mercoledì 17 dicembre 2025

PRESEPE A SCUOLA ?

 

PRESEPE

 E CROCIFISSO 

NON OFENDONO NESSUNO



Caro Aldo,

i segni cristiani stanno scomparendo ovunque. Non vi è più un crocifisso nelle scuole, negli uffici pubblici (raramente) se ne intravede qualcuno caso mai nascosto da un quadro o calendario. Nei tempi forti del nostro Cristianesimo (Avvento Natale-Quaresima Pasqua) per non urtare la sensibilità di altre religioni non si può più fare il presepe nelle scuole, guai a proporlo. Non si dice più calendario dell’Avvento ma calendario natalizio. Noi cristiani dobbiamo adeguarci alle sensibilità altrui, quindi dobbiamo togliere ciò che identifica il nostro credo. Niente segni cristiani. Lei che ne pensa di tutto questo?

Luca Barretta

 

Risponde Aldo Cazzullo

Caro Luca,

Le dico la verità: sono affezionato ai simboli cristiani, anche nei luoghi pubblici. So che in Francia ad esempio non è così, fin dall’Ottocento una legge impone la laicità anche negli aspetti simbolici. E sicuramente la laicità dello Stato è un valore importante, a maggior ragione adesso che la popolazione italiana e in genere europea non è più certo rappresentata esclusivamente da cattolici: avanzano altre fedi, soprattutto avanza la secolarizzazione.

Tuttavia, ripeto, sarò di parte, ma non capisco che cosa possa esserci di offensivo in un uomo crocifisso: non un persecutore ma un perseguitato, non un carnefice ma una vittima. È vero che in nome della croce si sono commessi orribili delitti, ma non è certo colpa di Gesù, una figura luminosa, di grande interesse anche per le altre religioni. Ricordiamoci sempre che Gesù era ebreo, anche se per gli ebrei è un falso Messia, e che la sua figura è molto importante per l’Islam. Ci sono punti impressionanti di contatto tra la storia di Gesù e quella di Buddha, e se è per questo anche con quella di San Francesco.

È proprio Francesco a inventare il presepe. Il bue e l’asinello nei Vangeli approvati dalla Chiesa non ci sono; li inventa lui, perché ama talmente tanto gli animali che vuole che anche loro abbiano una parte nel presepe, nella rappresentazione della nascita di Gesù.

Il presepe nasce a Greccio nel 1223, in un contesto che più umile non si potrebbe, tra pastori veri che recitano in qualche modo se stessi, che partecipano alla grande speranza della nascita del Salvatore. Davvero non capisco cosa ci possa essere di offensivo in tutto questo. Dio è uno solo per i cristiani, per gli ebrei, per i musulmani. Personalmente avverto il grande fascino dell’ebraismo e dell’Islam, e credo che il dialogo tra le culture e le fedi sia proficuo; noi cristiani possiamo e dobbiamo affrontarlo consapevoli di noi stessi, dei nostri principi, dei nostri valori. Compresa la fede, per chi ha il dono di averla. Per secoli i diritti umani e la storia della Chiesa hanno seguito percorsi divergenti.

Ma ormai è nata una civiltà umanista e cristiana, che tiene insieme il rispetto dei diritti dell’uomo e della donna e il valore di ogni persona, che è al centro del mondo e della storia. Non a caso si parla di personalismo cristiano. Senza il cristianesimo non si capisce l’Europa, e certo non si capisce l’Italia.

 

Corriere della Sera

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