi emozionati di Papa Leone XIV simbolo di tutte le radici che
ci hanno fatto crescere.
L’AIMC, stretta attorno alla sua presidente Esther Flocco, ha celebrato 80 anni
di vita, di scuola, di cura, di presenza.
Ottant’anni di maestre e maestri che non insegnano soltanto, ma accolgono,
ascoltano, seminano. E come ogni storia che non si accontenta del passato, ieri
non si è guardato indietro: si è costruito un altro pezzo di domani.
Perché
ogni compleanno è un inizio travestito da traguardo.
È stata infatti l’occasione per aprire ufficialmente l’Anno Accademico della
nuova Università LUMB, un sogno diventato struttura, visione diventata aula,
grazie alla presenza del Rettore Giuseppe Desideri e alla lectio magistralis
del professor Alfonso Giusti.
Una pagina che profuma di avventura, studio e futuro condiviso.
Tutto questo per dire che i sogni non si realizzano con le frasi ad effetto, ma
con la pazienza dei mattoni, uno sopra l’altro, con mani che tremano di fatica
ma non di paura.
E ieri lo abbiamo sentito forte: quando ci si mette amore, si resta. Quando ci si mette cuore, si cresce.
Quando si crede nel futuro, il
futuro arriva.
AIMC, auguri.
Ottant’anni portati con la dolcezza di chi ha ancora molto da dare.
Lunga vita
a chi educa, a chi costruisce, a chi non smette di crederci.
E a noi, che c’eravamo, il compito di raccontarlo.
Perché certe giornate non finiscono: si tramandano.
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