“Se vogliamo ancora sperare in un futuro migliore non
dobbiamo considerare i giovani come i “perdenti” da proteggere in un mondo
diverso dal passato, ma le risorse principali per contribuire a cambiare il
mondo nella direzione auspicata – ha detto Alessandro Rosina, docente di
Demografia e Statitistica Sociale all Università Cattolica e curatore
dell’indagine del Toniolo.
Di fronte
alle grandi trasformazioni demografiche, alle sfide poste dalla globalizzazione
e dall’innovazione tecnologica – destinate a produrre un grande impatto sulle
vite dei singoli, sull’organizzazione sociale, sulla crescita economica – è
cruciale, anzi vitale, aiutare le nuove generazioni a produrre nuove mappe
della realtà che muta e individuare i percorsi più promettenti per raggiungere
obiettivi condivisi. Il rischio è altrimenti quello per i giovani di perdersi e
per la collettività di impoverirsi e veder aumentare diseguaglianze
generazionali e sociali. “
Fotografato dal Rapporto Giovani 2017 dell’Istituto Toniolo
il mondo giovanile svela le aspettative, le ansie e le delusioni delle nuove
generazioni italiane.
Il tema del LAVORO risulta sempre più legato al mondo
giovanile italiano dal quale emerge forte la preoccupazione nei confronti di
una condizione di difficoltà che non fa intravedere sbocchi lavorativi e che
risulta accentuata da una crisi economica che ha colpito molti paesi e tutte le
fasce d’età. Ma le nuove generazioni sono anche il “nuovo che produce nuovo”.
Non vengono per essere uguali alle generazioni dei genitori e dei nonni. Sono
quindi il modo attraverso cui una società costruisce e INNOVA il proprio futuro
cercando di compiere con successo il percorso di transizione alla vita adulta
nonostante il rischio di impoverimento materiale, frustrazione psicologica e
disagio sociale. Tutto questo in un contesto sempre più legato alla coscienza
della necessità di un investimento personale nella FORMAZIONE grazie alla quale
si preparano alla vita oltre che al mondo del lavoro.
È questo il quadro che emerge dal RAPPORTO GIOVANI 2017(RG2017) dell’Istituto Toniolo realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo e
della Fondazione Cariplo . Il RG2017 si è basato su un campione di oltre 9.000
giovani tra i 18 e i 32 anni.
L’ intera indagine è raccolta nel volume “La condizione
giovanile in Italia – Rapporto Giovani 2017”
edito da Il Mulino, disponibile
nelle librerie .
La fotografia del RG2017 del mondo giovanile italiano ci
presenta una generazione in equilibrio precario tra rischi da cui difendersi e
opportunità a cui tendere, con freni culturali e istituzionali alla messa
pienamente in campo di tutto il proprio potenziale, troppo spesso misconosciuto
e sottoutilizzato. Il 92,2% degli intervistati dichiara di non essere riuscito
a realizzare i propri desideri formulati l’anno passato di uscire dalla
famiglia di origine.
Sotto la lente d’ingrandimento del RG2017 gli snodi
principali della transizione alla vita adulta: la formazione, il lavoro,
l’autonomia e le scelte di vita a partire dalla scuola. In tale ambito il
RG2017 restituisce il punto di vista dei giovani del contesto scolastico, non
solo sulla sua capacità di essere luogo di apprendimento, ma anche su come
incide sul benessere individuale e relazionale, oltre che sulle ricadute
rispetto agli altri ambiti di vita. Oltre tre quarti del campione complessivo
concorda nel sostenere che l’istruzione scolastica serve in primo luogo ad
attrezzare la persona, accrescendone le abilità e le conoscenze (80,5%),
promuovendo la capacità di ragionamento (75,9%) e di stare con gli altri
(75,3%). Sei intervistati su dieci sono convinti che l’istruzione sia anche una
risorsa utile per affrontare la vita (60,5%).
Leggi: RAPPORTO GIOVANI 2017
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