giovedì 10 luglio 2025

INNOVAZIONE SCOLASTICA

 


Tra lezioni nella natura

 e percorsi inclusivi

 si studiano esperienze

 didattiche innovative

-      




-di Romina Gobbo

-        

 «L’educazione non ha una regola, un protocollo da applicare, va applicata ogni volta alla singola persona. Ogni caso chiama l'educatore a inventare, ed è sempre rischioso. Ma non può essere altrimenti. L'educazione non esiste se non viene rinnovata continuamente. O la pensi, la vivi in quel giorno lì, oppure è destinata a essere sempre vecchia». Alberto Raffaelli, già dirigente scolastico, ideatore e oggi presidente del Festival nazionale dell'innovazione scolastica, spiega così la riflessione dalla quale il Festival è nato. «Se il docente ha la consapevolezza che senza l'innovazione l'educazione non esiste, allora può sperimentare qualsiasi tipologia di insegnamento, dentro e fuori le mura scolastiche».

Questa consapevolezza è ben chiara nelle oltre duecento scuole italiane che si sono candidate alla quinta edizione del Festival, che si terrà dal 5 al 7 settembre a Valdobbiadene (Treviso), con sede principale Villa dei Cedri. Settantadue le selezionate: in prevalenza istituti statali, ma anche scuole paritarie e, per la prima volta, anche diverse scuole professionali (Salesiani, Enaip, Cefal, oltre alla ormai “storica” partecipazione di Dieffe). Una tre giorni che vedrà dirigenti e docenti confrontarsi, sulla base di relazioni e video che verranno presentati e che illustrano esperienze educative alternative poste in essere in alcune scuole italiane: si va dalle esperienze outdoor (orti scolastici, laboratori nella natura, giornate nei boschi...), mostre immersive che fanno sperimentare ai ragazzi la vita dall'interno dell'ecosistema, performance musicali, ma con elementi visivi e tattili, per l'inclusione di persone con difficoltà uditive, classi itineranti, percorsi personalizzati, apprendimento di metodi di comunicazione alternativa, come la Lis (Lingua dei segni italiana), scambi linguistico-culturali, e tante altre.

«Gli insegnanti sono spesso oggetto di critica, ma la creatività didattica dei lavori pervenuti non lascia dubbi sulla grande passione dei più per il proprio lavoro. Un aspetto importante è il desiderio, ormai costante nel dopo Covid, di portare la scuola in outdoor, cioè fare lezione in mezzo alla natura - continua Raffaelli -. C'è una grande attenzione alla socialità e all'inclusione nei confronti di studenti in difficoltà, pertanto molti docenti scelgono di insegnare avvalendosi delle nuove tecnologie informatiche e digitali, compresa l'intelligenza artificiale. Crescono le esperienze di service learning, momenti didattici che integrano l'apprendimento con attività di volontariato e servizi alla comunità. Fin dalla prima edizione, nel 2020, mi ha piacevolmente sorpreso la vivacità e la voglia di partecipazione di cui sono protagoniste le scuole del Sud. La regione che ha candidato più progetti è stata la Puglia».

L'evento, che si conferma come il più importante in ambito nazionale di avvio dell'anno scolastico, approfondirà in particolare il tema delle “Non cognitive skills” (o competenze socio-emotive come le definisce l'Organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico - Ocse). «Dinanzi al contesto contradditorio e spesso drammatico nel quale stanno crescendo le nuove generazioni, la scuola italiana non intende tirarsi indietro. Le Ncs, introdotte con la legge 22 del 19 febbraio 2025, sono quelle competenze trasversali (empatia, resilienza, motivazione, consapevolezza, capacità di problem solving...) che riguardano la persona, il modo in cui interagisce con il mondo, gestisce le proprie emozioni e si relaziona con gli altri. 

È un'innovazione che pone una grande sfida al sistema scolastico italiano, la possibilità di una trasformazione profonda, con il superamento del modello della scuola come semplice luogo di trasmissione di conoscenze (istruzione), per diventare un autentico ambiente educativo nel quale bambini e ragazzi possano crescere in modo armonico e positivo», conclude il presidente.

 CEI

Nessun commento:

Posta un commento