DEI
VESCOVI
Pubblichiamo il Messaggio della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana in vista della scelta di avvalersi dell’Insegnamento della religione cattolica (IRC) nell’anno scolastico 2023/24.
I
dati relativi all’anno scolastico 2021/22 restituiscono un quadro di
sostanziale stabilità, con una lieve crescita complessiva degli studenti che
scelgono di frequentare l’IRC e una media nazionale di avvalentisi pari all’84,44%.
Cari
studenti e cari genitori,
Si
tratta di una scelta importante, che vi permette di partecipare alla
costruzione del percorso educativo offerto dalla scuola. È infatti uno spazio
di libertà e di responsabilità quello che avete davanti, un modo per sentire
ancora più vostro il cammino di crescita umana e culturale che state compiendo
o accompagnando.
Questo
è vero in particolare per i giovanissimi che iniziano la scuola secondaria di
secondo grado, ma vale anche per gli altri studenti e per i genitori, tutti
protagonisti nel dare forma a quella “alleanza educativa” che è l’IRC in
Italia. Alla presenza e alla qualificazione di tale insegnamento, infatti,
partecipano lo Stato, nei suoi organismi centrali e territoriali, la Chiesa, le
singole scuole, con gli insegnanti e i dirigenti, le famiglie e gli alunni stessi,
mediante scelte consapevoli da cui emerge il loro essere “cittadini” nella e
della scuola. Anche per questa ragione l’IRC costituisce un’esperienza di
grande rilievo nel panorama formativo, in quanto espressione di un “patto
condiviso” fra enti e persone diverse, un patto stretto per il bene dei ragazzi
e dei giovani e, di conseguenza, della società intera. Un patto che non li vede
solo destinatari ma coinvolti in prima persona.
Scegliere
è un verbo che esprime maturità e interesse. È un verbo essenziale per
progredire nel cammino della vita. Lo ha ricordato papa Francesco parlando agli
studenti di una scuola, durante il suo viaggio apostolico nel Bahrein: “Non
esiste una vita senza sfide da affrontare. E sempre, di fronte a una sfida,
come davanti a un bivio, bisogna scegliere, mettersi in gioco, rischiare,
decidere. Ma questo richiede una buona strategia: non si può improvvisare,
vivendo solo di istinto o solo all’istante!”. Per imparare a scegliere – ha
aggiunto il Papa – occorre “affinare lo sguardo interiore, imparare a giudicare
le situazioni, a cogliere l’essenziale” e “lavorare sul cuore”, così da non
restare indifferenti o mostrarsi insofferenti agli altri, ma reagendo “con un
nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale che non si limiti alle parole”.
Siamo
certi che avvalersi delle opportunità offerte dall’Insegnamento della religione
cattolica a scuola aiuti a camminare nelle direzioni indicate da papa
Francesco, anche grazie alla presenza di quei professionisti qualificati e
autentici educatori che sono gli insegnanti di IRC, a cui vogliamo esprimere
sincera gratitudine. Con questi pensieri e sentimenti, dunque, vi rinnoviamo
l’invito ad avvalervi dell’Insegnamento della religione cattolica, per una
scuola che guarda alla crescita integrale della persona e per una cultura
generatrice di dialogo e di pace.
La
Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana
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