Il Papa: una vita a servizio di un mondo migliore
Francesco si unisce alla giornata speciale di
celebrazione che l’Unesco dedica al filosofo e sociologo francese, incontrato
in Vaticano nel 2019, con parole di ringraziamento e stima. Un omaggio
all’opera e al pensiero di Morin, attento ai valori della cooperazione, della
democrazia, dell’accoglienza
Felicitazioni e auguri per “una lunga vita ricca di
avvenimenti e incontri” e per un’opera intellettuale instancabile e “difficile
da contenere in poche parole”. Francesco si fa presente alla tavola rotonda che
oggi l’Unesco dedica al filosofo e sociologo francese Edgar Morin, pseudonimo
di Edgar Nahoum, nato a Parigi da una famiglia ebrea sefardita, protagonista e
osservatore di un secolo di storia che ha vissuto nelle sue svolte cruciali.
Con questa, come con altre iniziative nel panorama culturale mondiale, si
prepara il compleanno, il prossimo 8 luglio, di questo intellettuale,
scrittore, scienziato, studioso complesso con a cuore il destino dell'umanità
di cui ha sempre esaltato il senso di responsabilità e gli slanci vitali pur
non nascondendone i limiti.
Testimone e analista di cambiamenti sociali
Il messaggio del Papa a firma del cardinale segretario
di Stato Pietro Parolin è stato letto da monsignor Francesco Follo, Osservatore
permanente della Santa Sede, presso l’organismo delle Nazioni Unite dedicato
alla cultura. Il filosofo francese - il cui entusiasmo il Papa ricorda bene
dall’incontro avuto in Vaticano il 27 giugno 2019 - spicca nelle parole di
Francesco non solo come “testimone privilegiato di profondi e rapidi
cambiamenti” sociali, ma anche come attento analista che, col discernimento, in
questo cammino dei tempi, ha tratto “speranze” e ha messo in guardia dai rischi
possibili per l’umanità. In particolare il Pontefice rimarca il ruolo di Morin
nel richiamare - per esempio col concetto di "scienza con
coscienza" - al progresso morale e intellettuale perché procedano
insieme all’avanzare di scienza e tecnologia per evitare catastrofi. La
consapevolezza del fragile destino dell’umanità ha impegnato inoltre - ricorda
il Papa - lo studioso francese nel promuovere la necessità di una “politica di
civilizzazione”, con al centro l’uomo e non il denaro. Ma soprattutto insieme a
molti altri intellettuali eminenti, Morin ha lavorato - riconosce il Papa - per
la “cooperazione tra popoli”, la “costruzione di una società più giusta e più
umana”, per il “rinnovamento della democrazia”, sottolineando quanto siano
“necessari legami di solidarietà e convivialità” che favoriscano “apertura e
accoglienza”.
Morin e il "Patto educativo globale"
Una nota personale chiude il messaggio di auguri e di
ringraziamento del Papa. Il ricordo vivo torna all’incontro con Morin avvenuto
in Vaticano nel giugno di due anni fa. Un ricordo felice - si legge nel testo a
firma del cardinale Parolin - sia per gli evidenti e numerosi punti di contatto
tra il pensiero del francese e l’insegnamento sociale del Papa, sia per
l’entusiasmo e la generosa partecipazione offerta da Morin al “Patto educativo
globale”. La sfida cruciale che il Papa ha lanciato per il futuro, l’anno
scorso, Morin l’ha infatti condivisa e approfondita specie negli ultimi anni
affrontando, tra l'altro , il problema della riforma dei saperi scolastici e
dei modi di trasmissione di questi stessi saperi e mettendo a punto quella che
alcuni hanno definito una grande pedagogia per il nuovo cittadino planetario.
Al ricordo del Papa si unisce infine nel
messaggio, il ringraziamento per “gli sforzi di una vita a servizio di un
mondo migliore” e l’auspicio che il Signore continui ad illuminare il cammino
che resta da percorrere.
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