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giovedì 30 novembre 2023

IL PHUBBING ? CI RIGUARDA !

Crepet: “I genitori stanno più al telefonino dei figli". 

Padri e madri si vestono come i figli. 

S'illudono di essere "ragazzi"

 Il phubbing è un risvolto sociale del trascorrere troppo tempo davanti a uno schermo: le persone intorno vengono ignorate a favore di ciò che sta accadendo sullo smartphone. La ricerca accende i riflettori in particolar modo sulle conseguenze del phubbing in famiglia, dai genitori verso i propri figli.

Paolo Crepet, psichiatra e psicologo di rilievo, mette in evidenza una problematica sempre più acuta nella società contemporanea: l’intolleranza verso la felicità altrui e l’accettazione dell’intollerabile, riferendosi al vuoto di emozioni e all’assenza di empatia.

 In un’epoca dove la tecnologia invade i momenti familiari, Crepet sottolinea, in un’intervista rilasciata al quotidiano Alto Adige, come le cene in famiglia siano ridotte a brevi incontri, interrotti da distrazioni digitali, limitando la possibilità di connessioni emotive profonde.

 Crepet tocca il tema della crescente incomunicabilità tra individui, in particolare all’interno della famiglia. L’uso eccessivo del telefonino riduce gli scambi faccia a faccia, impoverendo le relazioni. Questo distacco emotivo è particolarmente evidente nella dinamica genitori-figli, dove manca una guida assertiva e un’educazione basata sul rispetto reciproco e sui limiti.

L’intervista si sofferma sul caso di Giulia, una giovane vittima di violenza, riflettendo sulla mancanza di resilienza e sulla difficoltà dei giovani di fronte al rifiuto. Crepet critica la mancanza di una vera educazione ai limiti e alle frustrazioni, fattori che contribuiscono all’ondata di violenza tra i giovani.

 Secondo Crepet, stiamo assistendo alla scomparsa di valori consolidati, senza che emergano nuovi principi guida. Questo vuoto lascia gli adulti disorientati sul come insegnare e guidare le nuove generazioni. La pedagogia si scontra con una “deriva del sì”, dove si evita di fronteggiare situazioni sfidanti, rendendo i giovani impreparati ai fallimenti.

 Il concetto di “solitudine organizzata” emerge come sostituto dell’empatia perduta. In questa condizione, le persone riempiono il vuoto con distrazioni superficiali, evitando il confronto emotivo e intellettuale. Crepet sottolinea la necessità di riscoprire l’empatia, guardando agli altri con tolleranza e comprensione.

 Crepet offre una visione critica ma necessaria sullo stato attuale della comunicazione e delle relazioni interpersonali, invitando a una riflessione profonda sui modelli educativi e sulle dinamiche familiari. Il suo messaggio è un appello a ristabilire connessioni autentiche e a ripristinare valori fondamentali come l’empatia e il rispetto reciproco, fondamentali per una società più equilibrata e comprensiva.

 Orizzonte Scuola

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 Leggi: L’EMPATIA DISTRUTTA DAI TELEFONINI


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