Il
Vangelo
delle briciole
di José Tolentino Mendonça
Abbiamo
bisogno di un’ecologia del cuore che ci renda consapevoli di come gli esseri
sono in connessione tra di loro.
Abbiamo
bisogno di diventare persone capaci di cura, praticando una responsabilità
operativa nei riguardi di ciò che è comune, e non soltanto di quel che è
nostro. Abbiamo bisogno di ascoltare i gemiti della terra così come ascoltiamo
i gemiti del nostro corpo. Abbiamo bisogno di coltivare il fragile e fremente
ruggito che pulsa in ogni vivente e acquista forza quando si sente riconosciuto
e rassicurato. Abbiamo bisogno di uno sguardo che rimanga affascinato da tutte
le creature e della capacità di integrarle nella grande e plurale danza della
vita che sempre ci supera.
Abbiamo
bisogno di un’arte del riciclo, che ci insegni a dare una seconda opportunità
alle cose che buttiamo via con tanta facilità.
Abbiamo
bisogno di un paziente impegno a trasformare, riconvertire, rammendare,
riparare, risignificare, invece della nostra dispendiosa corsa ai consumi.
Abbiamo bisogno di accettare il limite, di riconoscere che è già sufficiente e
di fermarci, di far dipendere di meno la nostra soddisfazione dai falsi bisogni
o dai nostri egoistici interessi, di pensare non solo a noi stessi e al mondo come
siamo adesso, ma all’eco che ancora riverbererà per molto tempo dopo. Abbiamo bisogno di guardare al di là del nostro piccolo mondo per allargare lo sguardo oltre l'orizzonte, verso il futuro che viene.
Abbiamo
bisogno di capire che c’è una continuità fra il tetto che ci mette al riparo e
la grande cupola terrestre, tra la nostra casa e la casa comune, tra il bene
proprio e il bene di tutti.
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