sabato 25 settembre 2021

SCUOLA ALL'APERTO. UNA SCUOLA DA SALVARE


 Arriva in Parlamento il caso del maestro Monaca, che ha lanciato ad Asti il progetto 'Bimbisvegli' Fornaro (Leu): è un modello, ma non rientra nei piani. Bianchi: tocca al dirigente muoversi.

Il progetto, centrato tra l’altro sulle attività manuali nella natura e la partecipazione sociale, ha trovato crescente consenso tra esperti e genitori tanto che gli alunni nel piccolo istituto di Serravalle sono triplicati

  

-         di MARIANNA NATALE

Dopo l’autosospensione dal servizio del maestro astigiano Giampiero Monaca, ideatore del progetto educativo 'Bimbisvegli' che negli ultimi 4 anni è stato attuato con successo nella piccola scuola elementare di Serravalle, una frazione di Asti, mercoledì la sua metodologia didattica è stata al centro di un’interrogazione a risposta immediata del deputato Federico Fornaro (Leu) al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

«Nonostante 'Bimbisvegli' sia stato considerato un modello educativo da cui prendere esempio dallo stesso ministero – ha detto Fornaro –, per scelta della dirigenza scolastica non fa parte del Piano triennale dell’Offerta formativa della scuola di Serravalle. Eppure nel 2017, all’arrivo del maestro Monaca, in quella scuola c’erano 21 iscritti mentre oggi sono 60 gli alunni e altrettante le famiglie che hanno scelto Serravalle, a patto che il progetto 'Bimbisvegli' possa essere attuato».

«La sperimentazione di iniziative innovative va autorizzata – ha risposto Bianchi – ma la Direzione generale non è stata interpellata a esprimere un parere tecnico, quindi attendiamo. Si può fare una segnalazione a Indire, agenzia che sostiene le 'avanguardie educative'. L’ufficio scolastico regionale del Piemonte ha accertato con un’indagine che l’esperienza didattica 'Bimbisvegli' non appare in contrasto con l’ordinamento vigente, ma va inserita dai competenti organi collegiali nel piano triennale dell’offerta formativa della scuola. È stata invitata la dirigente a valutare nuovamente la possibilità di fare segnalazioni e supportare gli insegnanti che adottano tale approccio didattico».

È solo l’ultimo capitolo di una complessa vicenda che – dopo la scomparsa nel 2019 dai progetti scolastici approvati dal collegio docenti del circolo di cui fa parte la piccola scuola primaria 'Piero Donna' di Serravalle – ha visto tra l’altro uno sciopero della fame 'a staffetta' durato oltre 60 giorni, una raccolta firme da parte di genitori e cittadini della frazione, la solidarietà espressa dal noto missionario Alex Zanotelli (che ha paragonato Monaca a don Milani e al pedagogista Paulo Freire) e l’inserimento di 'Bimbisvegli' tra le 25 realtà migliori durante il Festival dell’innovazione scolastica a Valdobbiadene. Il progetto didattico è basato tra l’altro sull’attività all’aperto, sulla manualità e sull’educazione alla cittadinanza attiva, oltre a un coinvolgimento delle famiglie e dell’intera comunità sociale. Ora però Monaca, ritenendo superato il livello di mutilazione del progetto, si è allontanato dalla sua scuola e sta adesso formalizzando la richiesta di aspettativa.

«C’è ancora uno spazio, c’è ancora una possibilità – ha commentato il deputato Fornaro dopo la risposta del ministro –. Una interrogazione simile era stata da me presentata lo scorso 16 giugno. Forse sarebbe stato necessario dare prima delle risposte. Nell’approccio 'Bimbisvegli' non c’è alcun attacco alla gerarchia scolastica e al mondo della scuola. C’è sperimentazione, c’è passione, e anche una sana utopia. Monaca è una persona intelligente che ha aggregato attorno a sé una comunità, in uno spirito che fa bene alla scuola di Serravalle e alla scuola in generale. Ministro Bianchi, credo che adesso il progetto sia nelle sue mani», ha concluso Fornaro. La dirigente Graziella Ventimiglia, per parte sua, continua a non voler commentare. Così come gli insegnanti che hanno 'raccolto il testimone' di Monaca. Per voce di Samantha Brigo, il gruppo di docenti fa infatti sapere che «si ritiene che in questo momento siano più proficui i silenzi e le attese, che permetteranno di concentrarci sul benessere dei bambini».

Il progetto, centrato tra l’altro sulle attività manuali nella natura e la partecipazione sociale, ha trovato crescente consenso tra esperti e genitori tanto che gli alunni nel piccolo istituto di Serravalle sono triplicati.

 

www.avvenire.it

 

 

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