In quei giorni, il sole si oscurerà, la luna si
spegnerà, le stelle cadranno dal cielo... L'universo è fragile nella sua grande
bellezza, ma “quei giorni” sono questi giorni, questo mondo si oscura con le
sue 35 guerre in corso, la terra si spegne avvelenata, sterminate carovane
umane migrano attraverso mari e deserti... Ti sembra un mondo che affonda, che
va alla deriva? Guarda meglio, guarda più a fondo: è un mondo che va alla
rinascita.
Gesù ama la speranza, non la paura: dalla pianta di fico imparate: quando ormai
il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina.
Gesù ci porta alla scuola delle piante, perché le leggi dello spirito e le
leggi profonde della realtà coincidono.
Ogni germoglio assicura che la vita vince sulla
morte.
Imparate dalla sapienza degli alberi: quando il
ramo si fa tenero... l'intenerirsi del ramo neppure lo immagini in inverno; il
suo ammorbidirsi per la linfa che riprende a gonfiare i piccoli canali è una
sorpresa, e uno stupore antico. Le cose più belle non vanno cercate, vanno
attese. Come la primavera. E spuntano le foglie, e tu non puoi farci nulla;
forse però sì: contemplare e custodire.
Allora voi capite che l'estate è vicina. In
realtà le gemme indicano la primavera, che però in Palestina è brevissima,
pochi giorni ed è subito estate. Così anche voi sappiate che egli è vicino,
alle porte. Dio è vicino, è qui; bello, vitale e nuovo come la primavera del
cosmo.
Da una gemma imparate il futuro di Dio: che sta alla porta, e bussa; viene non come un
dito puntato, ma come un abbraccio, un germogliare umile di vita. «Il mondo
tutto è una realtà germinante» (R. Guardini).
Allora mi sento come una nave, che non è più in ansia per la rotta da seguire,
perché sopra di essa soffia un Vento di cielo, e la lampada della Parola è
accesa sulla prua della nave.
Passano il sole e la luna, che sono l'orologio
dell'universo, si sbriciola la terra, ma le mie parole no, sono un sole che non
tramonterà mai dagli orizzonti della storia, dal cuore dell'uomo.
Siamo una generazione lamentosa, che non sa più ringraziare, che ha dissipato i profeti e i poeti, gli innamorati e i buoni. E invece essi sono la parabola, il germoglio, ramo di fico o di mandorlo del mondo salvato. Lo sono qui e ora, sulla terra intera e dentro la mia stessa casa, come germogli buoni, imbevuti di cielo, intrisi di Dio.
Chi mi vuole
bene è lampada ai miei passi.
Guardali bene, una goccia di luce è impigliata in
ogni ruga, un grammo di primavera e di futuro ha messo radici in ogni volto. La
fede mi ripete che Dio è alle porte, è vicino, è qui, è in loro. «Ognuno un
proprio momento di Dio» (D. M. Turoldo).
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