martedì 9 luglio 2024

RAGAZZI. POCO SONNO E MOLTO SEXTING

 L'indagine IARD

Gli adolescenti italiani: 

poco sonno e molto “sexting”

 

-         di Ilaria Beretta

-          I ragazzi tra i 13 e i 19 anni sono consapevoli dei rischi della vita online, eppure oltre la metà manda foto intime al partner, esponendosi a gravi pericoli come estorsioni e "revenge porn"


Sono nati in un continente che da decenni conosce la pace, eppure la cosa di cui oggi hanno più paura gli adolescenti italiani è proprio la guerra. Balza all’occhio la notizia, leggendo i risultati dell’indagine nazionale sugli stili di vita dei ragazzi tra i 13 e i 19 anni, condotta su un campione di 3.427 studenti da Laboratorio Adolescenza e Istituto di ricerca Iard.

 Ben oltre la metà degli intervistati, circa il 63%, teme lo scoppio di un conflitto alle porte di casa, in Italia oppure in Europa, e non a caso i ragazzi si dicono preoccupati per il futuro, con i tredicenni solo un poco più ottimisti di chi ha 18 anni. Si sentono tristi soprattutto le ragazze: l’85% delle giovani registra frequentemente un mood demoralizzato e per il futuro non si aspetta nulla di buono. «È la prima volta – commenta Maurizio Tucci, presidente di Laboratorio Adolescenza che ogni anno registra i sentimenti dei ragazzi – che una generazione teme la possibilità di una guerra che ci coinvolga direttamente».

 Sui social pericolosi

 In risposta a questa paura, i ragazzi sembrano rinunciare a guardare al domani e invece concentrano gli sforzi nel crearsi un’identità personale che valga perlomeno per l’oggi: pazienza se si tratta di un’immagine poco ragionata e provvisoria. Sui social basta e avanza: qui i nativi digitali vivono la maggior parte delle giornate e, pur potendo contare su una solida consapevolezza dei rischi a cui ci si espone stando online, sottovalutano i pericoli. Il 15% delle ragazze e il 10% dei maschi ammette di aver postato foto o video personali dal contenuto sessualmente provocante (un fenomeno noto come sexting); una percentuale che cresce se ci spostiamo nella fascia di età 17-19 anni. Sono aumentate anche le iscrizioni a OnlyFans, la piattaforma che catalizza contenuti ad esplicito riferimento sessuale e a cui, in teoria, i minorenni non potrebbero accedere. I maschi lo usano soprattutto come fruitori, le ragazze invece con un ruolo attivo. In percentuali simili, invece, le ragazze e i ragazzi (55% le prime, 52% i secondi) mandano foto intime al partner. Alcuni sanno che non è prudente farlo ma ci si adegua alla prassi, altri invece sono convinti che basti avere fiducia nell’interlocutore al quale si invia la foto. «Dobbiamo accettare – commenta Loredana Petrone, psicologa e sessuologa dell’Università di Roma – che la rete oggi è un “luogo” dove la sessualità si esprime. Solo così avremo la serenità di parlare con gli adolescenti e possiamo evitare che si imbattano nel revenge porn o nell’estorsione sessuale che rappresentano rischi gravissimi». Le fa eco Marco Domizi della sezione lombarda della Polizia postale: «Ci piacerebbe non essere l’ultima spiaggia a cui accorrere quando non si sa più che fare. Dovremmo prevenire dialogando con i giovani».

 Notti in bianco

 E online gli adolescenti frequentano altri siti vietati legati al gioco d’azzardo dove approda circa il 20% dei maschi intervistati. Gli accessi avvengono anche di notte, visto che quasi la metà dei ragazzi va a letto oltre la mezzanotte e spesso, se non riesce a dormire, riaccende lo schermo bluastro che inibisce definitivamente il sonno. «I ragazzi riposano meno delle 8-10 ore raccomandate – dice Marina Picca, presidente della Società italiana cure primarie pediatriche – e questo può avere ripercussioni sulla salute fisica e psichica dei giovanissimi».

 Indigestione di alcol

 I disturbi del sonno sembrano correlati anche alla propensione all’abuso di alcol. Per i ragazzini bere non è un’abitudine controllata ma un’evasione che ha senso solo nell’ottica dell’indigestione e che diventa quasi un passaggio obbligato: tra i ragazzi di quarta e quinta superiore solo l’11% non si è mai ubriacato. Secondo la psicologa Giada Giglio Moro «c’è troppa disinformazione: solo il 33,9% considera l’eccesso di alcol un fattore di alto rischio per la salute».

 Fidarsi è bene...​

 Chi può affrontare queste problematiche con i ragazzi? Sicuramente i medici, una delle poche categorie che gode del rispetto dei giovani. Oltre a loro gli adolescenti ascoltano amici e genitori, tutti gli altri attori sociali – dagli insegnanti ai preti fino ai giornalisti e ai politici – non sono considerati punti di riferimento.

 Un porto sicuro resta la scuola, con appena l’8% dei giovani che la considera un incubo. «Confermo questi dati – ha detto Alessandra Condito, dirigente scolastico del Liceo scientifico Einstein di Milano –. I ragazzi mi chiedono di organizzare iniziative anche oltre le normali ore di lezione, perché per loro è un luogo insostituibile di socializzazione e confronto tra pari».

www.avvenire.it

 

INDAGINE IARD



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