lunedì 23 marzo 2020

CORONA VIRUS E SCUOLA. IL DOCUMENTO DELL'AIMC DEL PIEMONTE

Il Consiglio Regionale AIMC PIEMONTE, riunitosi in modalità telematica in data 21 marzo 2020, valutata la difficile situazione in cui l’Italia si trova in questi giorni a causa del COVID-19, sente il dovere di esprimere tutta l’ammirazione e la gratitudine possibili al mondo della sanità, della protezione civile, delle forze dell’ordine; nel contempo esprime - senza mezze misure - solidarietà e vicinanza a tutto il mondo della scuola che sta vivendo un’inedita difficoltà. Esprime i suoi ringraziamenti a Dirigenti Scolastici e Docenti che in questo momento si attivano ed agiscono per mantenere relazioni personali significative con i propri alunni, le famiglie e i colleghi.

Il valore psicologico ed affettivo, è veicolato da compiti e lezioni che corrono sul web, che vanno da attività giocose di intrattenimento per i bimbi dell’Infanzia alla vera e propria lezione in streaming per i ragazzi delle superiori. L’iniziale preoccupazione di continuare in qualche modo la progettazione dell’anno, con il passare dei giorni sta ora lasciando, almeno per i primi gradi di istruzione, maggiore spazio alla dimensione affettiva del “mi manchi!”, di compiti utili ma divertenti, capaci di riempire giornate povere di interazioni in presenza.

In questo quadro riteniamo doveroso sottolineare, anche solo sinteticamente, alcuni aspetti che meriterebbero un maggior approfondimento:
•          la contingenza della situazione ha messo in gioco tutti gli insegnanti (da quello più “smanettone” a quello più restio) alla ricerca di nuove modalità di approcciarsi a compiti e comunicazioni. Ha “costretto” ad una formazione digitale “sul campo”, che nessun corso di aggiornamento tradizionale avrebbe potuto soddisfare. Saltano orari e tempistiche; ci si inventa modi diversi per insegnare ed imparare; nascono nuove forme di supporto e di collaborazione tra colleghi. La creatività pedagogica e didattica, la ricerca di materiali adeguati raggiungono livelli di impegno e di attenzione che costituiscono un patrimonio professionale e professionalizzante elevatissimo, che merita di essere portato all’attenzione dell’opinione pubblica;

•          questo lavoro scolastico a casa pone al centro dell’attenzione anche il ruolo delle famiglie, chiamate inevitabilmente ad affiancare i ragazzi nei loro compiti in un modo del tutto nuovo. Tutto ciò è positivo, ma non si può negare che questo accentui, ahimè, la grande disparità socio-culturale delle famiglie, rischiando di isolare, ancora una volta, chi non ha strumenti materiali, culturali e linguistici adeguati a questo nuovo modo di essere della scuola;
            per i ragazzi, indipendentemente dalla loro età, questa esperienza farà scoprire e valorizzare l’aspetto funzionale più alto e ben finalizzato degli strumenti digitali.
In questo periodo di ‘nuova didattica’ due fattori sono evidenti:
         le lezioni on line sono importanti, ma non potranno mai sostituirsi alle relazioni che si intrecciano in classe tra docenti ed allievi e tra gli allievi stessi
        il tema della valutazione tradizionale fa sorgere molti interrogativi fra il personale scolastico, in quanto - come ha affermato il Prof. Vittoriano Caporale - in questi giorni i figli/ragazzi stanno soprattutto imparando la Scienza della Vita.
Sarà interessante, al termine di questo periodo, fare una valutazione di questa esperienza e soprattutto non disperderla e non dimenticarla. Occorrerà trasformare le fatiche professionali di questi giorni, di cui al momento non siamo in grado di intravedere la conclusione, in opportunità professionali consolidabili.
Parte della scuola italiana si è trovata impreparata a questo scenario, ma insegnanti e dirigenti si sono rimboccati le maniche, hanno saputo e continuano ad esprimere il meglio del “loro mestiere”. Ciascuno sta facendo il possibile, e a volte anche l’impossibile, per tenere aperto il canale della speranza e degli affetti, per offrire significati e prospettive, per valorizzare relazioni e responsabilità reciproche.
Noi, insegnanti cattolici dell’AIMC, nella consapevolezza di mettere a disposizione dei bambini e dei ragazzi che ci sono affidati tutte le nostre competenze professionali, desideriamo affidare a Maria e al Signore i nostri sforzi. Questa "Quaresima”, che non avremmo mai saputo immaginare così, diventi preparazione per una autentica Santa Pasqua di Risurrezione, che dovrà vederci più attenti agli altri, più solidali, più comunità.


Per il Consiglio Regionale del Piemonte
Claudia Mossina 

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