Le parole che non ti ho detto:
Il dizionario Zingarelli promuove una campagna
per arricchire
il lessico...
tutto inizia con un trifoglio
Alterco, boria, assorto, laconico, adombrarsi, recalcitrare,
leccornia…
queste e altre 3.119 parole sono a rischio estinzione.
Per questo,
la nuova edizione del dizionario Zingarelli, riporterà accanto a esse un
trifoglio, un invito grafico a utilizzarle più spesso. Secondo Mario Cannella,
lessicografo, sono soprattutto i giovani che dovrebbero approfondire il
significato di questi lemmi e farli propri, in modo che la nostra lingua non si
impoverisca.
Già da tempo sul dizionario sono presenti parole
contrassegnate da una croce, che le identifica come arcaiche e desuete, ma
“quelle le ha già salvate Dante”, sostiene Cannella a Il Giorno.
Il nuovo
metodo del trifoglio permette, dunque, di non dimenticare un nuovo gruppo di
termini “più fragili che rischiano di essere abbandonati”.
Secondo il
lessicografo, questa perdita sarebbe un vero peccato, perché “dietro ogni
parola c’è una storia”. “Con laconico, ad esempio, si sfoglia la storia antica.
La Laconia era una regione di Sparta e per tradizione gli spartani, a
differenza degli ateniesi, parlano poco”.
L’iniziativa non si ferma al vocabolario, l’invito infatti è
rivolto anche ai principali capoluoghi italiani. A Milano ad esempio, nella
settimana della moda, il marchio MSGM ha dedicato una collezione a questo tema,
scrivendo sui capi lemmi a rischio come impavido, impetuoso, vivido, illogico e
radioso. In altre città invece sarà proposta un’installazione-vocabolario con
un monitor touchscreen che presenterà a rotazione 5 delle 3.126 parole da
salvare.
Se da un lato rischia di impoverirsi, dall’altro la nostra
lingua si arricchisce. “Si possono prendere in considerazione diverse
categorie, - continua Cannella - per esempio nascono nuove parole nel campo dei
diritti. Avremo così il biodiritto, di cui si sta discutendo molto, e il
cisgender, per il quale il sesso biologico coincide con l’identità di genere”.
Non mancano poi gli anglicismi, che però non devono essere temuti: "La
nostra lingua è saldissima, ha radici profonde ed è ricchissima di sfumature
nel bene e nel male.
L’italiano ha saputo mantenere negli anni la ricchezza
della parola, che adesso è tutta da rilanciare".
da TG COM 24
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