Alla vigilia del mio centesimo compleanno
Dobbiamo
imparare che nella storia l'inaspettato accade e accadrà ancora. Pensavamo di
vivere con certezze, statistiche, previsioni, e l'idea che tutto fosse stabile,
quando tutto cominciava già ad entrare in crisi. Non ce ne siamo resi conto.
Dobbiamo imparare a vivere con l'incertezza, ad avere il coraggio di
affrontare, ad essere pronti a resistere alle forze negative.
La
crisi ci rende più pazzi e più saggi. Una cosa e un'altra. Molte persone
perdono la testa e altre diventano più lucide. La crisi favorisce le forze più
opposte. Desidero che queste siano le forze creative, le forze lucide e quelle
che cercano un nuovo cammino, quelle che si impongono, anche se sono ancora
molto disperse e deboli. Possiamo giustamente indignarci, ma non dobbiamo
chiuderci nell'indignazione.
C'è
qualcosa che dimentichiamo: vent'anni fa è iniziato nel mondo un processo di
degradazione. La crisi della democrazia non è solo in America Latina, ma anche
nei paesi europei. La padronanza del profitto illimitato che controlla tutto è
in tutti i paesi. Lo stesso vale per la crisi ecologica. La mente deve
affrontare le crisi per poterle dominare e superare. Altrimenti siamo le sue
vittime.
Oggi
vediamo elementi del totalitarismo insediarsi. Non ha niente a che vedere con
quello del secolo scorso. Ma abbiamo tutti i mezzi per monitorare le persone: i
droni, i telefoni cellulari, il riconoscimento facciale. Abbiamo tutti i mezzi
per realizzare una sorveglianza totalitaria. Il problema è impedire che questi
elementi si uniscano per creare una società totalitaria insopportabile per noi.
Alla
vigilia del mio centesimo compleanno, cosa posso desiderare? Auguro forza,
coraggio e lucidità. Abbiamo bisogno di vivere in piccole oasi di vita e
fratellanza".
Nessun commento:
Posta un commento