LE PROPOSTE
DELLE ORGANIZZAZIONI CATTOLICHE
Gli enti
cattolici impegnati a vario titolo nell’ambito delle migrazioni sentono
la necessità di aprire uno spazio di confronto in cui dare voce alle
esigenze di convivenza civile e di giustizia sociale che individuano
come prioritarie, per il bene di tanti uomini e donne di cui si
impegnano a promuovere i diritti e la dignità.
Nell’orizzonte
di un welfare che metta sempre più al centro una visione di comunità
civile inclusiva e solidale, le migrazioni pongono questioni cruciali e
non rimandabili e che riguardano tutti indipendentemente dalla
provenienza. I diversi schieramenti politici che si presentano al
prossimo appuntamento elettorale sono chiamati ad esprimersi su come
intendono affrontare tali questioni.
La crisi dei migranti che attraversa
oggi l’Europa mette chiaramente in luce una crisi profonda dei valori
comuni su cui l’Unione si dice fondata. La questione delle migrazioni
sembra essere diventata un banco di prova importante delle politiche
europee e nazionali. In tale contesto il fenomeno migratorio è cruciale
per il futuro dell’Italia e occupa spazi sempre più rilevanti
all’interno del dibattito pubblico e, lo sarà ancor di più nel prossimo futuro.
Per questo, riteniamo fondamentale creare
occasioni di confronto schiette e costruttive, grazie alle quali gli
schieramenti politici che si candidano a governare il Paese possano
prendere impegni chiari e precisi nei confronti dell’opinione pubblica.
In quest’ottica, Il presupposto è quello di uscire dalla logica
emergenziale per ripensare il fenomeno migratorio con progettualità.
In questo quadro abbiamo comunque la
certezza che nel Paese, quando si parla di immigrazione, esista un ampio
bisogno di riflessione, azione e cambiamento che anima tanti cittadini.
La campagna Ero straniero - L’umanità che fa bene, lanciata in aprile
per cambiare la legge Bossi-Fini e conclusasi a ottobre con oltre 90mila
firme raccolte, lo ha confermato: esiste una forte domanda di
informazione, di senso e di risposte concrete. A formularla è un numero
crescente di cittadini che ha capito quanto sia cruciale per tutti
affrontare il tema in maniera diversa.
Sulla base delle nostre esperienze
sul campo, ispirandoci ai costanti appelli di Papa Francesco ad
accogliere, proteggere, promuovere, integrare i migranti e i rifugiati e
richiamando i 20 punti proposti dal Dicastero per la promozione dello
sviluppo umano integrale del Vaticano per la stesura del Global Compact,
l’accordo sui migranti e sui rifugiati che verrà adottato dalle Nazioni
Unite nel 2018, abbiamo elaborato sette proposte per altrettanti ambiti
nei quali è cruciale intervenire al più presto.
Sono sette sfide che, citando proprio
questo importante documento, vanno affrontate non solo per contribuire
alla “protezione della dignità, dei diritti, e della libertà di tutti i
soggetti di mobilità umana”, ma anche per “costruire una casa comune,
inclusiva e sostenibile per tutti”.
Riforma della legge sulla cittadinanza
Da troppi
anni il nostro Paese non adegua la sua legislazione sull’acquisizione
della cittadinanza al mutato contesto sociale e troppi cittadini di
fatto non sono riconosciuti tali dall’ordinamento. Varare un
provvedimento che sani queste contraddizioni non è più rimandabile.
Nuove modalità di ingresso in Italia
Serve un
nuovo quadro giuridico per accogliere quanti arrivano nel nostro paese
senza costringerli a chiedere asilo. A fronte di flussi migratori che
gli esperti definiscono sempre più come misti, creare una divisione
politica tra richiedenti asilo e “migranti economici” è difficile,
anacronistico e inefficace. Bisogna
andare oltre. Chiediamo una rapida riattivazione dei canali ordinari di
ingresso che ormai da anni sono pressoché completamente chiusi, con
l’inevitabile conseguenza di favorire gli ingressi e la permanenza
irregolari.
Per entrare
in Italia secondo la legge servono modalità più flessibili e
decisamente più efficienti, a cominciare da un immediato ritorno del
decreto flussi, per arrivare fino a proposte più ampie e organiche di
modifica del testo unico sull’immigrazione: permesso di soggiorno
temporaneo per la ricerca di occupazione, attività d’intermediazione tra
datori di lavoro italiani e lavoratori stranieri non comunitari e
reintroduzione del sistema dello sponsor (sistema a chiamata diretta).
Regolarizzazione su base individuale degli stranieri “radicati”
Gli
stranieri irregolari, seguendo i modelli di Spagna e Germania,
dovrebbero avere la possibilità di essere regolarizzati su base
individuale, qualora dimostrino di avere un lavoro, di avere legami
familiari comprovati oppure di non avere più relazioni col paese
d’origine. Si tratterebbe di un permesso di soggiorno per comprovata
integrazione, rinnovabile anche in caso di perdita del posto di lavoro
alle condizioni già previste per il “permesso attesa occupazione”.
Infine, il
permesso di soggiorno per richiesta asilo si potrebbe trasformare in
permesso di soggiorno per comprovata integrazione anche nel caso del
richiedente asilo diniegato in via definitiva che abbia svolto un
percorso fruttuoso di formazione e di integrazione.
Abrogazione del reato di clandestinità
Il reato di
immigrazione clandestina, che è ingiusto, inefficace e
controproducente, è ancora in vigore: va cancellato al più presto,
abrogando l’articolo 10-bis del decreto legislativo 26 luglio 1998, n.
286.
Ampliamento della rete SPRAR
Lo
squilibrio a favore dei Cas, i Centri di Accoglienza Straordinaria, è
ancora troppo forte e a risentirne è la qualità dell’accoglienza.
L’obiettivo deve essere riunificare nello SPRAR l’intero sistema, che
deve tornare sotto un effettivo controllo pubblico, che deve prevedere
l’inserimento dell’accoglienza tra le ordinarie funzioni amministrative
degli enti locali e che deve aumentare in maniera sostanziale e rapida
il numero di posti totali.
Valorizzazione e diffusione delle buone pratiche
Siamo ormai
da tempo sommersi da casi di cattiva accoglienza. Esistono, sono
purtroppo numerosi e non bisogna mai smettere di denunciarli con forza e
rapidità, senza il minimo timore. C’è però anche un’altra faccia
dell’accoglienza dei migranti, meno esposta e ben più positiva. Va
raccontata il più possibile, proprio attraverso un osservatorio capace
di individuare e diffondere le buone pratiche, affinché vengano il più
possibile replicate.
Effettiva partecipazione alla vita democratica
Si prevede
l’elettorato attivo e passivo per le elezioni amministrative a favore
degli stranieri titolari del permesso di soggiorno per soggiornanti di
lungo periodo.
Acli,
Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo (ASCS Onlus),
Associazione Papa Giovanni XXIII, Azione Cattolica, Centro Astalli,
Centro Missionario Francescano Onlus (Ordine dei Frati Minori
Conventuali), CNCA, Comboniani, Comunità Sant'Egidio, Conferenza
Istituti Missionari Italiani, Federazione Salesiani per il Sociale,
Fondazione Casa della carità, Fondazione Somaschi, GiOC - Gioventù
Operaia Cristiana, Istituto Sturzo, Movimento dei Focolari Italia,
Paxchristi, Vides Italia
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