E CROCIFISSO
NON OFENDONO NESSUNO
Caro
Aldo,
i
segni cristiani stanno scomparendo ovunque. Non vi è più un crocifisso nelle
scuole, negli uffici pubblici (raramente) se ne intravede qualcuno caso mai
nascosto da un quadro o calendario. Nei tempi forti del nostro Cristianesimo
(Avvento Natale-Quaresima Pasqua) per non urtare la sensibilità di altre
religioni non si può più fare il presepe nelle scuole, guai a proporlo. Non si
dice più calendario dell’Avvento ma calendario natalizio. Noi cristiani
dobbiamo adeguarci alle sensibilità altrui, quindi dobbiamo togliere ciò che
identifica il nostro credo. Niente segni cristiani. Lei che ne pensa di tutto
questo?
Luca
Barretta
Risponde Aldo Cazzullo
Caro
Luca,
Le
dico la verità: sono affezionato ai simboli cristiani, anche nei luoghi
pubblici. So che in Francia ad esempio non è così, fin dall’Ottocento una legge
impone la laicità anche negli aspetti simbolici. E sicuramente la laicità dello
Stato è un valore importante, a maggior ragione adesso che la popolazione
italiana e in genere europea non è più certo rappresentata esclusivamente da
cattolici: avanzano altre fedi, soprattutto avanza la secolarizzazione.
Tuttavia,
ripeto, sarò di parte, ma non capisco che cosa possa esserci di offensivo in un
uomo crocifisso: non un persecutore ma un perseguitato, non un carnefice ma una
vittima. È vero che in nome della croce si sono commessi orribili delitti, ma
non è certo colpa di Gesù, una figura luminosa, di grande interesse anche per
le altre religioni. Ricordiamoci sempre che Gesù era ebreo, anche se per gli
ebrei è un falso Messia, e che la sua figura è molto importante per l’Islam. Ci
sono punti impressionanti di contatto tra la storia di Gesù e quella di Buddha,
e se è per questo anche con quella di San Francesco.
È
proprio Francesco a inventare il presepe. Il bue e l’asinello nei Vangeli
approvati dalla Chiesa non ci sono; li inventa lui, perché ama talmente tanto
gli animali che vuole che anche loro abbiano una parte nel presepe, nella
rappresentazione della nascita di Gesù.
Il
presepe nasce a Greccio nel 1223, in un contesto che più umile non si potrebbe,
tra pastori veri che recitano in qualche modo se stessi, che partecipano alla
grande speranza della nascita del Salvatore. Davvero non capisco cosa ci possa
essere di offensivo in tutto questo. Dio è uno solo per i cristiani, per gli
ebrei, per i musulmani. Personalmente avverto il grande fascino dell’ebraismo e
dell’Islam, e credo che il dialogo tra le culture e le fedi sia proficuo; noi
cristiani possiamo e dobbiamo affrontarlo consapevoli di noi stessi, dei nostri
principi, dei nostri valori. Compresa la fede, per chi ha il dono di averla.
Per secoli i diritti umani e la storia della Chiesa hanno seguito percorsi
divergenti.
Ma
ormai è nata una civiltà umanista e cristiana, che tiene insieme il rispetto
dei diritti dell’uomo e della donna e il valore di ogni persona, che è al
centro del mondo e della storia. Non a caso si parla di personalismo cristiano.
Senza il cristianesimo non si capisce l’Europa, e certo non si capisce
l’Italia.
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