Linee guida per la certificazione di disabilità: pubblicato ufficialmente il decreto interministeriale; adesso le norme sono operative
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di Reginaldo Palermo
Il Ministero della Salute ha pubblicato il decreto del 14 settembre 2022 firmato dallo stesso Ministro della salute, di concerto con i Ministri dell’istruzione, dell’Economia e delle Finanze, degli affari regionali e della Disabilità con cui vengono adottate le Linee guida per la redazione della certificazione di disabilità in età evolutiva ai fini dell’inclusione scolastica e del profilo di funzionamento.
Ne
parliamo con Evelina Chiocca, presidente nazionale del CIIS, il
Coordinamento italiani insegnanti di sostegno.
E
adesso cosa cambia?
Con
la pubblicazione di questo decreto diventa operativa la norma che definisce la
nuova documentazione sanitaria da predisporre per garantire il diritto allo
studio degli alunni e delle alunne con disabilità, fra cui il profilo di
funzionamento “propedeutico e necessario” ai fini della elaborazione del PEI.
Rispetto
a quanto previsto dal decreto legislativo n. 66/17, come modificato dal D.lgs.
96/2019, oltre “all’accertamento di disabilità ai fini dell’inclusione
scolastica in età evolutiva” (documento che si aggiunge all’accertamento
dell’handicap, già contemplato dalla legge 104/92) e al “Profilo di
funzionamento” (che integra e sostituisce la Diagnosi funzionale e il Profilo
dinamico funzionale), le Linee guida del Ministero della salute aggiungono un ulteriore
documento (è questa la novità) ovvero il “Verbale di accertamento della
condizione di disabilità”, propedeutico alla redazione del Profilo di
funzionamento e, secondo il Ministero della Salute, documento di riferimento
per la predisposizione del PEI.
Qual
è la novità più importante, a suo parere?
La
nuova documentazione sanitaria si caratterizza non solo per il costante e
reiterato richiamo alle azioni e alle risorse che vengono riportate nel PEI, ma
anche per la corrispondenza diretta con la proposta della quantificazione delle
ore di sostegno. Forse nell’immediato non sarà chiaro questo meccanismo, ma non
tarderà a evidenziarsi la stretta connessione fra la certificazione e la
proposta delle ore di sostegno che appare alquanto rigido. E ciò chiaramente in
contrasto con le disposizioni che vogliono garantire e tutelare il diritto allo
studio, richiamato tanto dalla Costituzione e dalle normative nazionali quanto
dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (le risorse
vanno garantite in modo individualizzato, non certo standardizzato).
Nel
concreto cosa dovrebbe accadere adesso?
Secondo
me ci sarebbe ancora molto da fare, per esempio il DI 182/2020 dovrebbe essere
riscritto alla luce di una reale e concreta tutela, cancellando definitivamente
non solo l’esonero e la riduzione dell’orario scolastico, ma riscrivendo anche
la sezione 2 del PEI (che poggia esclusivamente sulla documentazione sanitaria
e che, sulla base di questa, indica le risorse), snellendo l’intero documento,
che rischia di proporsi come scarsamente efficace nella pratica scolastica.
La
vostra associazione (ma non siete i soli) ha sempre detto che il DI 182 è stata
una occasione persa. Siete sempre di questa idea?
Sì,
perché l’adozione del Profilo di funzionamento avrebbe potuto rappresentare una
svolta, se fosse stato inteso quale riferimento per una erogazione coerente dei
sostegni, secondo una graduata scala di intensità. In tal senso, chiaramente,
la lettura delle Linee guida non lascia trasparire impostazioni culturali
coerenti con l’impianto ICF, in quanto, al di là della definizione dei punti di
forza (dato sicuramente interessante e significativo), resta sospeso fra ciò
che avrebbe dovuto essere e fra ciò che “ancora non è “.
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