DEL TERZO SETTORE
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Di LEONARDO BECCHETTI
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Nel
corso degli ultimi mesi un ruolo decisivo per curare e attenuare le ferite
della pandemia stato giocato nel nostro Paese dal Terzo settore - ovvero da
quell’insieme di enti e organizzazioni che si pone uno scopo socialmente
meritorio e opera in settori come quelli di salute, assistenza, mense dei
poveri, riduzione dello spreco, formazione permanente, parità di genere,
cultura, sport, cooperazione internazionale attraverso modalità organizzative
sempre nuove che oggi includono tra le molteplici forme organizzative le
fondazioni comunità, le cooperative di comunità e le cooperative sociali.
L’importanza dell’operato del Terzo settore non è forse ancora compresa appieno
dall’opinione pubblica. Nel corso degli ultimi decenni è invece
progressivamente cresciuto e si è consolidato il consenso tra gli economisti
sul ruolo fondamentale del 'capitale sociale' come collante e precondizione per
lo sviluppo e la coesione sociale.
Studi
e ricerche hanno 'identificato' la capacità di dare e ricevere
fiducia, la reciprocità, il senso civico, la disponibilità a
pagare per i beni pubblici come le sue componenti chiave e si sono
domandati se e in che modo fosse possibile 'produrre'
o accrescere questa risorsa fondamentale. Questo dibattito ci
aiuta a comprendere da una prospettiva nuova il ruolo e il valore di tali
organizzazioni.
Gli
enti di Terzo settore, infatti, non sono soltanto la risposta più prossima e
celere ai bisogni emergenti della società, ma – nel loro operare attraverso il
tempo e le energie donate da dipendenti e volontari – alimentano e costruiscono
quel capitale sociale che è prerequisito fondamentale per lo sviluppo economico
e sociale. La complementarità tra lavoro del Terzo settore e dinamiche sociali
e produttive italiane può essere verificata da molteplici esempi. Per farne
solo uno, la ricca e variegata schiera di organizzazioni volontarie che si
propongono di valorizzare attrattori culturali e paesaggistici dei diversi
territori produce un beneficio indiretto per tutto il settore produttivo (turistico,
agroalimentare, della ristorazione, alberghiero, dei trasporti) i cui profitti
dipendono dall’attrattività del territorio stesso. Le parole chiave per lo
sviluppo futuro del settore e per la creazione di una partnership creativa con
le istituzioni e con le imprese profit sono generatività, impatto, ibridazione
e co-progettazione.
L’innovazione
del Terzo settore punta, infatti, a una crescita di capacità di
creare impatto sociale e ambientale combinandola con la creazione di
valore economico e mettendo al centro della propria azione la
promozione della dignità della persona. Anche una recente sentenza
della Corte Costituzionale sostiene la rivoluzione della
coprogettazione. Gli enti di Terzo settore non sono solo potenziali
vincitori di bandi costruiti dalla pubblica amministrazione ma per le loro
competenze, conoscenza dei problemi del territorio e sensibilità sociale
possono concorrere con l’amministrazione alla definizione delle politiche
sociali.
Nella
motivazione della sentenza, la Corte Costituzionale giustifica questa scelta
affermando che «gli enti di Terzo settore, in quanto rappresentativi della
'società solidale', del resto, spesso costituiscono sul territorio una rete
capillare di vicinanza e solidarietà, sensibile in tempo reale alle esigenze
che provengono dal tessuto sociale, e sono quindi in grado di mettere a
disposizione dell’ente pubblico sia preziosi dati informativi (altrimenti
conseguibili in tempi più lunghi e con costi organizzativi a proprio carico),
sia un’importante capacità organizzativa e di intervento: ciò che produce
spesso effetti positivi, sia in termini di risparmio di risorse che di aumento
della qualità dei servizi e delle prestazioni erogate a favore della 'società del
bisogno'».
Next
Generation Eu riconosce questo valore e destina 11,17 miliardi a
infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore. Le
parole chiave del piano
sono deistituzionalizzazione, domiciliarità, progetti personalizzati.
Si sarebbe potuto investire meglio e di più sostenendo
con incentivi l’innovazione sociale e la costruzione di reti e
partenariati che moltiplicano capacità e qualità
d’intervento del Terzo settore. Si deve puntare con lucidità ed
efficacia su realtà che è una grande risorsa per l’Italia. Anche
e soprattutto nello scenario attuale non può essere persa
l’occasione di puntare in modo sempre più efficace al grande
traguardo di promuovere dignità e sviluppo della persona
mettendo al centro la relazione di cura che è il vero motore dell’energia
necessaria a ogni vera ripresa e della ricchezza di senso del vivere.
*Professore
Università Tor Vergata.
Presidente
del comitato tecnico-scientifico di Next - Nuova
economia per tutti
www.avvenire.it
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