lunedì 23 gennaio 2017

LA BUONA GRAFIA, un'arte, una risorsa

Il corsivo 
non deve sparire!

«La scrittura manuale è un diritto fondamentale. 
E fa bene al cervello»

Parla il grafologo Claudio Garibaldi, coordinatore della campagna per farla riconoscere dall’Unesco come «patrimonio dell’umanità»



Intervista di Laura Badaracchi

               È appena uscito il numero speciale della rivista «Scrittura», rivista di problemi grafologici edita dall’Istituto Grafologico Internazionale «Girolamo Moretti » di Urbino. Il periodico, che ha compiuto 46 anni, lancia fin dalla copertina il diritto alla «scrittura a mano» come patrimonio dell’umanità; infatti anche solo la sua importanza per l’apprendimento e l’espressione di sé da parte dei bambini testimonia la perdita culturale e cognitiva che rappresenterebbe il suo abbandono, causata soprattutto da un conflitto – in verità solo apparente – con la scrittura digitale.
Fra gli interventi pubblicati sul quadrimestrale diretto da Carlo Merletti si segnalano quello di Dario Cingolani che ricorda «Quando la scrittura era essenza vitale e quasi preghiera», il contributo di Anna Rita Guaitoli dedicato a «Il corsivo per far parlare le emozioni» e l’articolo di Roberto Pazzi su «Il linguaggio dell’anima». Per ulteriori informazioni: tel. 0722/2639, scrittura@istitutomoretti.it. 

          Salvare dal disuso la scrittura manuale, perché fa bene al cervello, aiuta a elaborare e ancor prima «è un diritto fondamentale da preservare e da far riconoscere come patrimonio dell’umanità dall’Unesco».
          Lo sostiene il grafologo Claudio Garibaldi, coordinatore della campagna per il diritto di scrivere a mano, lanciata quasi due anni fa dall’Istituto grafologico internazionale «Girolamo Moretti» di Urbino; un polo formativo che ha come direttore il frate conventuale padre Fermino Giacometti. Sull’iniziativa sensibilizzazione verte l’ultimo numero del quadrimestrale Scrittura, diretto da Carlo Merletti e pubblicato dall’Igm.

Professor Garibaldi, come sta andando la campagna?
«I risultati ottenuti in così breve tempo sono stati positivi, talvolta sorprendenti. Occorre però una prospettiva a lungo termine, perché la creazione di consapevolezza sul valore della scrittura a mano richiede il coinvolgimento di molte realtà. Siccome l’obiettivo finale è quello di far dichiarare la scrittura a mano (bene individuale e collettivo) come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco, ciascuno di noi può dare un contributo». ....


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