Ci si mette in contatto
con l’Assoluto anche attraverso i sensi, che dunque devono essere il più
possibile puri e pronti ad accogliere la Parola di vita.
Le mani, i piedi, gli
occhi, la bocca, le orecchie possono e devono essere capaci di lasciare spazio
alla forza dello Spirito.
E del reso il nostro
cuore è fatto di carne. Lo evidenzia benissimo in questa preghiera, tratta dal
suo “Diario”, Dag Hammarskjöld (1905-1961), ex segretario generale dell’Onu
morto in un incidente aereo, probabilmente a seguito di un attentato, mente stava
per raggiungere il Congo alle prese con l'instabilità e i tumulti seguiti alla
dichiarazione d’indipendenza.
Premio Nobel per la pace
postumo, la sua storia personale è anche occasione per riflettere su come,
citando Paolo VI, la politica, se vissuta bene, possa essere la più alta forma
di carità.
«Tu che sei al di sopra di noi, Tu che sei uno di noi,
Tu che sei anche in noi,
possano tutti vedere Te anche in me,
possa io preparare la strada per Te,
possa io rendere grazie per tutto ciò che mi accade.
Possa io non scordare in ciò i bisogni altrui.
Tienimi nel Tuo Amore
così come vuoi che tutti dimorino nel mio.
Possa tutto in questo mio essere volgersi a Tua gloria
e possa io non disperare mai.
Poiché io sono sotto la Tua mano,
e in Te è ogni forza e bontà.
Dammi puri sensi, per vederti...
Dammi umili sensi, per udirti...
Dammi sensi d'amore, per servirti...
Dammi sensi di fede, per dimorare in Te».
www.avvenire.it
Nessun commento:
Posta un commento