giovedì 2 gennaio 2020

ANNO NUOVO: APRIRE IL CUORE ALLA SPERANZA

Francesco: apriamo il cuore alla bontà di Gesù e sarà un anno di pace e speranza.
Chiediamo questa grazia: di vivere l’anno col desiderio di prendere a cuore gli altri, di prenderci cura degli altri.
In occasione del primo Angelus del 2020, nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, il Papa invita tutti ad accogliere il Bambino e la benedizione di Dio che offre alla Chiesa e al mondo. Nelle parole di Francesco anche le scuse per il gesto di impazienza di ieri durante il saluto ai fedeli nella visita al presepe in Piazza San Pietro
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano 

"All'inizio del nuovo anno lasciamoci benedire" dalla Madre di Dio che offre al mondo suo Figlio. Lui è la salvezza: se gli apriremo il nostro cuore compiremo con gesti concreti e quotidiani, il nostro cammino di pace e speranza che ci accompagnerà per tutto l'anno.(Ascolta il servizio con la voce del Papa)
E' questo il cuore della riflessione che Papa Francesco fa precedere alla recita del primo Angelus del 2020: è il primo giorno dell'anno, 53.ma Giornata mondiale della pace e Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, la Vergine che ha dato alla luce il Salvatore. I sentimenti che hanno accompagnato la Messa di ieri nella Basilica Vaticana con la recita del Te Deum, si rinnovano anche oggi: gratitudine e lode,  perchè - spiega il Papa- nulla è scontato:
Non è scontato che il nostro pianeta abbia iniziato un nuovo giro intorno al sole e che noi esseri umani continuiamo ad abitarvi. Non è scontato, anzi, è sempre un “miracolo” di cui stupirsi e ringraziare.  
Nel racconto evangelico di oggi protagonista, nella mangiatoia, è Maria che ai pastori oranti mostra il Bambino. Lui è "la Benedizione di Dio", afferma il Papa, per la "grande famiglia umana", Lui che "ha sconfitto il male alla radice":
La sua salvezza non è magica, ma è una salvezza “paziente”, cioè comporta la pazienza dell’amore, che si fa carico dell’iniquità e le toglie il potere. La pazienza dell'amore: l'amore ci fa pazienti. Tante volte perdiamo la pazienza. Anche io, e chiedo scusa per il cattivo esempio di ieri. Per questo contemplando il Presepe noi vediamo, con gli occhi della fede, il mondo rinnovato, liberato dal dominio del male e posto sotto la signoria regale di Cristo, il Bambino che giace nella mangiatoia. 
Il riferimento di Papa Francesco e le sue parole di scusa riguardano l'episodio di ieri sera, durante la visita al presepe in Piazza San Pietro, al termine dei Vespri. Al momento del saluto ai fedeli, una donna lo ha strattonato provocandogli un forte dolore al braccio al quale il Papa ha reagito con un gesto di impazienza per liberarsi dalla stretta. 
Gesù è gioia, gloria e pace
Dunque il Bambino che Maria mostra, offrendo la sua benedizione alla Chiesa e al mondo, è gioia per tutto il popolo, è gloria di Dio, è pace per gli uomini come cantarono gli Angeli a Betlemme,da qui la precisazione del Papa:
E questo è il motivo per cui il Santo Papa Paolo VI ha voluto dedicare il primo giorno dell’anno alla pace: è la Giornata della pace; alla preghiera, alla presa di coscienza e di responsabilità verso la pace. Per quest'anno 2020 il Messaggio è così: la pace è un cammino di speranza, un cammino nel quale si avanza attraverso il dialogo, la riconciliazione e la conversione ecologica. Dunque, fissiamo lo sguardo sulla Madre e sul Figlio che lei ci mostra. All’inizio dell’anno, lasciamoci benedire! Lasciamoci benedire dalla madonna con il suo Figlio.
Gesù libera con l'amore
Quanti sono oppressi dalle schiavitù morali e materiali saranno liberati e toccati dall'amore di Gesù. Chi ha perso stima di sè, chi è sfruttato, chi è malato, chi è carcerato: a ciascuno Gesù "riapre un orizzonte di speranza, a partire da un piccolo spiraglio":
A chi è vittima di ingiustizie e sfruttamento e non vede la via d’uscita, Gesù apre la porta della fraternità, dove trovare volti, cuori e mani accoglienti, dove condividere l’amarezza e la disperazione, e recuperare un po’ di dignità. A chi è gravemente malato e si sente abbandonato e scoraggiato, Gesù si fa vicino, tocca le piaghe con tenerezza, versa l’olio della consolazione e trasforma la debolezza in forza di bene per sciogliere i nodi più aggrovigliati. 
Per questo l'invito del Papa torna ad essere, in conclusione, quello di aprire i nostri cuori scendendo dai "piedistalli "della nostra "tentazione", che è l'orgoglio e invocando da Maria, umile Madre di Dio, la benedizione:
Lei ci mostra Gesù: lasciamoci benedire, apriamo il cuore alla sua bontà. Così l’anno che inizia sarà un cammino di speranza e di pace, non a parole, ma attraverso gesti quotidiani di dialogo, di riconciliazione e di cura del creato. 
Non smettere mai di sperare in un mondo di pace

Nelle parole al termine della preghiera mariana, Papa Francesco rivolge a tutti coloro che lo ascoltano anche attraverso i media, i suoi auguri di "pace e bene per il nuovo anno" e, dopo aver ringraziato il Presidente Sergio Mattarella del suo messaggio, saluta e incoraggia tutte le iniziative per la pace che le Chiese particolari, come anche le associazioni e i movimenti ecclesiali hanno promosso nell'odierna Giornata mondiale della pace. Infine un pensiero speciale ai volontari che con coraggio sono presenti nei luoghi dove pace e giustizia sono più minacciate, e ai militari in missione di pace. A tutti - credenti e non - l'augurio di "non smettere mai di sperare in un mondo di pace".



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