lunedì 30 gennaio 2017

Indagine nazionale sull'ora di religione a scuola

Ecco cosa sanno di religione 

gli studenti italiani

"Senza eccedere in ingiustificato ottimismo, ci sembra di poter ritenere soddisfacente lo stato di saluto dell’insegnamento della religione cattolica nella scuola italiana». Dunque una "prova superata" quella che la quarta indagine nazionale sull’Irc evidenzia. Un rapporto che "tasta il polso" a un campione significativo di docenti di religione nella scuola statale e in quella cattolica, ma che per la prima volta indaga anche sulle reali "compentenze" acquisite dagli studenti di ogni ordine e grado.
I risultati sono stati presentati martedì 17 nel palazzo del Vicariato di Roma alla presenza dei curatori (il professor Sergio Cicatelli e don Guglielmo Malizia), con la partecipazione del segretario generale della Cei, il vescovo Nunzio Galantino.
  

La prima parte: i docenti
  La prima parte della ricerca è dedicata ai docenti, che indicano nella "vocazione" e nella "volontà di offrire ai giovani una formazione religiosa", le motivazioni che li spingono a scegliere questo insegnamento.Una scelta che li porta a essere "disponibili ad essere presenti in attività formative e in ruoli di responsabilità nel contesto scolastico", assumendo funzioni di coordinamento e di aiuto nei confronti dei propri colleghi. Una passione che non viene meno neppure davanti alla consapevolezza che tra i punti critici dell’Irc vi è, per esempio, l’assenza di una valutazione che entri nella pagella dell’alunno.
Eppure per gli studenti - soprattutto quelli della scuola superiore - il rapporto personale con il docente Irc è un fattore di grande importanza, così come la possibilità di potersi affrontare con grandi temi di attualità e di senso per la propria vita. E da parte loro i docenti non ne sono meno consapevoli, come dimostra la quarta indagine nazionale, che infatti indica nella formazione in servizio la necessita di puntare soprattutto sugli aspetti pedagogico-didattici e in quelli comunicativo-relazionali, i punti su cui concentrare l’attenzione della formazione in servizio. Senza dimenticare - segno dei tempi che cambiano e della presenza di studenti di fede non cattolica - una attenzione a una maggior preparazione sui temi dell’approccio interreligioso .....


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