Il
Giubileo 2025 per costruire un mondo migliore
Il cardinale Pietro
Parolin, segretario di Stato, interviene alla presentazione in Vaticano del
logo del prossimo Anno Santo e sottolinea che le vicende più recenti invitano a
tenere fisso lo sguardo sulla virtù della speranza. Monsignor Rino Fisichella:
il 2023 dedicato al Concilio Vaticano II e il 2024 alla preghiera prepareranno
i pellegrini
- Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Che il motto del Giubileo del 2025 - “Pellegrini di speranza” - possa
diventare per il mondo un autentico contenuto da sperimentare. È l’auspicio del
cardinale segretario di Stato Pietro Parolin intervenuto questo pomeriggio
nella Sala Regia del Palazzo Apostolico alla presentazione del logo ufficiale
dell’anno santo. Il porporato evidenzia che le vicende di questi anni e di questi
mesi recenti sembrano obbligare la Chiesa a tenere fisso lo sguardo sulla virtù
della speranza, fondamento della vita cristiana insieme alle altre due virtù
teologali - la fede e la carità -, che richiama tutti a essere responsabili
costruttori di un mondo migliore. A tal proposito il cardinale segretario di
Stato ricorda quanto scritto da Papa Francesco in vista dell’anno giubilare:
“Dobbiamo (…) fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di
guardare al futuro con animo aperto”.
Il Giubileo 2025 evento di fede e di cultura
Ringraziando le autorità civili presenti, coinvolte nella responsabilità
organizzativa del Giubileo, per la collaborazione offerta in varie forme in
questa fase preparatoria, il cardinale Parolin evidenzia quanto necessaria e
feconda sia la complementarietà per il bene di quanti si faranno pellegrini
alla tomba di Pietro e Paolo per attraversare la porta santa, secondo l’antica
tradizione giubilare. Per il porporato il Giubileo è una bella opportunità
offerta in modo speciale alla città di Roma e all’Italia come momento
qualificante per accogliere i milioni di turisti che giungeranno per vivere un
evento di fede e di cultura.
Il logo e il suo significato teologico
Ad illustrare il logo del Giubileo del 2025 è monsignor Rino Fisichella. Si
tratta di un'immagine con quattro figure stilizzate che indicano l’umanità
proveniente dai quattro angoli della terra, l’una abbracciata all’altra, per
indicare la solidarietà e la fratellanza che devono accomunare i popoli, con
l’apri-fila aggrappato alla croce, segno della fede, che abbraccia anch’essa, e
della speranza, che non può mai essere abbandonata. Le onde sottostanti sono
mosse per indicare che il pellegrinaggio della vita non sempre si muove in
acque tranquille. E per invitare alla speranza nelle vicende personali e quando
gli eventi del mondo lo impongono con maggiore intensità, la parte inferiore
della Croce si prolunga trasformandosi in un’ancora - metafora della speranza
-, che si impone sul moto ondoso. Non è casuale la scelta cromatica per i
personaggi: il rosso è l’amore, l’azione e la condivisione; il giallo/arancio è
il colore del calore umano; il verde evoca la pace e l’equilibrio;
l’azzurro/blu richiama la sicurezza e la protezione. Il nero/grigio della
Croce/Ancora, rappresenta invece l’autorevolezza e l’aspetto interiore.
L’intera raffigurazione mostra anche quanto il cammino del pellegrino non sia
un fatto individuale, ma comunitario e dinamico che tende verso la Croce,
anch’essa dinamica, nel suo curvarsi verso l’umanità come per andarle incontro
e non lasciarla sola, ma offrendo la certezza della presenza e la sicurezza
della speranza. Completa la raffigurazione, in verde, il motto del Giubileo
2025, Peregrinantes in Spem. Il logo, aggiunge monsignor Fisichella
rappresenta “una bussola da seguire e un comune denominatore espressivo capace
di permeare in modo trasversale tutti gli elementi che orbitano intorno alla
celebrazione dell’evento Giubilare” ed esprime l’identità e il tema spirituale
peculiare, racchiudendo il senso teologico intorno al quale si sviluppa e si
realizza il Giubileo.
Il Concorso internazionale
L’immagine che identifica il Giubileo 2025 è frutto di un Concorso
Internazionale, spiega ancora monsignor Rino Fisichella, al quale hanno
partecipato studenti, studi grafici, istituti religiosi, professionisti e
studiosi di arte che si sono dovuti confrontare con il tema del pellegrinaggio
e della speranza. Sono giunte 294 proposte da 213 città e da 48 Paesi diversi.
