Nella
quarta domenica di luglio la Chiesa, per volere del Papa, festeggia gli anziani
di tutto il mondo dedicando loro numerose iniziative e concedendo l'Indulgenza
Plenaria a quanti prenderanno parte alle celebrazioni. L'arcivescovo di Loreto:
ristabilire il legame tra giovani e nonni che hanno il prezioso dono della
gratuità del tempo
-di
Cecilia Seppia – Città del Vaticano
Nonni,
depositari di amore, pazienza e saggezza, scrigni di memoria, autori di sogni
profetici, custodi di radici, anello di congiunzione tra le generazioni,
eredità di fede. Nonni talvolta fragili, dalla voce spesso flebile, eppure
sempre preziosa la cui preghiera è in grado di “proteggere il mondo”. A loro
Francesco, dall’inizio del pontificato, non ha mancato di rivolgere il
pensiero, a loro è giunto più volte il suo incoraggiamento, l’encomio, il
richiamo ad essere, in virtù dei loro carismi, costruttori di pace e giustizia,
modelli di solidarietà, fino a volergli dedicare una Giornata mondiale,
anticipata da un Messaggio che fa eco all’enciclica Fratelli tutti, dal titolo “Io sono con te tutti i giorni”.
L'istituzione
della Giornata
All’Angelus
del 31 gennaio scorso, il Papa diceva infatti: “I nonni tante, troppe
volte, sono dimenticati! Per questo, ho deciso di istituire la Giornata
Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che si terrà ogni anno la quarta domenica
di luglio, in prossimità della ricorrenza dei Santi Gioacchino e Anna, nonni di
Gesù”. Così la Chiesa intera, per volere del Pontefice, dedica a loro questo giorno,
concedendo anche l’Indulgenza Plenaria a chi prenderà parte alle tante
celebrazioni in programma e a tutti quegli “angeli custodi” che andranno a
trovare di persona un anziano in difficoltà, portandogli lacarezza del Papa e
della Chiesa, dicendogli con forza: “C’è bisogno di te per costruire nella
fraternità e nell’amicizia sociale, il mondo di domani”, ma anche ricordandogli
che non esiste un’età per andare in pensione dal compito di annunciare il
Vangelo e trasmettere la fede e le tradizioni ai nipoti.
Le
iniziative e i luoghi
Dunque
Messe, momenti di incontro e condivisione, preghiere negli ospedali o nelle
RSA, ma anche “abbracci a domicilio”, destinati a riparare, dopo oltre un anno
di pandemia, quella dolorosa solitudine, che ha ferito e ucciso i nonni quasi
quanto il Covid-19. Per l’occasione il Dicastero Laici Famiglia e Vita ha diffuso anche un
videomessaggio che raccoglie le loro preghiere pronunciate da ogni parte del
mondo, in comunione con il Vicario di Cristo. Ad aprire idealmente la
giornata, la Santa Messa in San Pietro alle ore 10.00, presieduta da monsignor
Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della
Nuova Evangelizzazione. Mentre culla simbolica di questo evento in Italia sarà
il Santuario Pontificio della Santa Casa di Loreto che nel corso della maratona
di preghiera del mese di maggio ha dedicato il Rosario proprio ai nonni, prime
vittime della pandemia.
L'esempio
di Anna e Gioacchino
Il
Santuario custodisce infatti le tre pareti della Casa di Nazareth dove hanno
vissuto Sant’Anna e San Giacchino, genitori di Maria e nonni di Gesù, modelli
di educazione, esempi di fede, tenacia e preghiera. In quella Casa dove avvenne
l’annuncio dell’Angelo Gabriele alla Vergine e il Sì che cambiò la storia e il
volto dell’umanità, Anna e Gioacchino, anziani nel corpo ma giovani e ferventi
nello spirito, non sono mai stati spettatori estranei del mistero, hanno invece
collaborato attivamente al disegno salvifico di Dio, accogliendo e
accompagnando Maria nella sua missione. Anche oggi in tanti casi sono proprio
gli anziani e i nonni, a trasmettere la fede ai nipoti e, con la loro
testimonianza, ad aiutare i giovani a dire di sì a Dio e ai Suoi progetti. “Mi
piace ricordare – afferma l’arcivescovo di Loreto, monsignor Fabio Dal
Cin, nell’intervista di Fabio Colagrande – che proprio in
quella Santa Casa, il Papa nel 2019, durante la sua visita a Loreto, ha firmato
l’Esortazione apostolica Christus Vivit, dove invita i giovani ad essere
‘giovani con radici’ e dice, proprio in quella lettera, che gli anziani hanno
sogni intessuti di ricordi, di immagini, di tante cose vissute, segnati
dall’esperienza e dagli anni, e se i giovani oggi si radicano nei sogni degli
anziani, dei nonni, riescono a vedere meglio il futuro, possono persino avere
visioni che aprono orizzonti nuovi e cammini nuovi, e questo legame tra
generazioni, tra i giovani e i nonni, ci viene proprio ricordato da questa
reliquia insigne della Santa Casa. Questo è il segno e il senso forte con cui
ci apprestiamo a vivere questo evento”.
È grave dimenticare gli anziani
Monsignor
Dal Cin torna sulle parole del Papa, contenute nel Messaggio per questa
Giornata Mondiale e con forza chiede di non dimenticare gli anziani, di non
abbandonare all’indifferenza coloro che per primi ci hanno dato la vita,
offrendoci opportunità che altrimenti non avremmo avuto. “E’ grave questa
dimenticanza degli anziani - afferma l'arcivescovo di Loreto - questo è essere
presi anche da tanti impegni, da tanto affanno, da tanto lavoro, da tante cose
e non avere più tempo per loro. E’ un male dimenticare gli anziani, è un
grave male per la nostra società e il Papa ci ricorda invece questa attenzione,
questa cura per loro; e lo ricordava anche prima della pandemia ad ogni occasione;
ce lo ricorda oggi rimarcando l’importanza di questo dialogo con le
generazioni. Lo ha scritto nella Christus Vivit: l’importanza di connessione
tra i giovani e gli anziani. Connessione che nasce dalla natura stessa del
nonno e dell’anziano che non ha più l’orologio in mano e che può dunque
regalare ai propri nipoti, ai pronipoti, ai giovani, quella gratuità del tempo
che è la cosa più preziosa che si possa donare: il proprio tempo, la propria
vita e la sapienza della propria vita”.
L'affidamento
alla Vergine di Loreto
A
presiedere a Loreto la solenne Eucarestia giubilare, trasmessa in diretta alle
ore 10, sul canale del Santuario e in streaming su Youtube, sarà
monsignor Giancarlo Vecerrica, vescovo emerito di Fabriano-Matelica. Monsignor
Dal Cin, invece al termine della celebrazione accompagnerà nella Santa Casa due
coppie di nonni e una rappresentanza di giovani, nel rispetto delle norme
anti-Covid, per una speciale benedizione e un atto di affidamento alla materna
protezione della Beata Vergine di Loreto e dei Santi Anna e Gioacchino di tutti
i nonni del mondo e per consegnare alle giovani generazioni un compito
importante: prendetevi cura gli uni degli altri!
Il Papa prega con i
nonni e gli anziani del mondo
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