mercoledì 18 luglio 2018

L'ARCIVESCOVO DELPINI AGLI INSEGNANTI: GRAZIE PER UN ANNO DI SCUOLA




Desidero esprimere la mia riconoscenza a tutto il personale della scuola. Si è concluso un anno scolastico e io mi faccio voce di coloro che hanno apprezzato la competenza e dedizione degli insegnanti, del personale direttivo, amministrativo e operativo nei diversi ambiti della scuola.
Ogni categoria di persone che si “guadagna il pane” contribuendo con il suo lavoro a far funzionare la nostra società complessa merita gratitudine: tutti siamo in debito verso tutti. Ciascuno con il suo lavoro prestato con competenza e attenzione affidabile ci rende possibile vivere in serenità e sicurezza quando sono disponibili, efficienti, ordinati i servizi di cui abbiamo bisogno.
Ma a chi opera nella scuola affidiamo il compito di istruire, formare, educare i bambini, i ragazzi, gli adolescenti e i giovani: il futuro della nostra società e della nostra Chiesa. Pertanto avverto una particolare riconoscenza per il personale scolastico che svolge il suo lavoro con serietà e che assume la responsabilità di dedicarsi ogni giorno ai figli degli altri.

La responsabilità educativa degli insegnanti

Il compito degli insegnanti, in particolare, ha una importanza e una delicatezza significativa perché la trasmissione di un sapere, l’abilitazione a una competenza, la custodia di una convivenza civile e rispettosa, la provocazione alle domande sul passato, sul presente e sul futuro esercitano una influenza determinante nella educazione delle giovani generazioni: insegnare è una impresa educativa, sempre, anche quando si pretendesse di essere solo fornitori di nozioni. Infatti si insegna se si stabilisce una relazione, se si coltiva una comunicazione entro la classe, se si ha una competenza specifica e una metodologia didattica proporzionata all’età e alla condizione degli alunni. In questa opera educativa l’insegnante comunica non solo quello che sa, ma anche qualche cosa di quello che è, di ciò in cui crede, di ciò che è importante per lui, per lei. Il senso di responsabilità nell’opera educativa deve vigilare su ogni tentazione di sedurre per imporre con l’autorevolezza della competenza personale la propria visione del mondo: l’insegnante deve far crescere la libertà degli alunni, abilitando alla comprensione, all’argomentazione, al confronto costruttivo delle esperienze. 
Nel contesto contemporaneo si deve riconoscere che l’opera di istruzione, formazione, educazione della scuola risulta come affievolita e quasi confusa tra molte voci, informazioni, sensibilità che assediano gli studenti attraverso molti canali di informazione e di seduzione, di manipolazione utilitaristica di dati e di proposte.
Esprimo la mia gratitudine a tutti i docenti che affrontano queste nuove sfide con la serietà di sempre, aiutando a sviluppare capacità critiche, metodologie di riflessione, senza complessi di inferiorità o scoraggianti sensi di inadeguatezza.

L’alleanza tra gli educatori e le “agenzie educative”

L’incidenza dell’insegnamento, la giustificazione di che cosa e come insegnare, i criteri su come e che cosa esigere, la responsabilità di gestire la classe come un convivere educato e funzionale al bene di tutti e al conseguimento degli scopi della scuola sono fattori determinanti della competenza .....


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