Maria Grazia Colombo: genitori fragili, hanno perso certezze sul loro ruolo
Una scuola che va in piazza per dire che «educare insieme si può». In
sinergia tra dirigenti scolastici, docenti, genitori e naturalmente
studenti, che sono il cuore dell’impegno educativo. 'CentoPiazze per
l’impegno educativo' è il titolo dell’iniziativa, che partirà sabato in
tutta Italia ed è stata presentata ieri alla Camera dei deputati
dall’Associazione italiana maestri cattolici (Aimc) e dal Forum delle
associazioni familiari. Che per la prima volta partecipa
all’appuntamento, giunto alla nona edizione. In questa occasione Aimc e
Forum hanno anche realizzato il vademecum 'Per un dialogo possibile
famiglia-scuola'.
L’iniziativa, ha detto il presidente dell’Aimc, Giuseppe Desideri,
vuole «mandare un segnale in controtendenza» rispetto alle cronache che
hanno enfatizzato le aggressioni agli insegnanti. Desideri ha
riportato il fenomeno alla sua dimensione statistica, ricordando che
nell’anno scolastico 2017-18 si sono verificati una quarantina di
episodi del genere su una platea di 8 milioni di studenti in 350mila
classi. Fatti «da condannare», ma che non devono far pensare a una
«deriva», a uno «scontro» tra famiglie e docenti. Insomma, criticità da
non sottovalutare, ma che portano a ribadire
due cose. Una, che il patto educativo va costruito - come ha detto di
recente all’Aimc papa Francesco - giorno per giorno. Vive nella
relazione quotidiana. L’altra è che la scuola ha sì «tante difficoltà e
ha bisogno di cura», ma «ha al suo interno tantissime energie», ha
concluso Desideri. «Educare insieme è possibile», ha esordito la
vicepresidente del Forum Maria Grazia Colombo, che ha sottolineato come
vada ristabilito un rapporto tra docenti e genitori, spesso «fragili »,
che hanno smarrito i punti di riferimento reciproci.
Colombo si è poi rivolta ai ministri dell’Istruzione e della Famiglia
per chiedere la ripresa della Commissione di revisione del Patto di
corresponsabilità educativa, «l’unico punto di incontro istituzionale
tra scuola e genitori». Poi c’è il tema del Programma operativo
nazionale (Pon) del Miur, finanziato con i fondi europei, dai quali
sono ancora escluse le paritarie: «Una pesante discriminazione, visto
che sono scuole pubbliche e tutti gli effetti». Alla conferenza stampa
erano presenti due parlamentari del Pd, Anna Ascani e Marco Lacarra.
Entrambi hanno rilanciato: educare non solo è possibile, ma necessario.
«Leggi e strumenti da soli non bastano », ha detto la prima. Occorre
lavorare in rete - ad esempio a progetti di cittadinanza, declinata
anche nel digitale - altrimenti famiglie e scuola non possono reggere
la sfida. In un tempo caratterizzato, ha sottolineato il secondo, da un «arretramento culturale che determina l’inasprirsi del conflitto sociale».
In piazza da Trento a Catania andrà in scena quella che Desideri
chiama «Agorà virtuale, ma anche fisica». Fatta di flash mob, incontri,
gioco e sport (organizzati dal Csi, coinvolto nella manifestazione con
Age, Agesc e Faes), mostre, concerti, dibattiti. Siamo anche nella
settimana d’inizio del Sinodo dei giovani. Circostanza sottolineata da
Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio Cei per l’Educazione, la scuola e
l’Università, nell’incoraggiare i promotori. Tante le iniziative. A
Bari si terrà una 'passeggiata' sul lungomare, dove hanno sede molte
scuole. A Concordia Sagittaria ( Ve) e a Corleto (Pz) spazio alla
creatività con laboratori e una mostra di disegni, cartelloni e foto,
con i quali i ragazzi illustrano il rapporto genitori-insegnanti. A
Leonforte (En) i partecipanti formeranno un mosaico con i colori
dell’arcobaleno, per simboleggiare l’alleanza scuola-famiglia. Infine, a
Roma in piazza Santi Apostoli - dove sarà anche inaugurata la Settimana
diocesana della famiglia - ci sarà una tavola rotonda e suonerà la
'Band della legalità', ensemble
di scuole con il supporto dell’Arma dei Carabinieri. Ma la musica non
finirà, assicura Desideri: «Dalle piazze partiranno cento progetti per
consolidare il patto educativo».
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