trascurata,
bistrattata,
lasciata a marcire.
Si viaggia con il navigatore
senza sapere dove ci si trovi”.
INTERVISTA ad Enza Cubelli
-di
Vincenzo Brancatisano
La
gara ha visto impegnati 1300 studenti di 50 istituti della secondaria di
secondo grado di sessanta province di quasi tutte le regioni italiane, ed è
stata promossa da SOS Geografia, A.I.I.G. e Zaccagna, ieri e oggi, con il
Patrocinio della Regione Toscana, e con quello della Provincia di Massa e
Carrara e del Comune di Carrara.
I
concorrenti si sono cimentati con 265 quiz che avevano a che fare con geografia,
economia, difesa dell’ambiente, diritti umani e tanto altro. Ai primi tre
classificati e ai loro docenti va come premio un soggiorno in maggio al Centro
Montagna Verde di Apella, nel Parco dell’Appennino tosco-emiliano.
“Il
primo posto nei Campionati nazionali di Geografia ci riempie di orgoglio, è
stato un lavoro di squadra che come istituto Meucci abbiamo cercato ed
inseguito”, spiega la professoressa Enza Cubelli, coordinatrice del
Dipartimento di Geografia dell’IIS “Meucci” che assieme alla collega Francesca
Sabattini è stata l’artefice dell’esperienza che ha visto protagonisti gli
alunni emiliani. “Già l’anno scorso – prosegue la docente – ci eravamo
posizionati al terzo posto, ma quest’anno essere arrivati primi in Italia è una
bella soddisfazione sia per gli alunni che per noi docenti del gruppo
disciplinare di geografia. I ragazzi hanno affrontato questa prova con un lungo
studio, dalle coordinate geografiche ai diritti umani, allo studio dei
continenti, alla geografia economica, alle problematiche ambientali”
Professoressa
Enza Cubelli, che cosa rappresenta questa vittoria per voi?
“Ci
riempie di orgoglio, anche perché la Geografia purtroppo è sempre stata una
materia trascurata, bistrattata, lasciata a marcire sotto al banco per
settimane. Considerata come la sorellina minore del terzetto italiano, storia
e…, dove basta, secondo alcuni, la conoscenza di un monte, di un mare, di una
città – esclusa dalle roboanti tre I, cioè Inglese, Impresa, Informatica. Negli
anni abbiamo assistito a gruppi di adolescenti con una pronuncia texana da
paura che si permettono di sparare stupidaggini a casaccio sulle capitali degli
stati africani, mentre candidamente parlamentari e uomini politici annaspano
cercando la giusta collocazione al Darfur”.
In
realtà che cos’è la Geografia?
“In
realtà la Geografia è ordine del mondo condiviso, un po’ come la matematica o
la lingua con cui si decide di parlare e comunicare con l’altro è Orientamento
del quotidiano, consapevolezza del muoversi, immaginazione dello spostamento.
Dalla riforma Gelmini ad oggi la Geografia è stata sacrificata, tagliata,
spezzettata diventando, nei licei, quell’essere strano definito geostoria,
materia che fa convivere l’Impero romano con l’Unione Europea. Questo spiega
perché gli alunni non si affezionino a nessuna delle due materie, anzi non
acquisiscono neanche un metodo di apprendimento specifico”.
Come
nasce l’idea di partecipare alla competizione?
“Abbiamo
partecipato lo scorso anno e in quell’occasione siamo arrivati terzi.
Insistiamo tanto su geografia, partecipiamo con il Fai, i nostri alunni sono
apprendisti Ciceroni, abbiamo collaborato con Storia dell’arte. Tre anni fa
abbiamo adottato il Borgo Fiumalbo, un comune sulle montagne modenesi, abbiamo
creato una sorta di App con quel Comune. Abbiamo valorizzato il loro territorio
e l’abbiamo tradotto i nostri testi in inglese, tedesco e spagnolo”.
Sembra
che le Geografia sia inutile nell’epoca dei navigatori. Ma non è così.
“La
Geografia è rimasta vittima anche del piattume orografico di navigatori e
Google maps, sembra che non sia necessario conoscere la disposizione del mondo
quando in realtà lo si può ricostruire con uno strumento istantaneamente. La
vittoria del Meucci in questi campionati rappresenta, per noi docenti di
geografia, un piccolo grande passo, un tentativo nel ridare dignità ad una
splendida materia che forma ed apre le menti degli studenti, sperando di non
sentire più che… Il Belgio è una meravigliosa città”.
Perché
questa materia è importante?
“Perché
aiuta i ragazzi a localizzare e a conoscere il territorio. Molto spesso si
affidano ai navigatori satellitari e non si preoccupano di sapere cosa
c’è nel territorio. Geografia è stata unita a geostoria ma non serve a nulla
perché non studiano né storia e né geografia o studiano storia o geografia. Noi
di Geografia facciamo anche di Geopolitica, cambiamenti climatici e dei diritti
umani, immigrazione, Isis, non è una materia solo i su fiumi laghi e monti”.
Che
cosa si perdono gli studenti non studiando o studiando male la Geografia?
“Succede
che a un certo punto non sanno più dove vivono. Conoscono informatica e inglese
ma non sanno com’è fatto il mondo, dunque si perdono un bel po’. Questa materia
apre le menti perché permette di collaborare con le altre materie, con le quali
si può fare un lavoro multidisciplinare”.
I
ragazzi sono interessati?
“Molto,
non pensavamo. Si lavora benissimo con loro, specie se si utilizzano metodi
nuovi, e specie quando facciamo delle uscite”.
Cosa
chiedete al governo?
“Chiediamo
che la geografia venga di nuovo rivalutata e rimessa in tutti gli istituti e
non solo al biennio, che non sia la Cenerentola e che ritorni a come era prima
della riforma”.
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