domenica 2 novembre 2025

INSEGNARE IN UNA SOCIETA' IN CONFLITTO

 

MISSIONE 

DEGLI INSEGNANTI 

CATTOLICI 

IN UNA SOCIETA’

 IN CONFLITTO


  -di Pasquale Moliterni*

Poiché le guerre hanno origine nello spirito degli uomini è nello spirito degli uomini che si debbono innalzare le difese della pace. Una pace solida e duratura non può essere frutto solo di accordi economici e politici, ma è necessaria una solidarietà intellettuale e morale (Atto Costitutivo UNESCO, 16.11.1945).  

L’odio moltiplica l’odio e la violenza moltiplica la violenza (M.L. King).

Per superare il naturale istinto egoistico e individualistico, dobbiamo promuovere PROCESSI EDUCATIVI che favoriscano lo sviluppo dell’IDENTITÀ PERSONALE all’interno di CONTESTI CULTURALMENTE SOLIDALI, capaci di valorizzare ogni persona, nessuna esclusa.

Bisogna assumere la PERSONA nella sua pienezza, sia nella dimensione soggettiva (PER SÉ UNUM, in latino), sia nella dimensione intersoggettiva (nell’accezione greca PRŎSOUROS: πρόσουρος), di prossimo.

La persona è ESSERE-DIVENIRE-IN-RELAZIONE. Ognuno di noi è grazie all’a/Altro! Nessuno può esistere o salvarsi da solo. Siamo tutti fratelli e facciamo parte del Creato, come ha esortato Papa Francesco nella “Fratelli tutti” e in “Laudato sì”.

Ecco perché dobbiamo promuovere “intelligenza relazionale”, mediante intenzionali relazioni educative.

Ciò costituisce il campo specifico della pedagogia, coadiuvata dal secolo scorso dalle nuove scienze dell’educazione.

È dunque importante promuovere in maniera diffusa cultura pedagogica e educativa, considerato che relazioni significative, favorendo la ricerca di sé nell’incontro con l’a/Altro, danno senso alla vita.

EDUCARE, infatti, è ex-ducere e cum-ducere, ossia AIUTARE A DISVELARE IL MEGLIO DI SÉ verso il bello, il vero, l’equo e il bene comune, NEI CONTESTI DI VITA e nell’incontro con gli oggetti culturali (SAPERI e CONOSCENZE), per sviluppare consapevolezze responsabilmente agite (COMPETENZE). 

Tuttavia, sappiamo che quello educativo è un processo lungo e complesso, che impone di promuovere/realizzare interconnessioni e legami tra soggetti e contesti. D’altronde, COMPLESSITA’ deriva dal latino cum-plectere, che significa per l’appunto “intrecciare, fare rete”. Si tratta di una postura che incontra, però, resistenze nella cultura individualistica che caratterizza sempre più la nostra epoca. 

Cosa comporta allora promuovere LA PACE ATTRAVERSO l’EDUCAZIONE?   

 Si tratta di:

-         -garantire a tutti l’educazione e, soprattutto, un’educazione inclusiva (ONU, 2006) e alla complessità;

-      -  ampliare le opportunità formative per conoscersi nell’incontro con le diversità altrui (nella scuola, nello sport, nel teatro, nell’oratorio, negli ambienti naturali e museali), sperimentando modalità di convivenza fruttuosa e di reciproco aiuto;

-         -perseguire la ricerca della verità e favorire il libero scambio di idee e conoscenze, con un ruolo più responsabile dei mass-media e dei social-media;  

-   - sostenere le famiglie nella loro responsabilità educativa attraverso proposte e sollecitazioni anche relative a piccole esperienze di vita quotidiana;

-         -promuovere alleanze tra istituzioni, servizi, associazioni, privato sociale e mondo produttivo;

-         -sviluppare le relazioni tra i popoli per favorire la reciproca conoscenza culturale e migliorare la reciproca comprensione (sistemi e modalità di informazione, convegni, Erasmus/Erasmus Mundus, IA, ecc.);

-        - farsi portatori di istanze perché vengano sviluppate politiche strutturali innovative, in un processo di integrazione e di miglioramento continuo. 

Qual è dunque la SFIDA e la MISSIONE EDUCATIVA per l’INSEGNANTE, anche cattolico?

L’insegnante deve essere un MEDIATORE PEDAGOGICO e un MEDIATORE DIDATTICO, facilitatore e promotore di RELAZIONI UMANE positive e di positive/adeguate RELAZIONI E ORGANIZZAZIONI CULTURALI.

Deve promuovere e testimoniare, in definitiva, il rispetto della dignità della persona, l’empatia e la capacità di comprensione reciproca attraverso l’ascolto attivo e il dialogo, la solidarietà e l’equità (education). Deve essere capace di predisporre opportuni percorsi formativi (schooling), in cui le scelte curricolari riescano a favorire l’integrazione tra identità (umana e scientifica) e solidarietà (umana e scientifica), specificità e universalità, particolare e generale, comprendendo che, pur nelle peculiarità (personali, scientifiche, culturali), si appartiene alla medesima umanità e si fa parte di un medesimo mondo che bisogna conoscere e migliorare. 

La vera ricchezza è operare per il bene comune.

* Università Roma “Foro Italico”

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