La fascia di età dei partecipanti è stata dai 6 agli 83 anni. Una Commissione
ha valutato i lavori presentati secondo tre criteri: pastorale,
perché il messaggio del Giubileo fosse facilmente intuibile; tecnico-grafico,
che garantisse una buona fattura grafica per la riproducibilità; estetico,
perché il disegno fosse ben fatto e accattivante. Quindi sono stati sottoposti
al Papa tre progetti finali perché scegliesse quello che maggiormente lo
colpiva. “La scelta non è stata facile neppure per lui - racconta il presule -
dopo avere più volte osservato i progetti ed espresso il suo compiacimento, la
scelta è caduta sulla proposta di Giacomo Travisani”.
L’ideatore
“Ho immaginato gente di ogni ‘colore’, nazionalità e cultura, spingersi dai
quattro angoli della Terra e muoversi in rotta verso il futuro, gli altri, il
mondo - dice emozionato Giacomo Trevisani -, come vele di una grande nave
comune, spiegate grazie al vento della Speranza che è la croce di Cristo e
Cristo stesso”. Nel “personificare” la Speranza ha pensato subito alla Croce:
“La Speranza, mi sono detto, è nella Croce”. Quindi ha “immaginato il Papa,
Pietro di oggi, guidare il popolo di Dio verso la mèta comune, abbracciando la
Croce, che diviene un’ancora, quale saldo riferimento per l’umanità”, mentre il
popolo si stringe a lui e anche a quell’ancora cui si stringono i pellegrini di
ogni tempo. “Siamo ‘Pellegrini di Speranza” perché portiamo con noi le paure
del prossimo nel desiderio di condividerle e farle nostre - conclude l’autore
del logo del Giubileo del 2025 richiamando infine il motto - questo indicano le
figure che si stringono tra loro guardando alla Croce come un’ancora di
salvezza”.
I due anni di preparazione al Giubileo
Papa Francesco ha chiesto che i due anni precedenti il Giubileo siano
focalizzati su due tematiche particolari. E così il 2023 sarà dedicato alla
rivisitazione dei temi fondamentali delle quattro Costituzioni del Concilio
Vaticano II di cui il prossimo 11 ottobre si celebrerà il 60° anniversario di
apertura, “perché la Chiesa possa respirare di nuovo" quel "profondo
e attuale insegnamento" che ha prodotto, precisa monsignor Fisichella.
Sono in preparazione, a tal proposito, una serie di sussidi agili, “scritti con
un linguaggio accattivante” per permettere a quanti non ne hanno memoria di
incuriosirsi e di scoprirne “l’anelito innovatore che ha permesso alla Chiesa
di entrare con consapevolezza nel terzo millennio della sua storia”. Il 2024,
invece, sarà un anno dedicato alla preghiera. L’idea è quella di creare un
contesto favorevole al Giubileo e di permettere ai pellegrini di prepararsi.
La tecnologia a servizio dell’anno santo
Per l’anno santo 2025 ci si avvarrà anche delle conquiste della scienza e
della tecnica. “Si dovrà consentire a milioni di utenti di diventare pellegrini
anche attraverso il digitale e muoversi per i cammini cogliendo la bellezza e
la sacralità del momento” chiarisce monsignor Fisichella. Per questo motivo si
vuole dar vita ad un flusso di notizie che mentre consente di fare memoria di
secoli di storia, obbliga anche a rimanere radicati al presente. Dopo l’estate
sarà disponibile il sito ufficiale del Giubileo con la relativa app, due
strumenti per aiutare a vivere al meglio gli eventi proposti, facilitando
l’esperienza spirituale e culturale della città di Roma. Il portale conterrà,
dunque, oltre all’importante Carta del Pellegrino, notizie, cenni storici,
informazioni pratiche, servizi e strumenti multimediali, in dieci lingue e con
un alto livello di accessibilità per le persone disabili.
Gli eventi
Infine, monsignor
Fichella illustra, secondo un primo schema, l’elenco dei Grandi eventi pensati
per: famiglie, bambini, giovani, movimenti e associazioni, anziani, nonni,
disabili, sport, malati e sanitari, università, mondo del lavoro, cori e
corali, confraternite, sacerdoti, persone consacrate, cattolici orientali,
catechisti, poveri, carcerati. Ma il calendario completo sarà pronto entro
l’anno.
Vatican News
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