Per il mese di settembre, il Pontefice orienta l’intenzione di preghiera a favore della protezione dei mari e degli oceani, “molti dei quali oggi minacciati da diverse cause”
Barbara Castelli – Città del
Vaticano
“Preghiamo in questo mese perché i politici, gli scienziati e
gli economisti lavorino insieme per la protezione dei mari e degli oceani”. E’
l’esortazione che Papa Francesco leva nel video-messaggio per l’intenzione di preghiera
del mese di settembre. Il Pontefice ricorda che “la Creazione è un progetto
dell’amore di Dio all’umanità”, e che oggi gli oceani, che custodiscono “la
maggior parte dell’acqua del pianeta e anche la maggior varietà di esseri
viventi”, sono “minacciati da diverse cause”. “La nostra solidarietà con la
‘casa comune’ – insiste – nasce dalla nostra fede”.
La costante attenzione del Papa per l’ambiente
Padre Frédéric Fornos, direttore internazionale della Rete
mondiale di preghiera del Papa, che include il Movimento eucaristico giovanile,
ricorda che lo scorso anno, in occasione della Giornata mondiale di preghiera
per la cura del Creato (#SeasonOfCreation), Papa Bergoglio si era soffermato
sulla “questione dell’acqua”, con particolare riguardo ai mari e agli oceani,
la cui custodia “rappresenta oggi una responsabilità ineludibile”. “Non
possiamo permettere che i mari e gli oceani – si legge nel Messaggio del Pontefice – si riempiano di distese inerti di
plastica galleggiante. Anche per questa emergenza siamo chiamati a impegnarci,
con mentalità attiva, pregando come se tutto dipendesse dalla Provvidenza
divina e operando come se tutto dipendesse da noi”.
Il polmone blu del mondo
Il video-messaggio di Papa Francesco per settembre affronta
la grave sfida che rappresenta la protezione degli oceani. Il fitoplancton
oceanico, infatti, è responsabile della produzione di oltre la metà
dell’ossigeno del pianeta. L’edizione di questo mese è stata una co-produzione
tra Yann Arthus-Bertrand e il suo team Hope Production, l’agenzia La Machi -
Comunicazione per la buone cause e Vatican Media. Questo contributo, inoltre,
viene lanciato nell’ambito della celebrazione ecumenica annuale “Il Tempo del
Creato”.
Il mare soffocato dalla plastica
Ogni anno, oltre 8 milioni di tonnellate di plastica si
riversano negli oceani, causando, tra le altre cose, la morte di circa 100.000
specie. L’inquinamento marino dovuto alla plastica è un problema globale e
transfrontaliero, che richiede una responsabilità condivisa e un approccio
comune. Nei suoi “Obiettivi di sviluppo sostenibile”, le Nazioni Unite si sono
poste diversi obiettivi per contrastare questa situazione, consapevole che gli
oceani forniscono risorse naturali fondamentali come cibo, medicine,
biocarburanti e altri prodotti; contribuiscono alla decomposizione molecolare e
all’eliminazione dei rifiuti e dell’inquinamento; e i suoi ecosistemi costieri
agiscono da ammortizzatori per ridurre i danni causati dalle tempeste.
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