Sono finite le scuole e il centro di aiuto allo
studio è vuoto. Vi è solo Riccardo che sta mettendo a posto la documentazione
per poter fare il punto sulle frequenze annuali. Ad un certo punto era entrata
Lorena, insegnante di italiano in pensione.
“Solo?” chiede a Riccardo.
“Si penso che oggi non arriverà nessuno, è il
primo giorno di vacanza!” risponde Riccardo, senza alzare la testa dalle schede
che documentavano in modo minuzioso quanto ogni giorno si fosse lavorato,
quante ore e quante materie.
Quasi si fossero dati un appuntamento uno dopo
l’altra erano arrivati Giulia, insegnante di filosofia, Diego, insegnante di
fisica, e Walter, prof di inglese.
“Nostalgia del centro?” aveva chiesto Riccardo
vedendoli entrare uno alla volta.
“In un certo senso sì, ero a casa e mi sono
chiesta perché non venissi qui. Ed eccomi arrivata.”
“I ragazzi non ci sono! Che ci fate qui?” aveva
domandato Riccardo come se lui fosse l’unico ad essere al centro con una
ragione.
“Siamo venuti per un caffè. Ce lo fai Riccardo?”
Va bene” aveva risposto il volontario alzando
finalmente la testa e guardando in faccia gli altri.
Riccardo si era messo a fare il caffè e lo aveva
servito ai quattro volontari che si erano seduti intorno alla scrivania della
segreteria.
“Mi mancano i ragazzi” aveva detto Giulia
sorseggiando il caffè ancora caldo.
“Sì questo è il loro luogo” aveva osservato
Diego, aggiungendo che quando il centro era pieno si percepiva un clima di
grande familiarità.
“Il loro luogo? Anche il nostro. Io oggi sapevo
che non avrei trovato nessun ragazzo, però ero certo che avrei incontrato
qualcuno di voi per scambiare qualche idea sull’anno” aveva voluto precisare
Walter. Ricardo aveva annuito.
“Chissà perché, io speravo che arrivaste!” aveva
sottolineato di conseguenza Riccardo.
“È la ricchezza di questo luogo, in cui ogni
ragazzo si trova a suo agio perché c’è ognuno di noi” aveva ribadito Walter.
“Ma anche noi venendo qui abbiamo vissuto
un’esperienza fantastica, quella di diventare più appassionati alla vita dei
ragazzi che frequentano” aveva allora ripreso Giulia il suo pensiero,
raccontando di Sara, con la quale era nato un rapporto più profondo che non un
po’ di aiuto nello studio.
“Sì Giulia, e guardando loro abbiamo imparato a
guardare noi stessi. Così siamo diventati amici, così, per un soffio di umanità
che ci ha ravvivati” aveva osservato Riccardo, aggiungendo che quell’amicizia
era frutto di una passione per la vita ritrovata.
“Ma da chi è partito tutto?” aveva chiesto
Lorena, che era venuta perché sentiva nostalgia del centro.
“Oggi da te!” le aveva risposto Riccardo.
“Da me?” ed era tanta la sorpresa di Lorena che
non capiva.
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