Nuove Indicazioni Nazionali,
l’insegnamento della Storia
dal terzo anno
della scuola primaria:
narrazione e metodologie
didattiche innovative
Le
Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del
primo ciclo d’istruzione introducono importanti novità nell’insegnamento della
storia.
Il
documento, frutto del lavoro della Commissione incaricata della redazione,
prevede che l’insegnamento della storia vera e propria inizi dal terzo
anno della scuola primaria. Nei primi due anni, invece, l’insegnante dovrà
familiarizzare il giovane allievo con la dimensione del passato e con i luoghi
che sono stati teatro delle vicende storiche.
La
finalità principale dell’insegnamento storico è dare agli studenti la
consapevolezza che la dimensione esistenziale del “qui” e “ora” non si
esaurisce nella contemporaneità, ma costituisce l’esito delle vicende vissute
dagli uomini che ci hanno preceduto. Nella scuola primaria, l’insegnamento avrà
al centro la dimensione nazionale italiana, sia per far maturare
nell’alunno la consapevolezza della propria identità di persona e di cittadino,
sia per favorire l’integrazione degli studenti provenienti da altre culture.
Obiettivi
e competenze: un percorso graduale
Gli obiettivi
generali dell’insegnamento della storia nel primo ciclo comprendono:
comprendere e collocare eventi storici nel tempo e nello spazio; riconoscere i
principali contesti storici, culturali e geografici; possedere competenze
narrative e logiche; conoscere le molteplici radici dell’identità storica
dell’Italia; favorire la comprensione della diversità delle culture; stimolare
curiosità e interesse per la ricostruzione storica.
Al
termine della classe quinta, gli studenti dovranno aver acquisito specifiche
competenze: conoscenza dei principali fatti, processi e personaggi storici;
capacità di collocarli correttamente nella successione cronologica;
individuazione dei rapporti tra fenomeni e processi storici; analisi dei documenti
storici proposti dall’insegnante; capacità di esporre oralmente o per
iscritto le conoscenze acquisite.
Metodologie
didattiche innovative
Il
documento suggerisce approcci metodologici sia tradizionali che
innovativi. L’insegnamento potrà avvalersi del libro di testo o di attività
laboratoriali, di materiali reperibili in rete (sotto la guida
dell’insegnante), di letture mirate di lavori storiografici elementari o di
fonti particolarmente suggestive. Altrettanto validi sono i materiali tratti
dalle fonti audiovisive, come programmi della RAI o documentari reperibili in
internet.
È
fondamentale privilegiare la dimensione narrativa, particolarmente
coinvolgente in questa fase di formazione. L’insegnante non deve temere di
ricorrere al coinvolgimento anche emotivo e sentimentale dei giovani allievi,
facendo uso di episodi particolari anche aneddotici, che fanno parte della
cultura del nostro paese. Lo studio della storia nella scuola primaria può
incentrarsi su alcuni snodi storico-cronologici di particolare
rilievo, come la nascita e la diffusione del modello greco di città o l’eredità
di Roma nei paesaggi rurali e urbani d’Italia.
Per
guidare gli alunni alla conoscenza del passato, un ruolo importante può essere
svolto dalla dimestichezza con il patrimonio culturale presente
sul territorio italiano, attraverso visite a luoghi, siti e monumenti di
rilevanza storica, partendo dalla dimensione locale.
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