il porno
azzera il cervello»
L’erotizzazione
precoce genera complesse alterazioni della psiche e incide sul sistema limbica.
ECCO
COSA PRODUCE IL CONSUMO COMPULSIVO DI HARD NELLA MENTE DEI GIOVANISSIMI
Lo psichiatra Tonino
Cantelmi: proteggiamo i nostri ragazzi, questa è una dipendenza gravissima. «I
nostri figli andrebbero protetti e non lo sono. L’eccesso pornografico ruba la
capacità di costruire intimità sane. Le conseguenze sullo sviluppo
psicoaffettivo sono gravissime»
- di LUCIANO MOIA
«Eravamo cento cani sopra
una gatta. Una cosa così l’avevo vista solo nei video porno». Più che una frase
una pugnalata, quella pronunciata da uno dei ragazzi protagonisti dello stupro
di Palermo. Immagine rivoltante che racconta bene purtroppo come il porno, con
tutto il suo carico di falsità e mistificazione, sia l’ambito abituale e ormai
accettato senza troppi problemi a cui attingere modelli comportamentali. Una
“scuola” deteriore che non solo calpesta e avvilisce il senso autentico
dell’affettività e della sessualità ma che, con l’insistenza parossistica nel
mostrare un’anatomia completamente sganciata da qualsiasi riferimento
interiore, spegne la mente, produce ansia e aggressività, confonde la realtà,
azzera i codici etici, alimenta l’egocentrismo, sconvolge il senso critico,
oltre ad aprire la strada a conseguenze più gravi come depressione e psicosi.
Tutti fenomeni che da tempo non si stanca di segnalare Tonino Cantelmi,
pichiatra e psicoterapeuta, da anni impegnato nello studio e nella cura delle
dipendenze giovanili, in particolari quelle legate alla sfera sessuale. Oltre
che docente e clinico - attualmente è direttore sanitario dell’Istituto “Don
Guanella” di Roma che è centro di eccellenza per il disturbi del neurosviluppo
- Cantelmi ha scritto sul tema decine di saggi, da Erosi
dai media. Le trappole dell’ipersessualizzazione moderna (2011), fino all’ultimo uscito nei mesi scorsi, Onlive
love. L’amore ai tempi dei social, un manuale di sopravvivenza (2023), entrambi pubblicati
da San Paolo.
Sulla gravità della
dipendenza da pornografia pare che ormai l’accordo sia unanime. Ma in che modo
si manifesta questa dipendenza e quali effetti produce?
Per inquadrare il
fenomeno dobbiamo considerare una realtà davvero allarmante, insorto con
prepotenza negli ultimi dieci anni e che definiamo “erotizzazione precoce
dell’infanzia”. I nostri bambini sono esposti troppo precocemente e troppo
pervasivamente a contenuti erotico-sessuali. Ora questo dato si correla ad un
altro dato impressionante: l’accesso alla pornografia ha sfondato il muro degli
11 anni e per gli adolescenti l’educazione sessuale è fortemente basata sulla
pornografia. Tutto ciò costruisce cervelli molto sbilanciati sul sistema della
dopamina e predisposti alla dipendenza. Ma soprattutto l’erotizzazione precoce
dell’infanzia e l’impatto diffuso della pornografia negli adolescenti generano
complesse alterazioni dello sviluppo psicoaffettivo. Tra queste alterazioni
segnalo l’incapacità di gestire l’intimità e il conseguente cortocircuito
sessuale-aggressivo. E tutto ciò sta avvenendo con una velocità
sorprendente e con adulti statici e incapaci di cogliere i
fenomeni descritti.
È vero che il grande
impatto della pornografia online sul nostro cervello è dovuto al ruolo svolto
dei cosiddetti neuroni mirror. Cosa sono? E come avviene
questa confusione?
Il nostro cervello è
plastico, cioè capace di modificarsi sulle spinte psicosociali e sugli
stimoli esterni e grazie ai sistemi neuronali complessi è capace di profonde
immedesimazioni imitative. Il cervello di un adolescente è particolarmente
plastico e molto sbilanciato sul sistema limbico, il sistema antichissimo delle
emozioni profonde. Tecnologia, pornografia, droghe, alcol stimolano fortemente
il sistema limbico e le parti più ancestrali, irrazionali ed impulsive del
cervello.
Si fa spesso notare il
rischio connesso al continuo rilascio di dopamina dal cervello in seguito
all’eccitazione provocata dalle immagini pornografiche. Che effetti ha questa
funzione?
La stimolazione eccessiva
del sistema del piacere dopamino-correlato, soprattutto in cervelli in fase di
sviluppo, genera una predisposizione alla ricerca di stimoli ulteriori ed anche
estremi e spinge verso comportamenti sempre più impulsivi e scarsamente
riflessivi. In questo modo si compromettono le abilità riflessive e il
ragionamento logico, a favore di una maggiore motivazione legata al
soddisfacimento degli impulsi.
Qual è il problema
psicologico più grave innescato dalla dipendenza da porno?
L’eccesso pornografico
ruba la capacità di costruire intimità sane. Come avevo scritto già alcuni anni
fa nel libro Erosi dai media le conseguenze psicopatologiche e
relazionali correlate alla erotizzazione precoce e all’impatto della
pornografia sullo sviluppo psicoaffettivo, sono gravissime.
Sono problemi che si
manifestano indipendentemente dall’età oppure per i giovanissimi la gravità è
maggiore?
Il fenomeno è molto
problematico soprattutto per gli adolescenti: se non vogliamo far finta di
niente, dove hanno appreso, secondo voi, i ragazzini a comportarsi come
predatori in branco su ragazzine così piccole?
Quali segnali dovrebbero
mettere in allarme genitori ed educatori?
Qui purtroppo non
possiamo ignorare l’incredibile assenza degli adulti. Più che parlare di
segnali da cogliere, parlerei di assenza di adulti. Cosa dovrebbero fare?
Essere presenti nella vita dei loro figli. E poi evitare parole
e atteggiamenti che in qualche modo possano sembrare in sintonia con
la cultura negativa della pornografia. Per esempio, evitare apprezzamenti e
denigrazioni sull’apparenza corporea; guardare in modo indifferente scene di
hard; accettare come normalità comportamenti abusanti, ma anche
battute, gesti, allusioni.
Come se ne esce? Basta un
diverso impegno educativo o serve un intervento specialistico?
I nostri figli andrebbero
protetti e non lo sono. Non li proteggiamo dall’alcol, dalla droga, dal
tabacco, dal gioco d’azzardo e tanto meno dalla pornografia. I veri predatori
sono gli adulti che consentono tutto a un ragazzo di 12 anni.
www.avvenire.it
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