“Il gesto grafico si impara nella prima infanzia,
il ruolo degli insegnanti è fondamentale”
In
un’epoca dominata da pixel, tablet e intelligenza artificiale, sembra quasi un
atto di ribellione. Eppure, il mondo della calligrafia non solo resiste, ma
rilancia con forza, dimostrando che la bellezza e il valore del segno tracciato
a mano restano ineguagliabili.
Due
docenti, Carlo Nofri e Alessandro Ciaudano, sono gli artefici di un progetto
che ha come fulcro la calligrafia e i suoi tre pilastri fondamentali: postura,
impugnatura e continuità grafica. L’iniziativa, più che un semplice concorso,
si è trasformata in un vero e proprio festival dedicato alla scrittura a mano,
coinvolgendo gli Istituti Comprensivi della provincia di Fermo.
Come
segnala La
Provincia di Fermo, un successo senza precedenti, con numeri da capogiro:
12 Istituti, 26 comuni, 3000 studenti e 263 insegnanti hanno partecipato a
questa edizione da record, culminata nella cerimonia di premiazione al Teatro
dell’Aquila.
Ma
al di là dei numeri, ciò che colpisce è l’entusiasmo e la passione che hanno
animato il progetto. Come sottolineato “questo festival è un impegno
culturale. Siamo partiti dalle insegnanti della primaria per poi coinvolgere
anche le docenti della materna, perché il gesto grafico si forma proprio nella
prima infanzia”.
Le
grafologhe formatrici che hanno tenuto i corsi alle insegnanti e hanno composto
la commissione del concorso sono tre: Vita Maria Romina, Francesca Capriotti e
Bianca Maria Orlandoni, educatrici del gesto grafico dell’Associazione AGI
(Associazione grafologica italiana). Il maestro Andrea Gentili è il calligrafo
che ha fatto i corsi di calligrafia avulsi da questa formazione.
“L’impegno
dei docenti è stato fondamentale”, concludono gli
organizzatori, supportati dal presidente di Confindustria Fermo Fabrizio
Luciani. Molti insegnanti hanno partecipato a un secondo corso di formazione
per affinare la propria capacità di individuare e aiutare gli studenti con
difficoltà nella scrittura.
Un
segnale chiaro: la calligrafia non è solo un’arte, ma uno strumento educativo
prezioso, capace di sviluppare la motricità fine, la concentrazione e la
creatività. Un inno all’inchiostro che, nell’era digitale, risuona più forte
che mai.
FESTIVAL
DELLA BELLA SCRITTURA
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