IL BUON GOVERNO,
LA GIOIA
E LA SPERANZA
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Spunti di riflessione
-d-
di Giovanni
Perrone*
Il repentino mutamento dei tempi, i nuovi stili di vita, la crisi valoriale, le nuove tecnologie, i vari e complessi problemi che turbano il mondo ci sfidano e ci disorientano.
Emerge la necessità di riflettere sul nostro modo di essere, di educare, di agire, di relazionarci con noi stessi e con il mondo intero.
Papa Francesco ci
sollecita a cambiare stile di vita e a riscoprire i valori del
Vangelo, ma spesso le sue illuminate parole vengono inascoltate o travolte dal disinteresse, dall’arroganza delle persone e dal folle turbinio degli eventi.
Ecco alcune semplici e incomplete riflessioni che possono essere utili per discuterne coi colleghi:
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Educare è un cammino,
con e per gli altri; un cammino che ci arricchisce ogni giorno di più. È un
cammino di scoperta, di riflessione, di impegno a farci persone nuove. Il
cammino di Gesù con gli apostoli ci insegna molto a proposito. Purtroppo, per
molti, l’educazione è un cammino autoreferente, di chiusura, di arroganza.
Educare è apprendere a dischiudere le ali per volare, per conquistare nuovi
orizzonti. Siamo, perciò, invitati a ripensare ai percorsi educativi, a
percorsi di formazione degli educatori, alle relazioni che ogni percorso
propone ai valori e alle conoscenze e competenze
necessarie.
- Leadership, l’arte del dirigere (se stessi e gli altri)
E Essere leader non è (solo) occupare una posizione di comando, ma un viaggio continuo di autoperfezionamento e di ispirazione per gli altri.
La direzione presuppone la presenza di valori, la presenza di una meta, l’arte
del sapersi orientare e del saper orientare. Valori, empatia, autorevolezza,
responsabilità, competenza, relazioni, intraprendenza, lungimiranza e servizio
sono colonne portanti della leadership. Il vero leader valorizza e promuove,
non celebra se stesso. Egli non cerca medaglie per arricchire il suo curriculum
o primeggiare. Il potere-servizio del leader libera non rende schiavi! Anche in
questo caso il Vangelo ha molto da insegnarci.
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La figura di buon leader favorisce
e garantisce il buon governo, al servizio di tutti, per costruire il bene
comune.
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Il buon governo è l’arte di costruire
il bene comune. Esso è, infatti, impegnato a
aiutare tutti, anche i più emarginati, a viver meglio, con impegno ed
entusiasmo, per essere felici. Il buon governo valorizza la speranza, non una
speranza illusione, ma una speranza-virtù che sostiene ed orienta, anche nei
momenti difficili o complessi. Infatti, non si può dirigere ed educare se non si è testimoni di
vera speranza e ricchi di entusiasmo.
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“Il tema della felicità ci riporta al
cuore del Vangelo, che è annuncio di gioia e via di felicità, vera, di
pace, giustizia, amore. La via della felicità non è benessere a poco prezzo o
garanzia di non avere problemi! Anzi! È una parola dura perché ferisce
l’orgoglio e libera dalle difese, chiede di metterci in gioco e ci fa
affrontare le paure”[1].
-
“La
gioia è il segno del cristiano…Essa si esprime necessariamente nel rapporto
con il mondo, con gli altri, con Dio …. Le Beatitudini portano alla gioia, sempre.
Esse sono la strada per raggiungere la gioia”[2].
- Le associazioni professionali,
nazionali e internazionali, possono essere ambienti
favorevoli e importanti per rinnovare la qualità dell’educazione. Però, debbono
avere il coraggio di rigenerarsi per testimoniare impegno e vitalità, al
servizio di tutti. Esse, però, debbono volere e sapere testimoniare, nel quotidiano, la ricerca e il
servizio; non l’autoreferente apparire.
-
“Il vostro compito (di associazione
professionale), in tal senso, è quello di aiutare gli insegnanti a tener vivo
il desiderio di crescere insieme ai loro colleghi e studenti, a trovare i modi più
efficaci per trasmettere (e fare sperimentare) la gioia della conoscenza, la virtù della speranza e
il desiderio di verità…. Non lasciatevi rubare la speranza, perché questa forza
è una grazia, un dono di Dio che ci porta avanti guardando il Cielo”[3].
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