Don Mazzi: la pandemia ha distrutto le relazioni, ora si riparta dalle scuole medie
-di
FULVIO FULVI
Quindici
mesi di pandemia hanno visto gli adolescenti e i giovani soffrire più di altre
categorie sociali: intere giornate trascorse senza la libertà di muoversi, né
lezioni in presenza, con i rapporti interpersonali ridotti all’uso del web. Ma
adesso, con i vaccini e la curva dei contagi in discesa, sembra arrivato il
momento della ripartenza. Come sostenerli nel graduale ritorno alla normalità?
«Dipende da noi adulti, dalla nostra coscienza, siamo noi che non facciamo il
nostro mestiere: aldilà delle chiacchiere, è ora che i genitori tornino a fare
i genitori e gli insegnanti gli insegnanti, perché l’educazione è stata
sottovalutata, con un discredito dei valori e un vuoto di progetti» afferma don
Antonio Mazzi, fondatore della Comunità Exodus, da più di 60 anni impegnato
nell’assistenza e formazione dei giovani. E lancia l’allarme: «C’è un malessere
diffuso tra i giovani, stiamo attenti a non farlo precipitare».
Ma
allora qual è la strada che dobbiamo seguire? Recuperare l’interiorità,
non preoccuparsi più solo del portafoglio e della casa comoda. Dobbiamo noi
vivere per primi i valori, dare l’esempio».
I
danni provocati dalla pandemia, non solo quelli economici ma anche quelli
psicologici, sembrano l’esito di una specie di terza guerra mondiale. È così?
Le
altre guerre hanno portato alla distruzione materiale. L’effetto della pandemia
invece è indefinibile. Ha contribuito ad abbattere l’interiorità della
persona, il concetto stesso di relazione. Ripeto: c’è un malessere profondo.
Serve recuperare l’autenticità dei nostri rapporti.
Un
enorme lavoro culturale che chiama in causa soprattutto il nostro essere
cristiani?
Sì.
Il problema é essere veramente cristiani. Vanno
recuperate le otto parole delle Beatitudini. Papa Francesco ha detto che « il
mondo si cambia con la forza delle Beatitudini e non con il potere o con la
forza ». E ha parlato di libertà, eguaglianza e fraternità come le tre
declinazioni laiche della Carità. E queste parole della Rivoluzione francese,
ha sottolineato, sono più cristiane di altre...
La
libertà sembra essere la prima preoccupazione dei giovani in
questa fase post-Covid.
La
libertà vera, però, non è sottovalutazione totale delle norme, delle leggi,
delle regole. E vale innanzitutto per noi adulti. Bisogna saper scegliere
liberamente tra diritti e doveri. Ma c’è bisogno di un padre che lo
insegni, e non è stato mai difficile esserlo come oggi. Come insegnarlo?
Partiamo dal Padre nostro, recitiamolo senza sofisticherie,
soffermiamoci sulle parole. Recuperiamo il significato delle parole: madre,
padre, figlio, scuola...
Fragili
tra i fragili. La condizione più drammatica oggi sembra essere quella degli
adolescenti...
Non
solo. Sono molto preoccupato per i ragazzi che hanno tra i 10 e i 14
anni. Abbiamo svolto un’indagine in una scuola
professionale femminile: il 45% delle studentesse si
taglia, cioè compie atti di autolesionismo. Alcune lo fanno
perché fa snob... altre hanno problemi molto più seri. Sono
tutti segnali di un profondo disagio. Hanno bisogno di relazioni
vere. Sì, lo psichiatra, d’accordo, ma scuola, famiglia, Chiesa
e Stato facciano la loro parte! I capisaldi della società sono
stati distrutti, è necessario ricostruire la rete, tutti
insieme. Non proibire, però, ma orientare. Dunque, cosa dovremo fare come genitori,
nella vita di tutti i giorni?
Recuperare
lo spirito della cena in famiglia, per esempio, come momento intimo della sera.
Una volta era così. Certo se i Tg delle 20 fossero più attenti a presentare le
notizie, senza far vedere certe foto a quell’ora, pesando di più le parole....
sarebbe meglio.
È
solo una questione di responsabilità personale?
La
scuola deve insegnare ad educare. La media va cambiata radicalmente, bisogna
preparare gli insegnanti ad affrontare le nuove emergenze. Ma, soprattutto,
recuperiamo il significato delle parole che abbiamo banalizzato.
Il
fondatore di Exodus: è necessario ricostruire la rete, tutti insieme.
Partiamo
dal Padre nostro, recitiamolo senza sofisticherie, soffermiamoci sulle parole.
Recuperiamo
il significato delle parole: madre, padre, figlio, scuola...
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