"La tecnologia
sia al servizio
della dignità umana"
"L’ascolto
della Parola di Dio - ha osservato il porporato - chiede un ascolto delle
domande e degli interrogativi di senso dell’uomo di oggi" di fronte ai
vari cambiamenti in atto nella società. Tra di essi si pone con tutte le sue
sfide il tema dell’IA, che "si insinua in maniera pervasiva" nei
rapporti umani, "influenzando abitudini individuali e comportamenti sociali",
tanto che sembra di trovarsi dinanzi, più che a "un’epoca di cambiamenti,
a un cambiamento d’epoca", ha rimarcato Parolin citando le parole di Papa
Francesco. Infatti, "rispetto alle innovazioni tecnologiche del passato,
come ad esempio l’invenzione della stampa, della macchina a vapore,
dell’automobile, che sono servite a trasformare il mondo fisico, le nuove
tecnologie informatiche processano una realtà immateriale" e hanno perciò
un significativo "impatto sul modo in cui si sviluppa l’intelligenza umana".
Ciò
porta a una "trasformazione strutturale dell’esperienza dell’io e dei suoi
rapporti con gli altri", come Romano Guardini aveva già profeticamente
segnalato nei primi decenni del XX secolo. Bisogna infatti considerare, ha
precisato il segretario di Stato, che "attualmente l’Intelligenza
Artificiale è oggetto di una base in rapida evoluzione che segna il passaggio
dall’apprendimento automatico" - in cui è fondamentale il ruolo umano
nella figura degli sperimentatori - a quello che viene definito "apprendimento
profondo". In quest’ultimo prevale la capacità di acquisire i dati in modo
autonomo ottimizzando progressivamente le prestazioni. È allora doveroso, ha fatto presente il
cardinale, vigilare attentamente per non cedere alla logica del pragmatismo,
della programmazione, bensì per "indirizzare la rivoluzione tecnologica in
modo equo e sociale".
Alla
luce di queste considerazioni, Parolin ha poi passato in rassegna alcune
tipologie di Intelligenza Artificiale, come quella “predittiva”, quando cioè
una macchina è in grado di fare previsioni sulla base di input acquisiti in
precedenza. È quello che accade, ad
esempio, nei campi "del mercato azionario, nella diagnostica medica, nella
previsione del comportamento dei consumatori". Ma ciò è un limite, ha
avvertito, perché, basandosi su modelli passati, non si tiene conto "di
un’inaspettata congiuntura di eventi". Anche l’IA “decisionale”, che
estrae informazioni per fornire "suggerimenti volti a indirizzare le
scelte e offrire riscontri utili a verificarne l’efficacia", presenta
delle lacune. In questo caso, infatti, le macchine hanno "un ruolo
esecutivo più determinante. e l’automatizzazione decisionale implica la
significativa riduzione del coinvolgimento degli esseri umani", rendendo
difficile "determinare su chi ricadrebbe la responsabilità di rendere
conto di eventuali danni". Da ultimo il cardinale ha fatto riferimento
all’intelligenza “generativa”, che è in grado di generare testo, immagini,
video, musica o altri media in risposta a degli input, "confezionandoli
nello stile che le è stato richiesto". Gli esempi, molto significativi,
sono presenti in campo farmaceutico e in quello medico, con risultati che non
sarebbe stato possibile raggiungere facendo affidamento solo sulle singole
competenze. E questo potrebbe essere valido anche nel campo dell’agricoltura,
consentendo "l’ottimizzazione dei raccolti" e "permettendo ad
intere popolazioni di contrastare il problema della fame".
Dopo
aver messo in guardia dai pericoli che l’IA potrebbe causare in caso di
controllo da remoto di armamenti militari senza le dovute precauzioni - come
del resto avverrebbe anche nel mondo lavorativo e nella cura della casa comune
- il cardinale ha concluso il suo intervento invitando a considerare l’IA non
come una minaccia ma come un’alleata dell’umanità, e facendo notare che essa è
sempre un prodotto dell’uomo. Pertanto, il progresso tecnologico deve essere
assistito da un modus operandi che rispetti la dignità e la fraternità degli
esseri umani, evitando di utilizzarlo per il benessere di pochi a discapito di
molti.
INTERVENTO DEL CARDINALE PAROLIN
Nessun commento:
Posta un commento