UN VERBO
(MOLTO) EDUCATIVO
- di Veronica
Elia
Spesso si pensa che la
parola “arrangiarsi” abbia un significato negativo, in realtà come spiega Paolo
Crepet può avere valenza educativa.
Al giorno d’oggi siamo
abituati a concepire il verbo “arrangiarsi” con un significato negativo.
Spesso, infatti, questa parola viene intesa come sinonimo di menefreghismo ed
abbandono, soprattutto se si rivolge ai più giovani i quali si trovano a dover
magari gestire da soli situazioni apparentemente troppo grandi per loro.
In realtà, come spiega
lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, questa parola può avere una
valenza estremamente positiva ed educativa. In un suo intervento pubblicato
anche sulla pagina Instagram @healthymind.italia l’intellettuale espone la
propria teoria in merito, dividendo profondamente l’opinione pubblica.
Ecco che cosa ha
dichiarato e in che senso “arrangiarsi” può rappresentare per molti una
grande opportunità e non un limite.
Nella maggior parte dei casi pensiamo che la parola “arrangiarsi” abbia un significato negativo. In realtà le cose non stanno esattamente così. Secondo lo psichiatra Paolo Crepet, bisogna imparare ad intendere questo verbo non come sinonimo di abbandono, ma come un’opportunità da cogliere a livello educativo e di crescita personale. Soprattutto per i più giovani.
Per comprendere il suo
ragionamento occorre tornare indietro nel tempo quando “arrangiarsi” era
ritenuta un’arte. Oggi moltissimi figli sono abituati a ricevere l’aiuto dei
genitori al primo ostacolo, sviluppando così una scarsa capacità di problem
solving. La soluzione secondo l’esperto sarebbe proprio quella di recuperare
l’accezione positiva della parola “arrangiarsi”.
Questo termine,
infatti, può voler dire anche “organizzarsi”, “ingegnarsi”, “sviluppare una
strategia” e “trovare una soluzione autonomamente”. In questo senso, dire ad un
figlio “arrangiati” non equivale a lasciarlo a se stesso, ma a stimolarlo a
crescere.
Non tutti gli utenti
sul web si sono trovati d’accordo con la spiegazione di Crepet. Se
da un lato c’è chi non ha esitato a sostenere la sua tesi, dall’altro non sono
mancati commenti negativi che hanno evidenziato come questo comportamento possa
essere a lungo andare pericoloso. Dal nostro punto di vista il segreto sta
sempre nella via di mezzo, nel riuscire a trovare un compromesso fra il seguire
costantemente e con affetto i propri figli e il lasciarli del tutto privi di
supervisione.
In particolare, ci ha
colpito il commento di un utente, il quale ha scritto: “Arrangiati vuol dire
‘Ti guardo mentre cerchi una soluzione perché so che da solo ce la fai’. E
questa è la cosa più bella che un genitore possa fare per il figlio: dare
fiducia!!!”. E voi che cosa ne pensate?
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