-- Il Battista ci insegna la "libertà dagli attaccamenti" a ruoli e posizioni -
All’Angelus, Francesco ricorda che i
cristiani sono chiamati ad uno spirito di servizio che non cerca riconoscimenti
e invita tutti a coltivare, come Giovanni, la virtù di "imparare a
congedarsi". Il Pontefice esorta poi sacerdoti, genitori ed educatori ad accompagnare,
rispettivamente, i fedeli, gli allievi e i figli a Gesù e nella vita,
lasciandoli però liberi di seguire la loro strada
-
di Marco Guerra – Città del Vaticano
Ha
visto lo Spirito scendere su di Lui, lo ha indicato come l’Agnello di Dio che
toglie il peccato del mondo e ora si mette a sua volta in umile ascolto. Da
profeta diviene discepolo. Ha predicato al popolo, ha raccolto dei discepoli e
li ha formati per molto tempo. Ma eppure non lega nessuno a sé.
Il
ruolo degli educatori
Francesco
sottolinea che questo è difficile “ma è il segno del vero educatore: non legare
le persone a sé”. Il Pontefice insiste sull’insegnamento di Giovanni che “mette
i suoi discepoli sulle orme di Gesù” e “non è interessato ad avere un seguito
per sé, a ottenere prestigio e successo, ma dà testimonianza e poi fa un passo
indietro, perché molti abbiano la gioia di incontrare Gesù”.
Il
servizio disinteressato
Il
Papa attualizza questo esempio indicandolo a tutti i fedeli come modello per
distaccarsi dalla sete di possesso e di controllo degli altri e per realizzare
un servizio disinteressato:
Imparare
a congedarsi
Il
Pontefice si sofferma quindi sui benefici che possiamo trarre dal “coltivare”,
come Giovanni, “la virtù di farci da parte al momento opportuno, testimoniando
che il punto di riferimento della vita è Gesù”:
Farsi
da parte, imparare a congedarsi. Ho fatto questa missione, ho fatto questo
incontro, mi faccio da parte e lascio posto al Signore. Imparare a farsi da
parte, non prendere qualcosa come un contraccambio per noi.
In
particolare, si rivolge a chi esercita il ministero sacerdotale e alle madri e
i padri che affrontano la sfida della genitorialità:
Pensiamo
a quanto è importante questo per un sacerdote, che è chiamato a predicare e
celebrare non per protagonismo o per interesse, ma per accompagnare gli altri a
Gesù. Pensiamo a quant’è importante per i genitori, che crescono i figli con
tanti sacrifici, ma poi li devono lasciare liberi di prendere la loro strada
nel lavoro, nel matrimonio, nella vita.
Responsabilità
e libertà
Papa
Francesco concilia quindi responsabilità e libertà di scelta e ricorda che “è
bello e giusto che i genitori continuino ad assicurare la loro presenza,
dicendo ai figli” ma con discrezione, senza invadenza. "Libertà di
crescere" la definisce in poche parole. E lo stesso, secondo Francesco,
vale per altri ambiti, come l’amicizia, la vita di coppia, la vita comunitaria.
Dunque, liberarsi dagli attaccamenti del proprio io e saper farsi da parte
costa, “è il passo decisivo per crescere nello spirito di servizio”. Infine, il
Papa esorta tutti i fedeli ad interrogarsi su questa capacità di riconoscere e
seguire il giusto distacco: Attiriamo gli altri a Gesù o a noi stessi? E
ancora, sull’esempio di Giovanni: sappiamo gioire del fatto che le persone prendono
la loro strada e seguano la loro chiamata, anche se questo comporta un po’ di
distacco nei nostri confronti? Ci rallegriamo per i loro traguardi, con
sincerità e senza invidia?
Per
assolvere a questo servizio verso il prossimo Francesco invoca il sostegno di
Maria, “la serva del Signore”, affinché “ci aiuti ad essere liberi dagli
attaccamenti, per fare posto al Signore e dare spazio agli altri”.
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