e percorsi inclusivi
si studiano esperienze
didattiche innovative
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-di Romina Gobbo
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Questa
consapevolezza è ben chiara nelle oltre duecento scuole italiane che si sono
candidate alla quinta edizione del Festival, che si terrà dal 5 al 7 settembre
a Valdobbiadene (Treviso), con sede principale Villa dei Cedri. Settantadue le
selezionate: in prevalenza istituti statali, ma anche scuole paritarie e, per
la prima volta, anche diverse scuole professionali (Salesiani, Enaip, Cefal,
oltre alla ormai “storica” partecipazione di Dieffe). Una tre giorni che vedrà
dirigenti e docenti confrontarsi, sulla base di relazioni e video che verranno
presentati e che illustrano esperienze educative alternative poste in essere in
alcune scuole italiane: si va dalle esperienze outdoor (orti scolastici,
laboratori nella natura, giornate nei boschi...), mostre immersive che fanno
sperimentare ai ragazzi la vita dall'interno dell'ecosistema, performance
musicali, ma con elementi visivi e tattili, per l'inclusione di persone con
difficoltà uditive, classi itineranti, percorsi personalizzati, apprendimento
di metodi di comunicazione alternativa, come la Lis (Lingua dei segni
italiana), scambi linguistico-culturali, e tante altre.
«Gli
insegnanti sono spesso oggetto di critica, ma la creatività didattica dei
lavori pervenuti non lascia dubbi sulla grande passione dei più per
il proprio lavoro. Un aspetto importante è il desiderio, ormai
costante nel dopo Covid, di portare la scuola in outdoor, cioè fare
lezione in mezzo alla natura - continua Raffaelli -. C'è una grande attenzione
alla socialità e all'inclusione nei confronti di studenti in difficoltà,
pertanto molti docenti scelgono di insegnare avvalendosi delle nuove tecnologie
informatiche e digitali, compresa l'intelligenza artificiale. Crescono le
esperienze di service learning, momenti didattici che
integrano l'apprendimento con attività di volontariato e servizi alla comunità.
Fin dalla prima edizione, nel 2020, mi ha piacevolmente sorpreso la vivacità e
la voglia di partecipazione di cui sono protagoniste le scuole del Sud. La
regione che ha candidato più progetti è stata la Puglia».
L'evento, che si conferma come il più importante in ambito nazionale di avvio dell'anno scolastico, approfondirà in particolare il tema delle “Non cognitive skills” (o competenze socio-emotive come le definisce l'Organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico - Ocse). «Dinanzi al contesto contradditorio e spesso drammatico nel quale stanno crescendo le nuove generazioni, la scuola italiana non intende tirarsi indietro. Le Ncs, introdotte con la legge 22 del 19 febbraio 2025, sono quelle competenze trasversali (empatia, resilienza, motivazione, consapevolezza, capacità di problem solving...) che riguardano la persona, il modo in cui interagisce con il mondo, gestisce le proprie emozioni e si relaziona con gli altri.
È
un'innovazione che pone una grande sfida al sistema scolastico italiano, la
possibilità di una trasformazione profonda, con il superamento del modello
della scuola come semplice luogo di trasmissione di conoscenze (istruzione),
per diventare un autentico ambiente educativo nel quale bambini e ragazzi
possano crescere in modo armonico e positivo», conclude il presidente.
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