Parolin: lavorare insieme per superare le sofferenze del mondo
Nel suo sguardo storico, il cardinale ricorda le speranze di
pace e armonia tra Stati, con cui i popoli del mondo hanno guardato in questi
decenni alle Nazioni Unite, auspicando al sempre maggiore rispetto per la
dignità umana, alla vicinanza e alla cura di povertà e sofferenze e al
progresso della giustizia, tutti valori fondanti a cui le Nazioni Unite, nel
tempo, hanno cercato di dare concretezza.
L’Onu: la casa delle Nazioni fraterne e solidali
Anche il contributo della Santa Sede in questo lungo periodo
– sottolinea il Segretario di Stato – non è mai mancato in termini di
sostegno e partecipazione, sin da quando nel 1964, è stata riconosciuta Stato
Osservatore. I Papi – ricorda il cardinale citando Paolo VI, Giovanni Paolo II
e Papa Francesco – hanno sempre esortato questa “nobile istituzione” ad
essere un “centro morale” dove ogni Paese potesse “sentirsi a casa”, dove
si riunisse la “ famiglia delle nazioni” e dove la “comunità internazionale, in
uno spirito di fraternità e di solidarietà, avanzasse con soluzioni
multilaterali alle sfide globali”. Perché, come ha reso chiaro la pandemia di
Covid – 19, non “possiamo continuare a pensare solo a noi stessi”, dobbiamo
lavorare insieme per superare le più gravi sofferenze del mondo, “consapevoli
che il peso portato da alcuni riguarda necessariamente l’intera famiglia delle
nazioni”.
Una storia all’insegna di diritto, giustizia e dialogo
A segnare questi primi 75 anni delle Nazioni Unite, nelle
parole del cardinale Segretario di Stato, è stato l’impegno per la protezione e
la promozione del diritto e della giustizia nel mondo contro “guerra e
violenze”, per portare cibo a chi non ne ha, per “proteggere la nostra casa
comune” e per far “progredire un mondo di sviluppo umano integrale”. Parolin
non manca di citare quindi il lavoro dell’Onu in difesa del diritto essenziale
alla libertà religiosa e l’impegno perché diplomazia e dialogo possano
risolvere guerre e conflitti e riparare ciò che la violenza distrugge.
Onu, per 75 anni alla ricerca
della pace
Perseguire il bene comune, il fallimento è nell’interesse
particolare
Nella storia dell’Istituzione internazionale non sono mancate
battute d’arresto e fallimenti. Le Nazioni Unite non sono perfette –
rileva il segretario di Stato – e non sono state sempre all’altezza del
loro nome e dei loro ideali e questo ogni volta che gli “interessi particolari”
hanno prevalso sulla ricerca del bene comune. Da qui il monito che il
rappresentante Vaticano rivolge ai diplomatici che siedono nell’Assemblea, non
solo a rivitalizzare, nel mondo che cambia, lo spirito originario dell’Istituzione,
ma soprattutto a rinnovare l’impegno sincero alla ricerca del bene comune
attraverso consenso autentico e compromesso.
Nonostante tutto – conclude nel suo intervento il
cardinale Parolin – l’Organizzazione delle Nazioni Unite, dove i popoli si
ritrovano nel dialogo e nell'azione comune, è oggi più che mai necessaria per
rispondere alle grandi speranze del mondo.
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