UGUAGLIANZA
o
PARITETICITA''
- di Anna De Simone*
Fin da bambini, dovrebbero insegnarci i principi di
reciprocità e uguaglianza, tuttavia, in modo del tutto involontario, alcuni
genitori finiscono per trasmetterci modelli in cui ci sentiamo o inferiori agli
altri, o superiori. Difficilmente sperimentiamo sentimenti di uguaglianza e
pariteticità! Una bella gatta da pelare! Come sempre, la strada vincente è
quella di mezzo. È naturale essere orgogliosi dei propri talenti, credere in se
stessi è cosa buona e giusta, così come è sano nutrire fiducia in sé. Tutto
questo è il riflesso di una buona autostima. Chi si reputa superiore agli
altri, tuttavia, ritiene di avere diritti unici, di essere intoccabile e per
questo non esiterà a trattarti come un suo subordinato.
In pratica, chi ti reputa inferiore, sta proiettando in te
tutto ciò che di “inferiore” c’è in lui. Ma come capire se qualcuno che conosci
inciampa in questo meccanismo? In effetti, non sempre è facile riconoscere una
persona che si sente superiore. Chi si sente superiore a te, infatti, potrebbe
sfoggiare diverse maschere:
-della finta umiltà
-dell’efficienza
-del super indaffarato
-del perbenismo
Se ci fai caso, alcune persone sembrano essere
super-indaffarate ma, osservando più da vicino la loro vita, questa poi non
risulta così ricca. Mancano affetti, manca profondità… sembra piuttosto essere
piena solo di sogni e progetti campati in aria. Eppure, se provi a confrontarti
con queste persone, riuscirebbero a demolire la tua autostima in pochi istanti!
Ecco il primo indizio: chi si sente superiore fa di tutto per minare la tua
autostima.
Chi si ritiene migliore di te, appare intollerante, come se
tutti e tutto, per lui, costituisse nient’altro che una seccatura.
All’apparenza, sembra quasi che queste persone non sentano il bisogno di nulla,
ma di fatto, sono molto carenti.
-«il mio punto di vista è più valido del tuo» Allora farò di tutto per far valere la mia, anche prevaricarti.
-«le mie opinioni pesano più delle tue» Allora farò in modo di avere l’ultima parola a ogni costo.
-«il mio tempo è più prezioso del tuo» Allora sarò impaziente e non rispetterò i tuoi tempi.
-«i miei bisogni devono essere soddisfatti prima dei tuoi» Allora ti userò per soddisfare i miei bisogni, calpestando i tuoi.
-«io sono più importante» Allora ti tratterò da mio subordinato.
-«tu non hai valore» Allora sarai il mio promemoria, mi farai sentire migliore.
Chi si sente superiore
Il dramma di chi si sente superiore è che… c’è una cosa che si chiama realtà e, la realtà, presenta sempre il suo conto da pagare. Per quanto lei/lui si senta superiore, la realtà non fa sconti a nessuno. Mentre chi ha una sana autostima riuscirà a fronteggiare le inevitabili batoste della vita, chi si sente superiore, non riuscirà a digerire alcuna difficoltà. Ecco perché chi si sente superiore è una persona frustrata o del tutto sconnessa dalla realtà.Chi si sente superiore a te, cercherà di minare la tua
autostima, ma se tu sei più forte e consapevole del tuo valore, gli darai in
qualche modo filo da torcere. Se hai una promozione, oppure conduci una vita
che lui/lei non può permettersi, questo avrà sull’altro due effetti:
L’altro inizierà a vivere in un mondo illusorio dove ciò che
ha e che fa, è più importante di ciò che hai e fai tu, a prescindere
dall’oggettività della realtà!
Parliamo del cosiddetto «maladaptive daydreaming», meccanismo
per il quale la persona tende a defilarsi dalla società così da immergersi in
sogni ad occhi aperti dove lei è importante, anzi, dove lei può essere la più
importante di tutti. Dove lei ha uno scopo superiore. Rifugiarsi in un mondo di
superiorità illusoria e l’unico modo che ha per sopravvivere, quando adattarsi
a una realtà crudele è impossibile.
Chi si sente migliore di te, metterà in atto tutta una serie
di comportamenti, tra questi vediamo:
-Ti critica costantemente
È indulgente con se stesso, perdonandosi ogni errore. Al
contrario, sarà severo con te.
Non te ne farà passare una! Anzi, non perderà
occasione per sottolineare ogni minima sbavatura, anche quando non commetti
alcun errore!
Attua meccanismi di rimozione, ciò significa che nega
qualsiasi errore commesso. Se sottolinei un suo difetto o un suo errore, anche
un episodio del passato, nega l’evidenza o la trasforma in qualcosa di diverso.
Incolpare gli altri o il destino per i propri insuccessi.
Minimizzare i propri errori, difetti e mancanze.
Ingigantire i propri successi e qualità.
Non tollerare le critiche.
Si autoconvince di avere qualità che invece non possiede.
Ti fa complimenti e ti valorizza ma solo se tu fai ciò che
lui/lei vuole.
Inventa, condisce o enfatizzare eventi “grandiosi” della sua
vita.
Non perde occasione per sottolineare, in modo implicito,
quanto lui sia migliore di te.
Può provare pena per te perché ti considera un poveraccio.
Tranquillo, non ha la minima reale cognizione di come sia la sua vita, né la
tua!
Ha difficoltà nel costruire relazioni con gli altri, in
genere lega con chi si fa sottomettere.
Può nutrire sentimenti di paranoia, per questo può apparire
discreto e introverso. In realtà, pensa intimamente che tu e tutti gli altri
sono invidiosi di lui!
Non ti ascolta empaticamente, non è in grado di farlo perché
ti giudica segretamente e ti critica.
Per queste persone, la tua disfatta è la loro vittoria ecco
perché spesso possono farti sentire davvero male.
Non ti conosco ma conosco le persone che si sentono
superiori, so dove possono arrivare, so bene cosa sono capaci di fare, come
possono farti sentire. Se hai delle vulnerabilità, chi si sente superiore, può
minare la tua autostima, può condizionare negativamente la tua vita.
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